Spesso si sente in ambito Aikidoistico la voce grossa di coloro che credono nell'insuperabilità del passato... di quando l'Aikido è nato, ha preso forma, di Morihei Ueshiba che lo ha coniato, dei primi grandi suoi allievi che lo hanno esportato in tutto il mondo.
Ne abbiamo parlato molte volte qui su Aikime...
Oltre l'imbarazzante limite di una simile visione, saltano immediatamente all'occhio le evidenti contraddizioni di tutti coloro che si credono portatori sani del "verbo" Aikidoistico, facendosi portavoce di questo o di quel personaggio storico
- UNICO rappresentante di Ciccio Formaggio Sensei in Italia/Europa;
- UNICO conoscitore dell'Antica Scuola dell'Aikikai Hokuto Shinken;
- UNICO pentastellato ed incoronato Super-Shihan-Sayan, tramite la Sacra Pergamena scritta col sangue dei primi allievi del Fondatore...
E poi usate le cinture colorate al corso serale degli adulti?
HAHAHAHA, cazzari galattici!
La super-mega-tradizione immutabile la si utilizza in tutto... o in niente: non solo in ciò che piace!
L'Aikido invece diventa più spesso una sorta di "pasticceria", nella quale talvolta si pretendono a gran voce SOLO i prodotti confezionati con ingredienti DOC/DOP... ma altre volte si scartano gli elementi che fanno meno comodo.
A quando un po' di coerenza?
Le cinture colorate non hanno mai fatto parte della tradizione di nessuna arte marziale antica.
Generalmente in Giappone i mudansha (cioè i non possessorie di gradi "dan") portano cinture bianche attraverso la progressione nei gradi kyu.
Alcune scuole utilizzano la cintura marrone per i gradi kyu più alti.
Le cinture colorate giallo, arancio, verde e blu ebbero origini legate al Judo in Europa e furono importate negli USA negli anni '50.
Il Karate adottò il sistema di gradi del Judo e l’uso della cintura nera dopo che il maestro Gichin Funakoshi di Okinawa dimostrò ed insegnò le sue tecniche presso il Kodokan negli anni '20.
Alla fine il sistema "dan" fu incorporato dal Kendo, dall’Aikido, e da molte altre forme di arti marziali: COMODITÀ capite... non tradizione, ma COMODITÀ!!!
Non sei quindi:
- cintura "bianca", ma "6º kyu";
- cintura "gialla", ma "5º kyu";
- cintura "arancione", ma "4º kyu";
. cintura "verde", ma "3º kyu";
- cintura "blu", ma "2º kyu";
- cintura "marrone", ma "1º kyu";
- cintura "nera" (che di per sé vuole dire tutto e niente), ma "shodan", "nidan", "sandan", etc
Noi siamo DURI e PURI: insegnato SOLO l'Aikido di O' Sensei, nello Spirito di O' Sensei!!!
Bene: lui vi avrebbe presi tutti a calci nel di dietro solo per come vi vestite...
Secondo la TRADIZIONE infatti, non solo NON si devono utilizzare le cinture colorate, ma TUTTI e FIN DA SUBITO dovrebbero indossare (correttamente) l'hakama: il Fondatore NON accettava infatti a lezione chi ne fosse sprovvisto.
Questa cosa che l'hakama viene indossata solo DOPO il conseguimento dello shodan (volgarmente "cintura nera") è un retaggio storico nato a cavallo degli anni successivi la Seconda Guerra Mondiale... nei quali alcuni allievi di O' Sensei (vista la crisi economica nella quale era immerso il Giappone al tempo) chiesero una proroga di qualche tempo dopo l'inizio degli allenamenti nell'indossare l'hakama... con il semplice fine di avere tempo/soldi di procurarsene una!
L'hakama SOLO dopo lo shodan NON centra NULLA con la tradizione (dell'Aikido)!
Ma quante cose che si vengono a sapere... vero?!
La tradizione richiede anche che NESSUNA maglietta della salute venga utilizzata sotto il keikogi, così come NESSUNA scritta venga apposta su di esso, se non sulla spalla/manica sinistra... così come sull'hakama, se non sull'anca destra: controllate un po' i nostri DURI e PURI dove si mettono il marchio di origine controllata!
