lunedì 7 febbraio 2022

Come e perché nasce uno stile di Aikido

Che l'Aikido abbia differenti approcci, stili, didattiche e scuole è qualcosa di piuttosto assodato. Ma come mai è avvenuta questa continua spedizione a partire dagli insegnamenti di un uomo solo, il Fondatore Morihei Ueshiba?

Questa cosa può ostacolare un neofita che si approccia alla disciplina e che non sa da dove è più proficuo per lui/lei iniziare. Per questa ragione, quest'oggi mi sono dedicato a descrivere questo fenomeno sotto un punto di vista storico e sociologico, più che tecnico.

Certo, le differenze si vedono molto nella tecnica e nella didattica... ma partono forse da altri elementi, che non tutti sanno e che mi piacerebbe ci portassero a comprendere come e perché nasce uno stile di Aikido.

Fino a quando le sue sorti sono state nelle mani di una persona sola, O' Sensei, poco c'è stato spazio... se non per fare ciò che egli riteneva più opportuno. Egli "era l'Aikido", quindi nessuno si poneva il problema della bio-diversità.

Però poi le differenze nacquero eccome, specie fra i suoi primi allievi diretti, quando essi diventarono a loro volta insegnanti e fecero conoscere la disciplina al resto del mondo.

Perché Koichi Tohei, ad esempio, creò lo Shin Shin Toitsu Aikido... o Ki Aikido?

L'Aikido di prima non ce lo aveva già nel nome stesso il Ki???

Accadde questo: Tohei Sensei era Capo Istruttore dell'Honbu Dojo quando Morihei Ueshiba morì... e da persona molto dotata, qualificata ed esperta qual era, notò che esisteva una certa difficoltà nell'apprendimento della disciplina da parte degli studenti, nel limitarsi alla mera ripetizione del gesto visto fare dai Sensei di allora.

Le tecniche risultavano spesso formalmente corrette, ma anche "vuote"... ed egli sapeva bene che non erano così quelle del Fondatore con il quale egli stesso aveva studiato: quindi ideò una serie di esercizi per studiare specificamente il kokyu (la respirazione), l'estensione del Ki, il radicamento, la centratura.

Iniziò a fare qualcosa che il Fondatore stesso non aveva mai fatto, con lo scopo di migliorare una situazione che gli pareva forse allontanarsi da ciò che avrebbe desiderato il suo Maestro: fu cacciato dall'Honbu Dojo per questo, dall'allora Secondo Doshu Kisshomaru Sensei, figlio dell'Aiki Kaiso.

Questo fatto storico, unitamente alla direzione salutista che Tohei Sensei sentiva essere importante nella sua pratica, portò all'espansione di un movimento ancora oggi molto florido, ovvero la Ki Society. Ma quando tutto questo iniziò, siamo sicuri che egli volesse creare qualcosa di autonomo e distinto dall'Aikido di O' Sensei?

Parliamo ora di Morihiro Saito Sensei: questo uomo è noto in tutto il panorama Aikidoistico come il creatore del cosiddetto "Iwama Ryu", ovvero la Scuola di Iwama, il paesino nel quale il Fondatore era andato a vivere nel 1942.

Una chiara pedagogia di base, tanto kihon, eseguito anche in modo statico... un'eccellente sistematizzazione del repertorio tecnico di buki waza. Ancora mentre egli era in vita, si sentiva chiaramente una sorta di antitesi fra l'Aikido praticato all'Honbu Dojo di Tokyo (più dinamico, senza esercizi con le armi) e quello fatto ad Iwama. Io stesso sono cresciuto percependo chiara questa antitesi: ciò che facevo nel mio Dojo (di derivazione Iwama Ryu) era profondamente diverso dall'Aikido che incontravo in giro (per molta parte bastato su quello dell'Honbu Dojo)!

