lunedì 24 aprile 2023

Ichi no tachi: l'anello di congiunzione fra Kenjutsu ed Aikiken

Numerose volte su queste pagine ho ribadito come l'Aiki ken fosse qualcosa di molti differente dal ken jutsu, nonostante ne fosse una sua diretta derivazione.

Quest'oggi esamineremo insieme un esempio piuttosto evidente di tutto ciò, ovvero la struttura di ichi no tachi, ovvero il primo kumitachi ideato da O' Sensei e giunto fino a noi attraverso le mani di Morihiro Saito Sensei.

Ci riferiremo al Kashima Shintō Ryū (鹿島新当流), ovvero ad una Scuola tradizionale di Arti Marziali giapponesi (koryū), fondata da Tsukahara Bokuden, nel periodo Muromachi (c.1530).

A causa del periodo tumultuoso della sua formazione (chiamato "Sengoku Jidai"), caratterizzato da guerre feudali, le tecniche della Scuola sono basate sull'esperienze vissute sui campi di battaglia, e sulla ricerca di punti deboli sull'armatura del nemico.

Ufficialmente il Kashima Shintō Ryū possedeva anche una serie di tecniche di estrazione della spada (iaijutsu), che però si perdettero nel tempo.

ATTENZIONE a non confondere tutto ciò con il Kashima Shin Ryū (鹿島神流), che è quello che poi studiano in maggioranza gli Aikidoka, specie quelli che seguono Christian Tissier Shihan.

Nonostante la somiglianza dei nomi, il Kashima Shin Ryū ha una relazione solo passeggera con il Kashima Shintō Rryū. Entrambe le scuole considerano Kashima no Tachi come un importante antecedente comune, tuttavia Tsukahara Bokuden ha generato, in modo indipendente, una raffinatezza diversa su Kashima no Tachi, rispetto a quella di Matsumoto Bizen no Kami (un semi-leggendario guerriero-spadaccino giapponese e fondatore del Kashima Shin Ryū).



Nella sequenza precedente vediamo (dal minuto 1:14 al 1:24) un kata-kumitachi che ha lo stesso pattern di ichi no tachi, se non fosse per il fatto che è chi fa il taglio orizzontale a "vincere".

Di certo Morihei Ueshiba deve essere venuto in contatto con questo katageiko, poiché ne ha utilizzato la struttura, tuttavia per farne qualcosa di completamente nuovo nella prospettiva.

Ecco qui di seguito un video che offre diversi riferimenti storici che connettono ichi no tachi dell'Aikido ai suoi antenati del kenjutsu...

A proposito di ciò, consiglio a tutti di leggere il dettagliato articolo-traduzione, a cura di Enrico Neami Sensei, che potrete trovare al seguente LINK.



La prima similitudine è nella struttura stessa dell'esercizio:

- 3 movimenti (+1, che poi è stato eliminato);

- un taglio orizzontale verso sinistra;

- uno yokomenuchi a sinistra ed uno a destra:

Il movimento che è stato eliminato è un secondo taglio orizzontale, questa volta da sinistra verso destra, fra i 2 fendenti yokomenuchi.

La prima differenza sta negli obiettivi di ciascun fendente: in passato si mirava ai polsi, o comunque alla periferia del corpo dell'avversario, mentre ora si cerca la sua linea centrale.

La seconda differenza, questa volta SOSTANZIALE, sta nelle prospettive di questo combattimento preordinato: anticamente si cercavano forme per vincere sul proprio avversario, mentre nell'Aiki ken si cercano forme per controllare il centro di quest'ultimo, ma senza lederlo.

Si parla quindi di "katsujinken", ovvero "la spada che da la vita”, anziché di "stetsuninto" quella che la sottrae: la differenza è abbastanza pronunciata!

