lunedì 6 luglio 2015

Aikido & igiene personale: no a lezione, se sei un puzzone

Esistono norme sociali che agevolano la pacifica convivenza degli individui...

... ne esistono di specifiche che riguardano l'igiene personale: figuriamoci in un contesto in cui la prossimità delle persone diventa stretta come nelle Arti Marziali!

A lezione ci tocchiamo l'un l'altro, sudiamo e il contatto è la condizione si-ne-qua-non poter praticare: vogliamo quindi prestare un attimo di attenzione ad alcune norme di base per renderlo più piacevole possibile?

La maggioranza di noi arriva a lezione al termine di una giornata di studio o lavoro, nella quale ha accumulato stanchezza e sporcizia sul corpo... non è proprio il massimo finire con un'ulteriore sudata, i cui effluvi condividere con i compagni di Dojo!

Il sudore ė formato da acqua, ioni (Na+, K+, Cl-), urea, immunoglobuline, acidi grassi volatili, colesterolo e, durante sforzi fisici rilevanti, di acido lattico: al suo interno non c'è nulla che puzzi.

Ciò che emana cattivo odore ė quello che sulla pelle si mischia al sudore: se facessimo la doccia PRIMA dell'allenamento e quindi "sudassimo sul pulito", non emaneremmo alcun sgradevole odore!

Questa - fare la doccia PRIMA di allenarci, anziché dopo - può diventare una buona abitudine, che sarà di certo apprezzata dai compagni ed Insegnanti.

Poi c'è il problema dei piedi mannari: se proprio non ė possibile darsi una lavata prima del keiko, non ci sembra perlomeno vitale salire sul tatami con i piedi PULITI?!

Si creano situazioni veramente imbarazzanti intorno a quei compagni che sono inavvicinabili per via delle fette di gorgonzola sudata che estraggono dalle scarpe (magari da ginnastica), dopo un'intera giornata di marcia e "stagionatura".

NO, ragazzi!

Bokken, jo e tanken: nessuna arma batteriologica ė prevista in Aikido!

Cerchiamo di essere responsabili di quel minimo di attenzione da fare nei confronti dei malcapitati che ci capiteranno a tiro sul tatami...

Parliamo adesso degli indumenti della pratica.

Il keikogi (il "kimono" non lo avete - per fortuna - mai indossato, leggete QUI!) non ė quello straccetto bianco che dimora 24/24 h all'interno della borsa pronta per il Dojo!

Ogni tanto vogliamo dargli un po' di libera uscita e magari regalargli una vacanza in una spa o in una lavatrice?

Anche si, va... almeno una volta alla settimana, per esempio...

Gli indumenti per la pratica sono appositamente stati creati per non necessitare di particolare cura nei lavaggi, proprio per massimizzare la loro praticità di utilizzo: non è nemmeno necessario stirarli, se impariamo o a piegarli nel modo migliore fra una lezione e l'altra.

L'hakama necessita di ancor minore manutenzione, la cintura praticamente si può non lavare MAI, ma gli altri vestiti e chi li indossa devono seguire decisamente altre dinamiche.

Essere puliti, presentabili (non eccessivamente profumati o imbrattati di deodoranti copri-odore, per esempio) e con un'uniforme in ordine ė veramente il minimo sindacale di quel rispetto che tanto ci teniamo a sottolineare nella nostra disciplina, quindi è veramente deplorevole che un Insegnante o un senpai arrivi a sottolinearci le nostre mancanze in tal senso...

... se siamo adulti, vediamo di pensarci da soli e se mandiamo i nostri figli a lezione, vediamo di assicurarci che siano portatori sani di profumo di borotalco!

Spesso accade che si soprassiede a situazioni spiacevoli legate alla cattiva igiene personale per non offendere la persona che incontriamo, che magari è interessata da questo problema: l'argomento è delicato, ed è piuttosto facile prenderla sul personale...

Questa però non dev'essere una scusa utile a deresponsabilizzarci su questo importante fatto legato al rispetto ed alla cura di noi stessi.

L'Aikido è quella disciplina nella quale sottintendiamo che "noi siamo OK, e gli altri sono OK", ma per sottintenderlo è necessario che vi siano le condizioni minime perché ciò si verifichi.

Cerchiamo di capire quindi che una saponetta può salvarci la carriera sul tatami!






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