La tradizione richiede che le lezioni di un corso di Aikido, così come la responsabilità di un Dojo, vengano gestiti da Insegnanti almeno in possesso del grado di yondan (4º dan), coadiuvato/sporadicamente sostituibile con un sandan (3º dan): controllate un po' se i DURI e PURI lasciano che i loro corsi vengano gestiti SOLO da persone che possiedono queste caratteristiche...
Anche no: un semplice shodan insegna, basta che apra un corso con conseguente nuova bandierina da mettere sul territorio da questa o quella Associazione di DURI e PURI!
Intendiamoci bene: no stiamo dicendo che NON si debbano utilizzare le cinture colorate, che non si possano apporre scritte sul gi dove meglio ci piace, che non si possa insegnare con gradi inferiori al 3º dan: stiamo dicendo SOLO che tutto ciò è semplicemente fuori dalla tradizione... e che quindi chi si vuole ergere a paladino dei metodi "originari" non può poi essere il primo a non tenerne conto!
Al nostro corso degli adulti, molte persone se ne andarono quando il nostro Sensei, nel lontano 2002 - se non ricordiamo male - decise di abolire le cinture colorate che si erano fino ad allora utilizzate. Evidentemente i fuggitivi erano tutte persone che si specchiavano nel "colore " della loro cintura... mostrando di aver compreso molto poco del messaggio di questa disciplina.
Può quindi succedere che un Maestro decida, per questioni di praticità o convenienza, di mantenere un sistema di gradi ormai radicatosi nella mentalità dei praticanti... a patto che poi non si perda nei pistolotti su quanto è bello l'Aikido di una volta e dell'importanza di praticarlo nelle esatte condizioni e con gli stessi metodi di un tempo.
Per fare così, non dovrebbe infatti solo togliere le cinture colorate ai suoi studenti, ma pure praticare TUTTI I GIORNI, 2 volte al dì e per TUTTO l'anno (quale pausa estiva!!!): d'inverno senza riscaldamento e d'estate senza nemmeno un ventilatore con un'umidità vicina al 100%.
Così si sono appunto formati i caratteri che hanno poi portato a noi l'Aikido!
La tradizione non è solo qualcosa di cui riempirsi la bocca perché conosciamo 2 nozioni in più sulla storia del Giappone rispetto ai malcapitati che ci capitano a tiro: è qualcosa da comprendere ed onorare fattivamente nelle prospettive!
E procediamo oltre...
Molti dei DURI e PURI citano sempre la tradizione, quando affermano che PRIMA si dovrebbero apprendere le BASI della disciplina... e solo in un SECONDO TEMPO sarebbe possibile lasciare andare gli aspetti più formali, per raggiungere le vette più sottili e spiritualmente elevate dell'Aikido.
Un discorso ineccepibile, oltre per il fatto che ciò è dimostrabilmente FALSO (non è però questa il Post più adatto per affrontare l'argomento), sopratutto perché i nostri DURI e PURI che seguono questo modello... dopo decine di anni di pratica ed il raggiungimento di gradi imbarazzanti, sono i primi a dichiarare di non essere ancora giunti a tale livello!
Ma che pubblicità fate ai principianti?
Prima li si indottrina sulla necessità di seguire un certo iter poiché esso conduce ad un risultato notevole: poi non riuscite a dimostrare che a seguito di questo iter si è effettivamente in grado di giungerci?
"Prima c'è una forma solida, poi ve ne è una più morbida, poi si giunge al livello del ki"?
BENE: non dichiariamo che sia falso, ma chi lo afferma lo deve pure dimostrare!!!
Più scavate a mani piene nei significati autentici della tradizione, più comprenderete che chi ha il bisogno di tirarla continuamente in ballo sta recitando una poesia imparata a memoria e mai compresa fino in fondo nel significato.
Chi non si assume la responsabilità di ciò che afferma, ma la scarica sulle fonti che gliel'hanno passata, sta ammettendo disfunzionalmente di NON aver compreso a dovere ciò che poi rimanda agli altri.
Tradizione o meno, l'Aikido abbisogna di coerenza: senza di essa anche la tradizione più saggia diventa una trappola di plastica nella quale gli allievi ed Insegnanti rischiano di soffocare.
Nessun commento:
Posta un commento