lunedì 27 maggio 2013

La spiritualità in Aikido: orpello o parte integrante?

Circa cinque anni fa ci siamo chiesti se "la spiritualità esiste" (seguite il link per finire sul vecchio Post).

Ce lo chiedevamo, poiché era evidente come il Fondatore considerasse piuttosto importante questo aspetto sottile nella sua vita e come anche la sua pratica ne fosse influenzata, benché egli non abbia mai obbligato nessuno a essere "spirituale" per essere Aikidoka...

Oggi torniamo su questo argomento... poiché molta acqua è passata sotto il "ponte fluttuante fra la terra ed il cielo (l'Amenoukihashi della mitologia giapponese)... e nel frattempo ci siamo resi conto di quanta filosofia ed ETICA sia contenuta in ogni prospettiva spirituale, poco importa se essa sia cristiana o shintoista... quindi ci siamo detti: "Ma non è che quel vecchio rinko di Morihei Ueshiba avesse già compreso che senza una base filosofica e spirituale l'Aikido sarebbe potuto divenire solo un'alternativa al fitness?!"

Boh, questo non l'ha lasciato scritto, né detto!

Allora ci sa che sta volta dovremo ragionare con la nostra testa!

Innanzi tutto... la spiritualità esiste o no?

Pensate a cosa volete, noi abbiamo attualmente la convinzione che esista, e ce l'abbiamo sulla base di prove piuttosto "oggettive" di ciò, per quanto non sia nostra intenzione di convincere nessuno di alcunché!

Al giorno d'oggi però questa domanda ha trovato tutt'altro che una risposta univoca, in un mondo spesso scisso tra il più cieco materialismo e il più ottusi movimenti newageani.

Perché però sarebbe altrettanto importante cercare di capirci qualcosa?

Perché ogni forma di spiritualità si occupa di quegli aspetti "sottili" ed "impalpabili" dell'essere, che riguardano  le nostre origini primigenie, gli eventuali motivi del nostro pellegrinaggio fisico e la destinazione che potremmo avere come individui e come razza.

Ogni forma di spiritualità rimanda che c'è un "senso profondo" dietro a questi grandi interrogativi... e se l'Aikido ne viene influenzato, ecco che il suo agire può imbibirsi degli stessi grandi significati, o perlomeno della necessità di porti altrettante importanti domande.

Ovviamente le nostre azioni saranno influenzate dal fatto che ci si sia posto o no il problema: nessun vero cristiano perderebbe tempo a bestemmiare, nessun vero shintoista a mancare di rispetto alla natura...

... ma anche se non si abbraccia una religione specifica, si può comunque essere sensibili al senso profondo della vita e stare attenti che il proprio agire corrisponda alla propria visione profonda dell'esistenza.

Poi c'è la tecnica: la tecnica è importante... la tecnica è ciò che insegna COME fare, la tecnica è lo STRUMENTO attraverso il quale esprimersi nell'azione.

Ma importante PERCHE'?

Insegna come fare COSA?

Lo strumento attraverso il quale esprimere COSA?

E' possibile NON rispondere a queste domande, e si sarebbe pure in buona compagnia: più volte abbiamo rimandato come Saito Morihiro Shihan, ad esempio, non facesse mistero per il suo totale disinteresse per le questioni di tipo spirituale connesse con l'Aikido: lui è stato tutta la vita dedito a conservare le TECNICHE dell'Aikido!

Lui tuttavia era un gran gentiluomo, non avrebbe mai fatto qualcosa di azzardato con l'idea di ledere  deliberatamente il prossimo.
Speriamo di essere quindi ALMENO altrettanto virtuosi, altrimenti immaginate che casino potrebbe divenire "l'Arte della Pace"?!

Scriviamo questo perché l'Aikido è tecnicamente stato conosciuto molto negli ultimi tempi, meno lo sono stati  i suoi principi etici e spirituali... nel senso che pochi Insegnanti sono competenti nel trattare questi temi, e, soprattutto, dimostrare con i fatti la COERENZA di seguirli per primi con l'ESEMPIO.

