domenica 19 luglio 2009

McDojo: fraintendimenti e/o imposture da Dojo


"Come osservo la società, la gente trasforma le Arti in prodotti commerciali; pensano a loro stessi come a merce ed inoltre fanno articoli da commercio dei [loro] strumenti. Distinguendo il superficiale dalla sostanza, trovo che questo atteggiamento abbia meno realtà che decoro.

Nel campo delle Arti Marziali è particolarmente comune l'abilità di attrarre [il prossimo] con [qualcosa di] appariscente, con pubblicizzazione commerciali e profitto, sia da parte di coloro che insegnano la disciplina, che di coloro che la studiano. Il risultato di ciò deve essere, come qualcuno ha detto, che quelle "Arti Marziali amatoriali sono una fonte di seria piaga"

[Miyamoto Musashi, 1643 D. C.]



Leggiamo su Wikipedia:

McDojo è un termine peggiorativo utilizzato da alcuni Artisti Marziali occidentali per descrivere una scuola di Arti Marziali nella quale l'immagine o il profitto sono tenuti in più alta considerazione rispetto ai canoni che dovrebbero contraddistinguere il cammino marziale tradizionale.

Il termine è un esempio di "McWords" applicato ai Dojo giapponesi di Arti Marziali, indipendentemente dalla disciplina in essi praticata

In questi contesti usare il termine McDojo indica soprattutto un giudizio sulle eccessive volontà di profitto economico di una scuola, ma può anche riferirsi ad un basso livello di preparazione ed attendibilità che gli Insegnanti o gli allievi scuola posso possedere rispetto ad altre scuole di Arti Marziali, o, ancora che la scuola in oggetto presenti attività non-marziali come se invece fossero tali.

Definiamo un McDojo, cioè, dove le pratiche al suo interno potrebbero essere al limite della frode.
Un altro termine solitamente usato in analogia è "Bullshido", cioè una storpiatura di "Bullshit" ("stupidaggini, sciocchezze") che rende simile il termine a "Bushido", il codice comportamentale dei Samurai.

Proprio come i McDonalds, i McDojo sembrerebbero una comunità in espansione in molte stati, anche al di fuori degli U.S.A., facendo leva sulla validità centenaria degli insegnamenti orientali in merito all'efficacia marziale, alle potenzialità educative e/o terapeutiche.

Vero o presunto questo fenomeno, sarebbe interessante comprendere se ci sono reali possibilità di cogliere i segnali dell'ingresso in un McDojo, se stessimo sfortuitamente per entrarvici!

L'Aikido, già più volte lo abbiamo ribadito, ha in sé un enorme e delicato potenziale di rischio di frode, data la sua impossibilità di confronto competitivo (non ci sono gare o tornei), per definizione di se stesso.

Quali quindi i campanelli di allarme rispetto al praticare in un luogo non serio, non professionale, se non addirittura millantatore?



Proviamo a tracciare un rapido identikit:

- una grande contributo economico richiesto da parte degli Insegnanti di un Dojo ai propri allievi per erogare il loro insegnamento nelle lezioni, seminari, stage o eventi da essi organizzati;

- in caso di comprovabili circostanze personali che obblighino un allievo ad una assenza prolungata dalla pratica (dell'ordine di mesi) un McDojo continuerà presumibilmente a richiedere il pagamento di una rata non usufruita, oppure chiederà gli arretrati al momento del ritorno sul tatami; la tradizione invece non contempla questo, poiché, se l'allievo si è posto con serietà nei confronti del Dojo e non essendo lo scopo primario di questi l'aspetto economico, non dovrebbe essere fatta pesare eccessivamente una problematica personale;

- l'istituzioni di veri e propri Club per cinture nere o alti gradi, pubblicizzando una sorta di privilegio nel farne parte, a seguito del pagamento di una speciale quota, naturalmente, o... ancora peggio... dietro alla promessa di poterne entrare a far parte dopo un certo lasso di tempo, indipendentemente dal proprio ingaggio sul tatami (leggi: "se mi paghi, in tre anni sarai cintura nera"!);

