domenica 14 marzo 2010

L'Aikido è per i perdenti!


"So che ciascuno di noi ha sentito la frase di molti fan della lotta, o di qualche scattoso ragazzino che guarda un combattimento, "l'Aikido è per i perdenti!". E [la cosa sorprendente è che] quella dichiarazione può essere molto più veritiera di quanto le dia credito quell'idiota stesso.

Cosa stiamo perdendo?
Perdiamo la convinzione che l'Aikido ci trasformerà in grandi combattenti, o eroi del cinema.

Perdiamo quel atteggiamento egoista che si amplifica da solo [di diventare letali] in qualche luogo giù in strada dopo due o tre anni di allenamento e lo sostituiamo con un calmo rispetto per le consapevolezze imparate in tutti gli stili di Arti Marziali, vero?

Perdi quell'atteggiamento! Diventa uno spirito allegro in armonia... che [solitamente rimane] nascosto, non il chiacchierone rumoroso che [vuole stare] al centro dell'attenzione. Il perdente calmo sarà il superstite!

(Non confondiamo i piccoli circoli sociali con la guerra ed i maniaci da genocidio, io mi sto riferendo alla comunità ed alle piccole realtà sociali che frequentiamo nel quotidiano.)

I piccoli cambiamenti giungono quando realizziamo che una delle nostre armi più potenti è la calma, l'attitudine positiva nell'essere parte della folla, così che l'effetto positivo cambi la società intorno a noi.

Le Arti Marziali non sono altro che uno strumento che utilizziamo per perdere le cattive attitudini, perdere un punto di vista cieco [improduttivo], perdere la paura (o dovrei dire il controllo della paura), così da poter essere partecipanti attivi nella vita in se stessa, così come trovare il NOSTRO posto, non solo nella natura, ma nella società creata dalla civilizzazione degli esseri umani.

Mi piace essere "perso".
Ho scoperto che posso ottenere ciò di cui ho bisogno e non esagerare con la concessione di ciò che voglio. Sono nella MAGGIORANZA, e non il pupazzo di qualche manager, o lo schiavo di qualche carriera.

A volte la gente non comprende che sto facendo una cosa per me ha senso... [ed interpreta come io] rifiutassi le prove, o non volessi credere negli idoli americani, o volessi essere al centro dell'attenzione.

Cosa funziona per me è di essere me stesso
e solo occasionalmente di fare un passo per richiamare l'attenzione [degli altri] un momento o due, e quindi sparire nuovamente in modo tranquillo dentro la folla.

Questo genere di "essere persi" è quanto la MAGGIOR PARTE di noi sarà per la maggior parte delle nostre vite.
Perché [avere] confusione a riguardo delle perdite? Perché non semplicemente gioire delle piccole vittorie, gioire per le cose belle della vita, le piccole cose?

Così se perdere [questo] atteggiamento, perdere la cecità [del proprio punto di vista], perdere la stupidità è ciò che l'Aikido aiuta a fare, sicuramente, aggiungete [quest'ultimo] alla vostra lista delle cose importanti. Mettetelo in cima alla lista delle cose irrinunciabili da fare che avreste dovuto scrivere quando eravate ragazzi che hanno compreso che non si vive per sempre e che ci sono delle cose che desiderate fare prima di morire.

Retrocedete su cosa avete desiderato di poter fare quando eravate ragazzi a che cosa potete fare per chi siete proprio adesso, in qualsiasi era della vostra vita vi troviate. Occupatevi di che cosa avete bisogno rispetto a quanto ottenete.

Infine realizzate che non importa che cosa le altre persone pensano rispetto a quanto volete fare perché possedete una bussola morale positiva [inserita] nella vostra vita. Non è la loro vita, ma la vostra vita alla quale dovete essere interessati, così come la vita riguarda i MOLTI, i MOLTI PERDENTI che non sono i vincitori.

Perdete l'atteggiamento, perdete l'autocommiserazione, ingaggiatevi!
Godetevi della vita!
La gente più felice sul tatami sono coloro che risolvono i piccoli problemi nella loro tecnica, delle loro cadute, del loro impacciato livello di abilità, ciò che infine migliora grazie alla loro pratica in Aikido.

Quando ogni persona famosa, ricca, raggiunge i propri obiettivi, il goal deve essere quello di tornare ad essere una persona media, che gode delle cose semplici nella vita! Dico, "PICCOLO TAGLIO!" Retrocedete dai vostri sogni alle cose che potete raggiungere ed andate diritto per la soddisfazione delle piccole cose nella vita.

Non fraintendetemi, perché se l'occasione di raggiungere i vostri sogni più grandi si presenta dinnanzi, dovreste provare in qualche modo di raggiungere [afferrare] quei sogni, ma non "uscite dai binari", perché fallireste.

Non abbiamo tutti bisogno di essere Stars del Cinema, miliardari, o gente influente, perché la maggior parte di noi saranno semplicemente dei PERDENTI, e di fatto, i perdenti fanno funzionare il mondo.

