Quest'oggi ci occupiamo di recensire brevemente un simpatico Aiki-esperimento letterario di Simone Chierchini Sensei, Coordinatore delle attività di Aikido Italia Network.
Già qualche tempo fa, infatti, egli ha pubblicato per la Casa Editrice "Albatros" il racconto comico on-the-road "Narrando viaggiando", che si sviluppa con un insolito retroscena legato alla nostra amata Arte...
La sua ultima fatica letteraria parla infatti di un'improbabile manipolo di amici che partono da Milano in automobile per partecipare ad uno stage di Aikido a Pesaro, tenuto da un Maestro giapponese killer, la cui fama sembra giungere direttamente dal medioevo nipponico.
Ciascuno dei partecipanti all'avventura, portando con sé molta voglia di evadere dalla monotonia quotidiana e di ritrovare quella gogliardia che è possibile solo fra amici accomunati da una medesima passione... troverà un suo specifico destino ad attenderlo, sicuramente non scontato, né prevedibile.
Particolarmente inedito è il constatare come questo romanzo abbia risvolti parecchio comici e leggeri, sebbene mai banali: dell'Aikido è possibile veramente fare ciò che si vuole, compreso riderne e farne un elemento dissacrante, almeno quanto sacro.
Ciò denota sicuramente anche una certa intelligenza di fondo, poiché la capacità di non prendere/prendersi troppo sul serio è una qualità che aiuta a superare le difficoltà e sdrammatizzare gli inevitabili impasse che si incontrano su questo tipo di Via.
Leggendo "Narrando viaggiando" si viene via via avvolti in un'atmosfera di intensità crescente, tanto da farne uno di quei testi che si vorrebbe poi che... non finissero presto, che durassero più a lungo... o che avessero già pronta una "parte seconda".
La scrittura di Simone scorre liscia ed è particolarmente attenta alla caratterizzazione dei personaggi e dei luoghi, con pennellate svelte, ma capaci di far cogliere una sensazione più legata ai sensi che al mero intelletto.
Si rimane avvinghiati volentieri insomma ad una penna felice se poi il prodotto finale è un racconto così sereno e semplice, senza scadere nell'essere "facile".
C'è una bella differenza fra queste due cose: per essere "complessi" ci va un cervellone pieno di cose da dire, per essere "facili" è sufficiente scrivere ciò che gli altri vorrebbero leggere.
La padronanza del lessico di Simone invece è in grado di essere "semplice" nel senso di "essenziale", cioè raccontare la profondità con tocchi leggeri e pregnanti al contempo.
L'Aikido poi si presta benissimo a questo esperimento letterario, poiché tutti i praticanti riconosceranno senza dubbio le tante dinamiche veritiere che nel romanzo appaiono ovviamente parodiate e deformate da un velo comico.
Personaggi e situazioni sembrano prese dal Dojo di ciascuno di noi, è ciò forse a rendere particolarmente famigliare ed intrigante la lettura agli Aiki-appassionati: la reale possibilità di riconoscersi nello scritto in più occasioni.
Il finale poi è qualcosa di particolarmente curato: ad esempio alcuni film USA possono tendenzialmente risultare abbastanza inguardabili da questo punto di vista, nonostante gli effetti speciali... poiché il belloccio sposa sempre la ballerina di turno e tutto finisce in buonismo.
"Narrando viaggiando" invece rischia di essere inedito ed interessante anche in questo caso proprio per il taglio scelto per il finale...
Un crescendo di eventi che si susseguono per poi... lasciare spazio alla fantasia e all'intelligenza di voi Aiki-lettori, ai quali sicuramente raccomando di scoprire come va a finire!
Ottimo lavoro Simone San!
Omedetou gozaimasu!
P.S. uscita doppia di Aikime questa settimana, venerdì un nuovo Post e novità per tutti in occasione del compleanno del nostro Blog... stay tuned!!!
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