Spesso parliamo di un uomo cosiddetto "invincibile", Morihei Ueshiba - almeno con questa nomea parlano di lui i vari cronisti - e subito ci sovviene che la sua creatura - l'Aikido - NON può di certo rivelarsi fallimentare...
... però poi abbiamo la concretezza di guardarci intorno e di costatare che di tutta la pace e l'armonia che la nostra disciplina dovrebbe insegnare si trovano tracce veramente modeste, specie nelle scuole di Aikido per prime!
Come mai?
Che l'Aikido stia fallendo la sua missione?

Siamo ben lungi dalla capacità di trovare una modalità di superare le varie divisioni che imperversano sulle Scuole e sulle didattiche che insegnano la nostra disciplina: c'è chi vede l'Aikido come una cosa... e chi lo interpreta come il suo esatto opposto, innescando così conflitti addirittura sulla visione generale che si possiede dell'arte.
Ci sono Maestri che si comportano dentro e fuori dal tatami in modo antinomico rispetto a ciò con cui - con grassi sermoni - si riempiono la bocca dinnanzi ai loro allievi.
Ci sono Maestri che fanno stage fuori porta per poter incontrare l'amante... quelli che mercificano i DAN, quelli che abusano della propria posizione per creare ingerenze su coloro che dovrebbero supportare nella crescita...
Ma come mai c'è tutto sto sozzume?!
Che l'Aikido stia veramente fallendo?

Ci sono praticanti che non sono contenti se non ti svitano un polso e che utilizzano un pacco di forza fisica nelle loro azioni; ci sono quelli che fanno sempre e comunque male al proprio uke, anche quando il dolore inferto risulta essere completamente inutile... poi ci sono quelli che ballano tutti soavi e contenti, ma che assomigliano più ad un mix fra Don Lurio e Carla Fracci che ad un marzialista che pratica...
Ma che schifo, come ci stiamo riducendo!!!

Forse che O' Sensei abbia veramente fatto una enorme cilecca nel ritenere che il suo lavoro avrebbe potuto esserci di qualche utilità futura: a guardare gli andazzi NON sembra proprio che - tramite l'Aikido - anche solo le piccole comunità di "addetti ai lavori" riescano a fare una qualche forma di positivo valore aggiunto!
Qui va tutto a gambe all'aria...

E allora come la mettiamo?!
Non è esattamente come le abbiamo descritte fino ad ora che vanno le cose, anche se abbiamo preso spunto da diverse aberrazioni che in effetti vediamo piuttosto di frequente dentro e fuori dal tatami...
L'Aikido e le discipline marziali in genere potrebbero forse essere assimilabili ad un corso di cucina: c'è un apprendista, ci sono degli strumenti di lavoro, gli ingredienti... e ci si mette sotto per sperimentare i modo migliori di combinarli insieme.
Se gli ingredienti sono buoni, abbiamo già alte probabilità che ciò che cuciniamo sia - perlomeno - mangiabile; viceversa se partiamo da ingredienti scaduti o addirittura marci, anche il migliore chef non sarebbe in grado di cucinarci qualcosa di decente da mettere sotto i denti.
In Aikido si iscrivono ai corsi sia allievi/ingredienti sani, che pre-marci: non deve stupire che con alcuni ci si potrà combinare qualcosa di buono, con altri invece niente... indipendentemente dalla bravura dello Chef Sensei!

Il top sarebbe per questi ultimi ammazzarli da piccoli! (scherziamo ^___^, ma anche no!)
Ma torniamo ai fornelli...

Con questo intendiamo che gli errori fanno parte del "pacchetto Aikido": grazie ad essi lo chef da tatami migliora la sua abilità nel mixare gli ingredienti della sua pratica... e non abbiamo dubbi che - dopo qualche decennio - sia perfettamente in grado di cucinarsi una disciplina sana di cui nutrirsi.

Quindi... le cose stanno andando male in Aikido?
NO: stanno essendo piuttosto rivelatori del livello di maturità/immaturità con il quale ciascuno di noi si approssima a se stesso!
Da questa epoca usciranno nuovi e fondamentali personaggi in grado di ispirare le generazioni future, così come autentici imbecilli: accadeva all'epoca di Morihei Ueshiba... e continuerà ad accadere!

Non è l'Aikido che fallisce, quindi... ma talvolta è l'uomo che non ha imparato ad imparare dai propri fallimenti e che da quindi l'impressione di peggiorare sempre più la propria condizione.
Imperversano i corsi di "difesa personale": ci siamo mai chiesti perché?
Forse perché siamo in un'epoca realmente pericolosa nel quotidiano... ma quanti di noi sanno che non è possibile trasformare una massaia o un impiegato di 50 anni in Rambo con 10 lezioni?

Ma prima ancora: siamo veramente in un momento storico nel quale è necessario che nostra nonna si sappia difendere se vuole fare la spesa al supermercato?
O forse siamo così ottenebrati dalle nostre paure, da proiettarle dietro ad ogni angolo buio davanti al quale ci troviamo a passeggiare?

Abbiamo perso il treno... ed alla trattoria le persone stanno preferendo il Mc Donald!

Gli chef stellati forse - anche in Aikido - continueranno ad essere pochi (ma ci saranno sempre!), ma possiamo incominciare comunque con l'avere qualcosa di sano da cucinare sul tatami per i nostri avventori!

SOTTO COI FORNELLI, allora.
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