Quando affermiamo quindi che il Fondatore abbia - in qualche modo - riscritto il Budo classico parliamo proprio di questo: dal Daito Ryu derivano la maggior parte delle pratiche di taijutsu che facciamo in Dojo, così come dal kenjutsu derivano quelle di spada... ma O' Sensei è stato capace di utilizzare questi strumenti storici per creare qualcosa di nuovo ed inedito, ovvero una disciplina che INCLUDE l'avversario e lo rende parte di ciò che è da rispettare e proteggere.

Questo è precisamente ciò che rende l'Aikido una disciplina win/win, dove quelle precedenti si erano fermate al paradigma win/lose.

E veniamo quindi all'ichi no tachi come lo pratichiamo noi oggi...


Morihiro Saito Sensei, molti anni fa, durante un seminar affermò che il Fondatore gli fece praticare questo esercizio per TRE anni di fila, sempre e solo QUESTO esercizio. Evidentemente il suo Maestro lo doveva considerare particolarmente pregno di importanza...

Ma tutto ciò fu in realtà solo l'inizio...

L'Aiki ken si sviluppa tecnicamente in modo molto vario, così' che da questo ichi no tachi si possa evolvere in molteplici altre forme, dette henka no tachi ("la spada delle variazioni").

A questo proposito, includo qui sotto un video che include 20 variazioni di questo esercizio, alcune sulla 1º possibilità di effettuarne, atre sulla 2º... ed - in entrambi i casi - mostrando sia variazioni di spada, sia varianti che includono il taijutsu.


E non è che io abbia mostrato TUTTE le variazioni possibili: tutt'altro, si sarebbe potuto continuare ancora molto a lungo.

Lo schema portante è sempre qualcosa di molto simile all'esercizio nato centinaia di anni fa con il Kashima Shinto Ryu, tuttavia ora la portata, il significato e le possibilità applicative sono molto cambiate.

Studiare le [古流] Koryū - le Scuole antiche - risulta qualcosa di molto utile ed interessante per comprendere la storia ed il lineage che ci ha condotti fino al punto in cui siamo entrati in scena noi tutti: non sono pochi però gli Aikidoka che mi sembrano persone che visitano il Museo Egizio per comprendere come funzioni uno smartphone!

Per questo fine - attualmente - riterrei più saggio farsi un giro nella Silicon Valley, con tutto il rispetto per Tutankhamon.

L'Aiki ken ha dinamiche così differenti dal Ken jutsu, che studiare quest'ultimo e poi cercare le attinenze con il taijutsu dell'Aikido rischia di essere addirittura fuorviante, talvolta.

Una fra tutte: le antiche scuole di spada usavano ovviamente la katana come arma da taglio, invece molto dell'Aiki ken utilizza il bokken come arma a sé, legata alla percussione nei colpi, anziché al taglio vero e proprio.

Questo cambia molto, se non tutto, nell'attitudine di ogni fendente: sferrarne uno per tagliare o per creare un ematoma prevede due modalità completamente differenti di portare il colpo.

Se si studia Ken jutsu e lo si applica all'Aikido, indurrà a cercare "tagli" in ogni movimento di taijutsu... cosa che talvolta - in realtà - è realistico, ma appunto SOLO TALVOLTA e non sempre!

Occhio quindi al retro-engineering spinto e operato senza una guida competente, perché potrebbe farci giungere a conclusioni farlocche, senza malizia alcuna e senza rendercene conto più di tanto.

In ogni caso, studiare è un processo che serve sempre, al limite ad accorgerci che ciò che abbiamo studiato non serve a molto: studiate quindi un po' il bokken che vi piace, il mio intento è tutt'altro che convertirvi all'Iwamismo, ci mancherebbe.

Mi limito ad esporre parte della storiografia che ora è disponibile per tutti ed è verificabile da fonti più che attendibili, gratuite, da chiunque ed anche solo on-line.

Per anni ho dovuto attraversare l'Italia o persino andare all'estero per apprendere contenuti simili a quelli presenti in questo Post: come cambiano i tempi... Quando si dice "l'evoluzione dell'Aikido", eh?!


Marco Rubatto




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