Ma perché Morihiro Saito Sensei si è preso la briga di creare un movimento divergente da quello della famiglia Ueshiba, che continuava ad amministrare il Dojo centrale di Tokyo? Non avrebbe dovuto rimanere federe alla discendenza della famiglia del suo Maestro?

In realtà credo che questo non sia mai accaduto e che lui abbia cercato (a modo suo) veramente di onorare la dinastia Ueshiba: spesso a lezione Saito Sensei rimandava che si sentiva la responsabilità di non modificare l'approccio che il Fondatore stesso utilizzava nell'allenamento e che egli avesse rinunciato ad esprimere un "suo Aikido", sentendosi in dovere di insegnare le cose esattamente come gli erano state tramandate dal suo Maestro. Questo l'ho sentito più volte con le mie stesse orecchie e dalla sua voce diretta.

Il buki waza è stato codificato da lui perché O' Sensei ci lavorò su quando abitava ad Iwama, non prima, quindi tutto il bagaglio tecnico di armi venne creato dal 1943 in poi... l'Honbu Dojo che aveva avuto il Fondatore in sede sino a poco prima, non lo aveva mai scorto fare nulla di simile in precedenza.

Il lavoro attento sul kihon, anche spesso statico, era qualcosa di caro all'Aiki Kaiso in persona, poiché questi ne rimandava l'enorme importanza nell'apprendimento degli angoli migliori durante il keiko.

Quindi Morihiro Saito NON volle inventarsi uno stile di Aikido nuovo, ma piuttosto avvenne il contrario: tentare di non disperdere ciò che di buono era stato fatto dal suo Maestro quando egli aveva - per questioni storiche - pochi allievi davanti ad apprendere (la maggioranza degli Insegnanti dell'Honbu Dojo faticava a recarsi ad Iwama nel Giappone perdente del dopoguerra, anche e soprattutto per problematiche di tipo economico).

E siamo già a 2 Sensei internazionali che di fatto sono noti come capostipiti di movimenti, che forse non era minimamente nelle loro intenzione creare

Veniamo ora a Hirokazu Kobayashi Sensei, fondatore del Kobayashi Aikido... noto per le sue forme eleganti, per movimenti essenziali e per l'inedito lavoro sui meguri.

Ma vi siete mai presi la briga di guardare un video di un "giovane" Hirokazu all'opera?

Dovete sapere che questi aveva anagraficamente 1 anno in meno di Morihiro Saito e iniziò a frequentare il Fondatore ad Iwama nel 1947, mentre il compagno Saito l'anno precedente: due ragazzi praticamente coetanei che conobbero Morihei Ueshiba a poca distanza l'uni dall'altro... come avranno praticato fra loro?

Nello STESSO ed identico modo, ovviamente: li non c'era ancora nessun Iwama Ryu o Kobayashi Ryu... c'erano solo 2 ragazzi che facevano cosa indicava loro il comune Maestro. Ed ovviamente seduti accanto a loro c'erano anche Kisshomaru Ueshiba (molto lontano dal pensare ad un Aikido Honbu Style) e Koichi Tohei (ancora parecchio distante dal pensiero di creare il Ki Aikido).


Sembravano tutti molto "Iwama Ryu", ma non perché avessero tutti aderito alla visione e didattica di Saito, quanto perché erano ad Iwama... ed all'epoca si praticava semplicemente così!

E la stessa cosa potremmo dire per Insegnanti ancora vivi ed operanti: pensiamo ad Hiroshi Tada Sensei, ad oggi il senpai fra gli allievi diretti del Fondatore ancora viventi ed operanti.

Chi creda che il suo Aikido sia lo stesso che si pratica all'Honbu Dojo sbaglia di un tot: egli è sicuramente un genio della disciplina, e con gli anni ha coniato una SUA visione della pratica (introducendo ad esempio il Ki no Renma, che il suo Maestro non aveva mai praticato, né insegnato), che in alcuni aspetti ricalca ed in altri si discosta da ciò che ha appreso da Kisshomaru Ueshiba Sensei (Tada Sensei col Fondatore ci ha praticato ben poco, per quanto se ne creda).

