lunedì 8 maggio 2023

Ken tai jo: lo yin che tiene testa allo yang

A più di 10 anni dall'ultimo articolo di Aikime sull'argomento (che troverete QUI), torniamo a parlare di una pratica interessante e poliedrica, ovvero gli esercizi di "spada contro bastone".

[剣体杖] Ken tai jo può definirsi la summa dell'espressione dell'Aikido con le armi, anche se - al livello di questa pratica - ha forse poco senso parlare di tecniche a mano armata (buki waza) o a mano libera (taijutsu)

Morihiro Saito Sensei ha insegnato in molti Paesi una serie di 7 esercizi, che sono cambiati leggermente pure da quando io stesso pratico Aikido, quindi parliamo di una trentina di anni a questa parte.

Qui vi lascio la playlist nella quale sono visualizzabili tutti e 7...



La loro caratteristica è la possibilità (spesso più teorica che praticata) di armonizzarsi con un bastone di legno sui fendenti di uno shinken, ovvero una spada dalla lama affilata (nel video i miei attaccanti utilizzano uno iaito, quindi di metallo, dal peso e geometria identici ad uno shinken, ma con la lama non affilata).

Ovviamente la possibilità di un oggetto affilato di metallo di andare ad incidere su uno di legno è molto elevata, quindi la prima cosa che da subito mi ha sorpreso è la constatazione che è sempre ukejo (la persona che riceve con il bastone) a controllare al termine uchitachi (la persona che attacca con la spada)... e non il contrario.

Se si fosse solo voluto studiare una serie di duelli simulati - resi kata - fra una spada ed un bastone, perché non farne un po' nei quali vince il bastone ed un po' nei quali vince la spada?

Domanda forse banale, io me la feci per la prima volta nel 1993... e non avendo avuto modi di evocare l'anima del Fondatore attraverso una seduta spiritica, ho iniziato a studiare per trovare alcune possibili risposte soddisfacenti.

Ma prima di rimandare cosa credo di avere compreso al momento, devo specificare di avere notato - nuovamente sin dagli inizi della pratica - altre serie di esercizi che, a modo loro, seguivano dinamiche simili a ken tai jo: mi riferisco a tachidori, jodori e tankendori.

In questi ultimi - rispettivamente - si sottrae l'arma a chi ci attacca con la spada, con il bastone e con il coltello: la somiglianza con ken tai jo risiede nel fatto che NUOVAMENTE sembra prevalere la parte debole/delicata, ovvero la persona disarmata, su quella armata... che sarebbe in grado di fare più danno.

Fra spada e bastone, pare avere sempre la meglio il bastone; fra armato e disarmato, ha la meglio sempre il disarmato... questo è contro-termodinamico oppure serve a qualcosa di specifico?

La risposta (provvisoria, ovviamente) che mi sono dato al momento è che O' Sensei volesse far risaltare o sottolineare una sorta di preminenza della sensibilità sulla forza... dello YIN sullo YANG, potremmo anche dire.

In questo senso, sarebbe importante che negli esercizi risulti hito no michibichi (la persona che conduce) chi è armato in modo più versatile (che è una caratteristica dello YIN) o chi è disarmato proprio: chi sta messo nella condizione inizialmente più svantaggiata, insomma.

Questo aspetto per me era già interessante così... ma nel lontano 2011 (se non ricordo male) Bill With Shihan (allievo sia di O' Sensei, anche se se lo deve essere goduto ben poco, sia di Saito Sensei) per la 2º volta venne ad Ostia a tenere uno stage nazionale FIJLKAM... ed in quell'occasione mostrò - di volata e senza nemmeno farli praticare - altri 10 ken tai jo cosiddetti "furui", ovvero "antichi/desueti", che si praticavano ad Iwama sino agli inizi degli anni '70.

Ricordo che me le godetti perché l'uke di turno a sto giro non fui io!

Però questi esercizi mi interessarono un sacco, e non tanto perché non li avessi mai visti prima, quanto perché ero interessato a cosa ne avesse spinto l'abbandono per optare didatticamente sulle forme più moderne, quelle cioè che avevo studiato e praticato pure io nei 20 anni precedenti.

Altra domanda da seduta spiritica all'anima di O' Sensei!

Ma mentre preparate il tavolino a 3 gambe e la plancette, ecco una playlist che ve li mostra tutti e 10...



In questo senso la pandemia mi ha aiutato molto, perché mi ha dato modo di fare molta ricerca di documenti storici ed occasioni di praticare buki waza, quindi ora li conosco un tot pure io!

Cosa emerge da questi ulteriori - ma precedenti a livello temporale - esercizi?

La necessità di un enorme senso del timing, innanzi tutto... ed il timing è una caratteristica essenzialmente YIN!

Quindi la ricerca di ogni geometria che consentisse di non far collidere il proprio jo con il bokken del compagno... o di farlo nel modo più armonico ed avvolgente possibile.

Quest'ultima è una caratteristiche comune anche del  ken tai jo più moderni, ma in quelli "furui" emergono anche altri interessanti pattern resi poi famosi da altri esercizi di buki waza, sia di Aiki jo, che di Aiki ken.

Un po' come a dire che questi 10 ken tai jo antichi potrebbero essere i genitori di tutto quanto il buki waza moderno, che poi sono stati "smontati" nelle loro parti costituenti e "riutilizzati" in altri contesti... specialmente nell'Aiki jo.

Mentre è infatti storicamente chiaro quali studi abbiano ispirato Morihei Ueshiba nell'Aiki ken (in proposito vedi QUI), non si può dire altrettanto nell'Aiki jo; da ciò la mia attuale ipotesi di lavoro è che il Fondatore abbia incluso inizialmente l'utilizzo del jo proprio per difendersi da un possibile attacco di shinken... ed in seguito questo bastone sia stato utilizzato in modo sempre più strutturato, fino a diventare una vera e propria risorsa per l'allenamento assolutamente paragonabile alla spada (se non anche qualcosa di più).

L'Aiki jo risulta infatti notevolmente più ampio dell'Aiki ken... a livello di curriculum tecnico. In questo senso il primo sarebbe di carattere più YIN (ampiezza, versatilità), mentre il secondo più YANG (essenzialità, determinazione).

Sarà così o no? Forse non avremo mai una chiara certezza, ma è per me appassionante aggiungere sempre ulteriori tasselli al mosaico, proprio come ho fatto durante la pandemia.

Volenti o nolenti quindi ken tai jo ci invitano ad un tot di esplorazioni (oltre che di frustrazioni), sia di tipo storico, che legate ai principi stessi della disciplina: una sorta di punto di incontro anche fra pratica e filosofia, se vogliamo.

La trovo una pratica molto "spacchettante", che desidero approfondire ulteriormente nel miei studi, per questo ho creduto fosse importante riprendere dopo tanto tempo l'argomento anche qui sul Blog.

YIN e YANG sono due principi importanti per ogni disciplina, marziale o meno, giapponese o meno: per questo l'affermare che ci possa essere una prelazione/supremazia di uno sull'altro potrebbe essere misinterpretato.

Viviamo in una società che troppo spesso eccede nella razionalità e nel maschilismo, quindi lasciare più spazio alla percezione ed intuizione può quindi risultare uno stratagemma per riequilibrare una dinamica bipolare che per molto tempo, specie nelle arti marziali, ha svalutato parte di se stessa... ovvero propri quella che Morihei Ueshiba avrebbe quindi dotato di nuova luce e prospettiva.

Marco Rubatto






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