lunedì 20 giugno 2022

Buodopass ed Aikidocard, i documenti di chi?

Quando ci iscriviamo ad un corso di Aikido, presto o tardi ci verrà detto che dobbiamo munirci di un documento personale di riconoscimento che le varie realtà chiamano in modo differente: Aikidocard, Budopass, Licenza Federale...

...poco importa: si tratta di un libretto sul quale scrivere alcuni passaggi particolarmente importanti della nostra pratica, come stage e passaggi di grado.

Ogni organizzazione ed Ente ne fa a sua immagine e somiglianza, ma i campi da compilare sono più o meno simili: c'è lo spazio per scrivere i propri dati personali e le pagine riservate a documentare quelle pratiche che costruiranno il curriculum personale di ciascuno praticante (gradi ottenuti, stage frequentati, in buona sostanza).

All'inizio forse sfugge la necessità di possedere e compilare un simile documento, ma con il tempo risulta particolarmente importante lasciare traccia della nostra storia sul tatami, non fosse altro per riuscire a ripercorrerla con la memoria grazie proprio anche alle tracce lasciate sull'Aikidocard.

Dicevamo... ogni organizzazione di solito crea il proprio libretto da distribuire ai suoi aderenti/iscritti, se segue che esiste un Aikidocard FIJLKAM, uno dell'Aikikai (so Honbu Dojo), uno dell'Aikikai d'Italia, uno del Progetto Aiki, uno dello CSEN, uno dell'AIADA... e così via per tutti i luoghi nei quali è possibile fare Aikido nel nostro Paese.

Ogni organizzazione stabilisce anche le regole con le quali utilizzare questo documento: per esempio la Federazione ha una Licenza Federale che scade ogni 8 anni, deve essere mantenuta aggiornata apponendo ogni anno un bollino scaricabile dal portale della Società Federale di appartenenza e deve riportare i dati di quest'ultima all'interno (il che vuol dire che è tracciata una stretta connessione fra praticante e Dojo presso il quale è iscritto).

Ci sono Enti che richiedono agli iscritti di far vidimare i gradi e gli eventi riportati sull'Aikidocard SOLO da docenti autorizzati a farlo (ad esempio "Commissioni d'esame", oppure Docenti formatori specifici); talvolta viene richiesto di riportare sul libretto un tot di eventi formativi specifici PRIMA Di essere ammessi a sostenere esami di graduazione, etc.

Fino a qui tutto bene, evviva l'eterogeneità degli approcci!

Tuttavia un praticante di lunga data di solito difficilmente potrà esimersi dal cambiare Dojo, cambiare Docente, cambiare Ente di appartenenza o - più semplicemente - andare a praticare ad eventi organizzati da Enti terzi rispetto al suo.

In questo caso, il suo Aikidocard potrebbe essere firmato da Docenti NON autorizzati dal suo Ente di provenienza... o addirittura potrebbe essere rifiutato dall'Ente ospitante (è accaduto più e più volte!).

Questo libretto diventa perciò più un segno distintivo di appartenenza, rispetto ad un semplice database personale di esperienze vissute... e il praticante, che dovrebbe a detta di tutti essere al centro dell'esperienza, risulta più una sorta di bandierina di questa Associazione, Federazione o Ente di Promozione.

L'Italia viene divisa come il RisiKo!, con i carri armati di ciascuna fazione che cercano di annettere territori adiacenti e si augurano di risultare numericamente vincenti rispetto a quelli di colore differente dal proprio.

Nulla di nuovo sotto il sole dell'umanità... i praticanti però non risultano più al centro, ma diventano la manovalanza di questa o quella compagine specifica di Maestri, e delle relative politiche espansionistiche di questi ultimi.

E soprattutto l'Aikidocard cessa in parte di fare la funzione per la quale è stata creata, ovvero semplicemente REGISTRARE le esperienze di ogni praticante.

Per questa ragione, ormai una decina di anni fa, abbiamo messo a disposizione nella sezione "DOWNLOAD" del Blog un Aikidocard che non riporta alcuna sigla specifica, così che ciascuno lo possa usare semplicemente per la ragione per la quale esso è nato.

Qualcosa che sia "VOSTRO", nel quale segnare cosa è importante per voi, scritto in 3 lingue (italiano, inglese, giapponese), così da poter essere utilizzato all'estero, in stage internazionali e addirittura consegnato in mano di docenti a mandorla.

Nessun Ente che si possa rifiutare di vidimare eventi su un libretto privato, che rimane a voi indipendentemente dal percorso lineare o burrascoso che può avere la vostra pratica ed i relativi cambiamenti che in essa sono avvenuti o avverranno.

Al momento circa 200 Aikidoka lo stanno utilizzando, oltre a quelli del nostro Dojo... ovvero una piccola, ma interessante porzione di persone che - per ragioni varie - ha ritenuto importante rimpossessarsi del proprio vissuto, che forse ritenevano non semplice esibendo solo tesserini di Enti.

Ho voluto rispolverare un qualcosa di avviato molto tempo fa per fare il punto della situazione rispetto ad allora.
Girando l'Italia in generale sto vedendo molta più libertà di un tempo da parte dei praticanti di andare dove pare loro e quando pare a loro... e questa cosa mi sembra ovviamente molto positiva!

Esiste ancora qualche forma di tirannia latente da parte dei vari Enti e Maestri, ma solo nei confronti di chi teme di scoprire quanto sia nato libero e nessuno sia in grado di togliergli questa libertà: d'altronde ci sarà sempre chi pensa ancora di avere bisogno di un guinzaglio, del quale solitamente si lagna, ma che gli da anche un certo senso di sicurezza.

Secondo me, l'importante è che il movimento Aikidoistico nel suo complesso diventi sempre più consapevole di se stesso ed animi di questa consapevolezza il luogo in cui si trova: uno dei segni di questo è la capacità di interfacciarsi con ciò che è considerato "fuori" dai propri confini, ragione per la quale l'Aikidocard dovrebbe diventare sempre più specchio dell'individuo che lo esibisce, anziché un passaporto timbrato dallo "Stato" che lo ha emesso.


Marco Rubatto

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