Non tutti possiamo essere Bruce Lee! Chi ci crede! Il nostro obiettivo non è essere grandi combattenti che vogliono diventare ricche stelle cinematografiche, il nostro obiettivo è di essere gente migliore che ha buona salute, [che possiede] la ricchezza degli amici e le conoscenze che ci permettano, da soli, di trovare il nostro posto nel mondo.

L'obiettivo dei cosiddetti "Aikido-perdenti" non è di combattere contro il mondo ma di imparare vivere in armonia con il mondo.

Non sono preoccupato per gli Sport da Combattimento, né a proposito dei discorsi sulle Arti Marziali miste, ma sono preoccupato di poter diventante uno di quegli idioti irragionevoli che pensano di poter sempre fare giusto. C'è un punto in cui noi dobbiamo fermare l'escalation della violenza e dire adesso è abbastanza. Dobbiamo perdere questo atteggiamento, e guadagnare un po' di buonsenso e comprensione.

Se l'Aikido ti aiuta a perdere, contribuisce a darti buonsenso, modifica il vostro atteggiamento, la fiducia in se stessi... io sono [volentieri] un PERDENTE!

E cosa mi dite di voi? State prestando molta attenzione a ciò che la gente dice?".

[Bruce Baker]

Abbiamo tradotto questo articolo di Bruce Baker, comparso qualche tempo fa su Aikido Journal (a questo link troverete la versione originale) perché ben ci consente di riflettere sull'enigmatico dilemma di molti praticanti di Aikido, e più in generale di Arti Marziali, che si chiedono se "FUNZIONA" ciò che vivono sul tatami.

In questo senso spesso l'Aikido è additato come un'Arte che "non funziona per la strada"...
Non crediamo neppure che ciò sia necessariamente vero, ma il punto è che il diventare "forti" sempre meno ci pare debba essere un cardine al centro della nostra pratica, anzi!

Ci sembra sempre più che l'Aikido sia una pratica volta all'accettazione, alla non resistenza, e che quindi non abbia rivali perché non concepisce e prevede proprio il concetto di scontro.

Il suo Fondatore ha detto in merito parole piuttosto indicative...

"Se non accettate di essere deboli, non diventerete mai realmente forti". [Morihei Ueshiba, O' Sensei]

Crediamo ci si possa augurare nel cuore volentieri di diventare deboli e perdenti come LUI!

6 commenti:

sascia ha detto...

.....ottimo articolo Marco.....ma siamo alle solite occorre secondo me un cambiamento nel metodo di allenamento: al di là del Katai Keiko,Jutai Keiko,Ki no nagare magari integrare con un uke che è uno sparring partner proprio come faceva Bruce Lee in questo modo diventiamo forti perchè applichiamo l'arte marziale direttamente alla realtà e sarebbe molto interessante altrimenti rimaniamo con i soliti intellettualismi l'Aikido è armonia è amore il fondatore ha detto questo,quello,quella.....no parole fatti! Prova a spiegarlo ad una persona che ti vuole rompere il viso il ki non nagare e poi vediamo il risultato.L'Aikido è una arte marziale bene applichiamolo alla realtà, io sono un I° kYU e l'esperienza è quella che è ma se una cintura nera di karate Shotokan mi sfida io non mi tiro indietro combatto i guerrieri combattono perchè hanno coraggio l'opposto della paura.....che gli vado a dire che l'Aikido rifugge lo scontro, mi manda all'ospedale diretto, io sono per combattere e per i cambiamenti concreti la filosofia la lascio volentieri al fondatore M.Ueshiba e ai tanti filosofi che tentano di risolvere le sofferenze mentali degli esseri umani.....Questa è la mia idea poi ognuno dice la sua.
Saluti a tutti

Carlo ha detto...

Ottimo spunto di riflessione, come sempre!
Grazie mille!

carlo

Anonimo ha detto...

Esprimere le proprie idee è qualcosa di positivo, ma sarebbe meglio se nel farlo non si facesse male a nessuno...
Sto parlando della punteggiatura e della sintassi che hanno ricevuto duri colpi nell'intervento precedente.

Anonimo ha detto...

sacia è arrivato al 1 kyu ma ancora non ci ha capito niente...
qui non si tratta di tirarsi indietro davanti ad una cintura nera di karate...

F.

Anonimo ha detto...

no?
e di cosa si tratta, allora?
Io sono approdato all'aikido tardi... ho provato arti cinesi e giapponesi. Ora pratico Aikido Taghemushi. Mi piace e lo trovo molto interessante ma... comunque non puoi considerarlo "efficace" proprio perchè non puoi provarlo "liberamente".
Se solo si avesse questa possibilità ognuno di noi riconoscerebbe i suoi limiti (non dell'aikido, i suoi) e potrebbe migliorarsi. A questo serve il combattimento proposto da sascia. Perchè non è l'arte che rende efficaci, ma il modo in cui ci si allena.
Giuseppe

Anonimo ha detto...

bisognerebbe fare alcune distinzioni per evitare di tutta un erba un fascio...l'aikikai forse sarà da perdenti venite a praticare iwama ryu! Certo non si fa sparring ma nella pratica in Kion le prese sono effettuate con forza e se la tecnica non la esegui bene non ti liberi