Vorremo cioè che fosse più facile per un neofita trovare anche un Maestro che poi spieghi qualcosa di più che un semplice kotegaeshi, o perlomeno, che sia in grado di "vivificare" quel gesto tecnico con uno spessore ben maggiore di indicare quanti millimetri di legamento e di articolazione sono da coinvolgere!

Beh, nella nostra esperienza sono ancora pochi gli Insegnanti simili, troppo pochi!

A lezione è bene sudare e non eccedere troppo nelle meditazioni e nelle speculazioni filosofiche, ma siamo così certi che l'integrazione delle pratiche spirituali siano necessariamente qualcosa di negativo per la pratica dell'Aikido?

Non crediamo che esse siano da imporre agli allievi (che ognuno in merito conservi i suoi credo, ed al massimo un sano agnosticismo), ma i guerrafondai e gli incoerenti sarebbe bene che non mascherassero da Aikidoka i fatti loro, altrimenti rischiamo che vengano offerti messaggi piuttosto disfunzionali rispetto a quelli del Fondatore.

Ne conosciamo parecchi di guerrafondai ed incoerenti vestiti da Aikidoka, gente che non fa un kakkyo (che è un'Aiki-parolaccia) per migliorare se stessi, mentre pretendono di sapere come dovrebbero essere e cosa dovrebbero fare gli altri.

Ma in fondo questo sarà sempre l'atteggiamento di chi sceglie di non vincolarsi ad un percorso di tipo personale, ad un'etica potremmo dire... in modo tale da sentirsi libero di fare sempre tutto ciò che crede, non importa se ledendo dignità o diritti altrui.

Non sarà questo scritto a farli appassionare alla spiritualità, non lo crediamo... quanto speriamo che invogli il lettore - specie se neofita - a rendersi conto che si sta apprestando a praticare una disciplina che possiede una radicata filosofia e connessione con la spiritualità, al fine di renderlo curioso ad indagare ANCHE in tal senso, attraverso le tecniche e le pratiche che verranno proposte nel Dojo.

Questo crediamo attualmente sia determinate.

In realtà anche una persona mediamente colta e sveglia ci metterebbe qualche ora di lavoro di ricerca sul Web per capire se la spiritualità sia o meno un argomento del quale è bene tenere conto, nella vita comune, come su un tatami.

Ricordiamo infatti che "la credibilità" non ha nessuna connessione logica con "la realtà dei fatti", quindi non possiamo giustificarci con un "ma io non credo a queste cose!".

Un uomo di 150 anni fa avrebbe sicuramente preso per pazzo un nostro contemporaneo che avesse affermato che tutti un giorno avrebbero potuto avere in tasca un dispositivo in grado di tenerlo in contatto con tutto il resto del pianeta in tempo reale: sta di fatto che per quanto incredibile... oggi è semplicemente VERO!

Okkyo (modo di vedere Aiki) quindi ai pregiudizi, anche a quelli para-razionaloidi... che in quanto tali potrebbero evitare di farci porre domande alle quali temiamo di cercare una risposta.

Secondo noi, l'Aikido aiuta anche in questo: fa da specchio all'essere umano, in tutte le sue parti a partire dal fisico... ma per sconfinare anche nelle sue dimensioni più sottili... ed è veramente imbarazzante avere a che fare con una disciplina che è in grado di poter connettere i praticanti con tutti i livelli di loro stessi, oltre che fra di loro!

Crediamo che questo aspetto sia ancora troppo sottovalutato e che le persone - Insegnanti in testa - che vorrebbero confinare l'Aikido ad una pratica prettamente fisica e tecnica siano la prova più evidente di quanto il livello medio attuale sia diverso da quello ereditato da Morihei Ueshiba al termine del suo lungo e produttivo lavoro.

Bene, di lavoro quindi ce n'è ancora tanto... quindi cosa facciamo ancora qui alla tastiera, andiamo a praticare nel Dojo... e in noi stessi!

1 commento:

Anonimo ha detto...

La spiritualità è insegnata attraverso le tecniche. Se queste funzionano, allora il percorso è corretto anche dal punto di vista spirituale. Poichè le tecniche non funzionano senza lo stato mentale appropriato, è inutile fare un percorso tecnico e uno spirituale scollegati. Questo si che sarebbe incoerente.