- gli alti pagamenti richiesti per sostenere gli esami di passaggio di grado da parte degli allievi; i luoghi più seri prevedono oltre tutto che essi avvengano a fronte di un reale lavoro di preparazione sul tatami. Lo scorgere un eccesso di gradi alti in assenza di tale serio ingaggio è un aspetto che deve mettere in allarme da quella che negli U.S.A. è definito "Belt Factory", ossia "Fabbrica di cinture";

- la proposta di corsi "collaterali" alla disciplina famosa vera e propria, generalmente commercializzati senza una vera e propria storia consolidata alle spalle, del tipo "Cardio - Fitness -Aikido" (o qualsiasi altra Arte Marziale), improntati eccessivamente ad un aspetto salutistico della pratica. Non affermiamo qui che le Arti Marziali siano prive di questo aspetto... anzi... ma che esso è connaturato nella disciplina, senza che sia necessario scindere le caratteristiche di quest'ultima;

- la richiesta che tutti gli studenti posseggano attrezzature per la loro pratica provenienti da un unico manufattore, generalmente scelto dall'Insegnante o dal Responsabile del Dojo. Sappiamo che esistono Ji più o meno buoni, Hakama più o meno tradizionali... e ugualmente dicasi per armi (protezioni, dove ciò dovesse necessitare) e quant altro... ma qualunque praticante sa che per iniziare un percorso la cosa più importante è che sia presente il neofita, quand'anche egli non dovesse indossare un completo Dolce&Gabbana;

- pesanti restrizioni nella pratica verso gli studenti del Dojo, ai quali viene proibito di frequentare altri Dojo o esercitarsi contemporaneamente in differenti Arti Marziali. "Non avrai altro Maestro all'infuori di Me", insomma! Questo fenomeno soventemente si accompagna alla millantante promessa di insegnamenti segreti riservati ai McComponenti di un McDojo. Nessun insegnamento ai nostri tempi può realmente essere considerato ormai segreto, poiché il tempo storico in cui ciò avveniva si è chiuso da tempo e perché ogni Fondatore di Arti Marziali (con la F maiuscola) ha affermato, scritto e dichiarato in più e più riprese che non esistono veri e propri insegnamenti segreti nel Budo... Chi ha occhi per carpire, può apprendere anche dalla lezione più nascosta, mentre chi non è in grado di farlo non imparerebbe nulla anche se gli si sottolineasse "il segreto" mille volte;

Quelli che avete letto sono solo tendenze che possono mettere in guardia da un Insegnante in malafede o da un luogo non qualitativo in cui praticare, ma non dobbiamo dimenticarci che ciascuna considerazione parte da un giudizio spesso personale, basato sulla propria esperienza.

Ci sono persone infatti che cercano realmente di approfondire la realtà che li circonda per fare una scelta giusta, ma ce ne sono altre che cerano (forse inconsciamente) solo il luogo dove potersi far frodare alla grande. Non dobbiamo infatti dimenticare che per ogni millantatore che si offre sul mercato marziale, ci sono molti più Aiki-polli che abboccano al suo amo.

La loro responsabilità è limitata dalla loro inesperienza, ma è presente in funzione dell'attenzione che essi avranno utilizzato per evitare simili situazioni!

Si vede di tutto quindi, anche solo volendo restringere la visuale all'Aikido... Arte di cui conosciamo meglio le dinamiche.

C'è chi organizza Master pluriennali privati e viene criticato per via del notevole costo di partecipazione, ma c'è chi saluta con favore una iniziativa simile, ritenendolo un opportunità qualitativa di approfondimento dell'Arte. Chi avrà ragione? Lo stabilirà forse l'esperienza personale, con il senno di poi.

