lunedì 19 giugno 2023

Ken tai jo ed il paradosso fra genialità e didattica

Quest'oggi ci dedichiamo allo studio di ken tai jo, ovvero l'armonizzazione di un bastone sull'attacco di una spada (solitamente di legno, ma che può essere anche metallica ed affilata).

La didattica di Morihiro Saito Shihan ci ha lasciato 7 esercizi di questa serie, che sono anche stati variati nel tempo: è importante però comprendere la loro origine ed il motivo di tali variazioni.

A differenza di O' Sensei, che era sicuramente uno spirito geniale delle Arti Marziali, Morihiro Saito Sensei è stato un sistematizzatore di quella genialità ed un ottimo didatta.

E la didattica è proprio quella disciplina che mira al raggiungimento di un obiettivo, facilitandolo che ciò avvenga attraverso un percorso chiaro, comprensibile e progressivo.

Si vede che in questa serie esiste proprio questa progressione, che esamineremo grazie ad alcuni video dedicati.

I primi 3 ken tai jo, didatticamente si apprendono come conseguenza di altrettanti tipi di armonizzazione/parate fra jo e bokken, nella fattispecie grazie a choku barai (parata diretta), kaeshi barai (parata rovesciata) e kaiten barai (parata circolare).

I primi ken tai jo veri e propri non sono altro che l'esercizio completo, nel quale questi 3 differenti tipi di parata vengono in qualche modo portati ad una conclusione, che implica il controllo di uchitachi (il tizio che attacca con il bokken).

Esploriamoli insieme...

Ken tai jo ICHI (1)


Ken tai jo NI (2)


Ken tai jo SAN (3)


Bisogna sapere che la fase successiva di questi 3 esercizi consiste in alcune loro variazioni dette "nage no henka", ovvero sequenze che prevedono la proiezione dell'attaccante, andando quindi a sconfinare e ricollegarsi con la pratica del taijutsu dell'Aikido.

Non è nostro compito di oggi approfondire tali variazioni, perché mi interessa fondare info chiare e di base, ma vedrete che più tardi ci sarà utile sapere dell'esistenza di queste variazioni più avanzate...

A questo punto vengono 2 ken tai jo caratterizzati dalla guardia iniziale di spada anche per ukejo (colui che utilizza il bastone) e dal fatto che - anche in questo caso - è possibile trasformare ciascuna sequenza in un nage no henka (come le 3 precedenti). C'è solo il passaggio in meno delle 3 parate generiche: in questo caso i ken tai jo vengono ad essere praticati subito; esaminiamoli...


Ken tai jo YON (4)


Ken tai jo GO (5)


La sequenza di esercizi viene quindi a concludersi con gli ultimi 2 ken tai jo, che però questa volta prevedono SUBITO il nage no henka, quindi di sconfinare nel taijutsu, proiettando o controllando l'attaccante. Nuovamente vediamoli insieme...

Ken tai jo ROKU (6)


Ken tai jo SHICHI (7)


Ci sono state - come dicevo all'inizio - alcune variazioni, specie del 5º e del 7º esercizio, che ho già visto accadere io durante i miei primi anni di pratica (dal 1992 in poi), dovute sia alle condizioni di salute del Sensei che le ha codificate, sia (come per l'ultimo ken tai jo) per evitare alcuni incidenti di pratica che si erano verificati e quindi per ridurne il più possibile la pericolosità.

Caratteristica comune a tutti è però la grande attenzione con la quale un oggetto di legno può armonizzarsi con un oggetto metallico affilato senza essere lesionato: ed è interessante notare che la duttilità e la morbidezza sembra sempre prevalere sulla durezza... come dire che lo YIN, in qualche modo, è la proprietà in grado di tenere a bada lo YANG (per chi fosse interessato, ne avevamo parlato QUI, ed anche QUI).

Ora però ciò che mi interessa sottolineare è come una pratica sicuramente non di base, ma che invece rappresenta più la summa dell'Aikido stesso (perché comprende ed armonizza ed integra taijutsu, Aiki ken ed Aiki jo) sia stata anch'essa resa didattica, quando non credo proprio che lo fosse mentre il Fondatore si occupava di studiare queste delicate interazioni jo e bokken...

Attualmente gli allievi vengono accolti da 3 parate, che possono esercitare fino a quando non acquisiscono sufficiente familiarità con esse... quindi si introducono i primi 3 ken tai jo veri e propri, aggiungendo uno "stop" a queste parate (che potrebbero invece continuare ab libitum).

Poi si possono studiare i 3 nage no henka associati ai primi 3 ken tai jo.

Quindi i 2 ken tai jo successivi, ed eventualmente le loro applicazioni nel taijutsu... per concludere con gli ultimi 2 esercizi che integrano già in sé la parte relativa al taijutsu. Riuscite a scorgere la progressione più che voluta?

Ecco, ai tempi di Morihei Ueshiba le cose dovevano essere alquanto differenti ed un tot più complicate (che già non risultano facilissime già così): le cronache spesso ritraggono un Fondatore intento ad esplorare in continuazione nuove tecniche e pratiche, che difficilmente rimanevano stabili per più di qualche settimana.

Un allievo di quel tempo probabilmente veniva stimolato con tutto ed il contrario di tutto nel giro di un brevissimo lasso di tempo... così che non fosse facile proseguire nel proprio cammino per chi non si mostrava dotato come O' Sensei, o di tanta pazienza...

Esistano infatti ben 10 ken tai jo, chiamati "furui", ovvero "antichi", se vogliamo anche "in disuso" nei quali emerge proprio questo DISORDINE in mezzo ad un sacco di principi utili ed importantissimi.

Vi mostrerò in futuro anche questa sequenza più antica, così come a molte delle varianti dei ken tai jo attualmente più praticati... ma vorrei ora rivolgere un pensiero di gratitudine NON solo per chi è riuscito - con un colpo di genio - a creare queste pratiche... ma anche a chi ha speso anni per comprendere il modo migliore di tramandarle e farle superare sane e salve il setaccio del tempo.


Buona pratica sul tatami!


Marco Rubatto




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