Ma anche altre cose frequentemente accadono: ad esempio che vengano completamente fraintesi gli intendimenti di un Insegnante, di un video, degli insegnamenti di uno stage...

Se andiamo in giro per il mondo e per il Web a caccia dell'Aikido fraudolento, qualcosa di certo troveremo, ma la bontà di questa ricerca dipenderà dai criteri con cui abbiamo cercato.

E' importante mettere enfasi su ciò, poiché gli errori grossolani possono essere veramente enormi.
Ci permettiamo di segnalare ciò che a nostro giudizio sembra essere uno di questi, senza alcuna volontà di screditare la fonte da cui esso proviene. Guardate questo video, e soprattutto ponete attenzione alle scritte che lo precedono e che lo seguono...



Si tratta di uno svalutante giudizio operato su uno strano tipo di pratica da parte di chi non la considerava sicuramente qualcosa di degno e confacente con l'Aikido e, più in generale, con le Arti Marziali.

Pur non volendo convincre nessuno del nostro punto di vista, ci permettiamo di obbiettare che le cose stanno in un modo molto distante da quanto si è letto prima e soprattutto dopo il filmato.

Perché? Perchè noi conosciamo molto bene quel luogo, ci siamo stati ormai numerose volte e conosciamo personalmente entrambi i praticanti che compaiono nel filmato.

Precisiamo: ci troviamo a Cully, un paesino a 20 km da Montreux, nella Svizzera francese.

I due Aikidoka ripresi nel filmato stanno eseguendo un esercizio di jiyu kaeshi waza, ossia di creazione di contro-tecnica libera sulle note di una chitarra. Un simile esercizio, che ha più l'aspetto di una danza che di altro, non ha minimamente il fine di potenziare l'efficacia marziale dei praticanti... al contrario, vuole fornire uno strumento di studio della loro continua connessione. Connessione e ancora connessione, solo questo: per poter efficacemente essere in grado di applicare una contro-tecnica anche nel più marziale dei casi è impossibile prescindere da questo stato.

Entrambe le cinture nere sono fra i praticanti più determinati e, all'occorrenza, potenti che conosciamo, l'uno con quasi due anni di pratica giornaliera full-time di Aikido (il ragazzo più basso) e l'altro con circa cinque anni di esperienza uchideshi in un Dojo professionale, che gli consentono ora, di essere divenuto Insegnante di Aikido professionista a sua volta, dopo avere praticato sui tatami di due o tre continenti.

Chi guarda questo video cercando l'efficacia marziale, non la trova... ed etichetta il tutto come "Bullshido", ma per esperienza noi stessi sappiamo quanto porti all'efficacia marziale sottoporsi a simili pratiche, per quanto non si direbbe a livello superficiale.

Attenzione quindi ai giudizi: la loro presenza è essenziale per discernere la qualità dalla ciarlataneria, ma il loro eccesso e sopratutto il loro esercizio senza consapevolezza di ciò in cui si entra nel merito porta ugualmente ad errori di valutazione... e prese di posizione improduttive.

Concludiamo con un augurio:
"Nutritevi di Aikido sano, state quindi alla larga dai McDojo!"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema che la gente che fa questi video molte volte non ha esperienza marziale alle spalle e non capisce ciò che sta guardando. Sui commenti dei video di arti marziali di youtube si troverà quasi in ogni video almeno un commento targato "bullshit". Si vedono anche spesso i commenti dove si dice che ciò che si sta guardando non trova efficacia in un contesto "reale" quando se va bene loro neanche sanno cosa succede in questo fantomatico "contesto reale" perchè non ne hanno mai visto uno ed è tuttoaffidato all'immaginazione. Sappiamo però quanto la realtà si discosti dall'immaginazione...

Anonimo ha detto...

Forse avrò il dente avvelenato, ma gran parte dei punti elencati per riconoscere un McDojo si applicano piuttosoto bene all'Aikikai d'Italia...