Lo mostra chiaramente il suo lavoro con le armi, che credo sia eccezionale, ma che non centri un tubo rispetto a cosa faceva ed insegnava Morihei Ueshiba... ma proprio nulla nulla! Sembra un'altra disciplina.

Dovremmo allora chiamare il suo stile "Tada Juku/Ryu", ovvero la "Scuola/stile di Tada"?

E veniamo al più "giovane" Christian Tissier Sensei: è attualmente un senpai dell'Honbu Dojo, ha studiato con Seigo Yamaguchi Sensei proprio in quel luogo... ma il suo Aikido è uguale a quello che attualmente si pratica a Tokyo?

Per NULLA! Chi ha frequentato sia lui che il Dojo madre dell'Aikikai sa che esistono influenze del modo di quest'ultimo, ma che l'Aikido di Christian Tissier è qualcosa a parte... tanto che alcuni lo definiscono "Tissier Style".

Siamo sicuri che anche questi 2 insegnanti di fama mondiale volessero affermare un loro stile personale e discostarsi da quanto avevano appreso dai loro rispettivi Maestri?

Di certo ci sarà chi possiede una personalità più istrionica ed un temperamento più carismatico... che vorrà un po' fare "le cose a suo modo" rispetto invece a chi si "accontenta" di tramandare ciò che ha imparato... ma siamo sicuri che tutti gli "stili" di Aikido che abbiamo oggi sul territorio derivino da operazioni fatte a tavolino, per distinguersi da un "filone primigenio"?

É buona norma, secondo la tradizione giapponese, cambiare il nome della disciplina che uno pratica e insegna, quando si rende conto che essa sta divenendo qualcosa di diverso da ciò che ha imparato... una sorte di "propria visione" della pratica.

Da qualche anno - per fare un esempio - Daniel Toutain Sensei, dal quale mi sono recato per trascorrere un periodo da uchideshi ormai più di 15 anni fa, ha cambiato il nome della disciplina che insegna da "Foundamental Aikido" in "Wa no Michi", come mai?

Daniel Sensei è stato 10 anni allievo diretto di Masamichi Noro Sensei, i 10 anni successivi allievo diretto di Nobuyoshi Tamura Sensei, ed i 10 anni successivi allievo diretto di Morihiro Saito Sensei: direi una carriera Aikidoistica di tutto rispetto, passata ai piedi di 3 giganti dell'Aikido, tutto allievi diretti del Fondatore.

Quando sono andato da lui, stavo cercando un bravo Insegnante di Iwama Ryu (al tempo era ciò che mi interessava)... e vi posso assicurare che l'ho trovato!!!

Poi per Daniel ha iniziato a studiare ed integrare alcuni principi dello Yoga, prima nell'Aiki taiso, fino a coniare l'attuale kaizen dosa ("gli esercizi per migliorare") e ad unire la pratica in generale con un'attenzione specifica all'alimentazione, seguendo una dieta macrobiotica. Si è trovato quindi con un immenso background marziale ed inerente a pratiche per la salute, che ha cercato di unire e sistematizzare in qualcosa che ora egli chiama "Wa no Michi"...

Ma credete veramente che se vi insegna kotegaeshi, vi mostrerebbe qualcosa di completamente diverso da ciò che ha insegnato a me?

Forse una sua evoluzione... ma non è che ora fa kotegaeshi all'orecchio eh...

Pensate sul serio che mentre stava cadendo con Noro Sensei pensasse al Wa no Michi? Io credo di no... e che tutto si sia trasformato da sé, con lentezza e con un risultato inedito per i suoi stessi occhi.

Ho fatto questa carrellata fra passato e futuro per mostrare come la bio-diversità non è forse mai qualcosa di cercato... ma che ACCADE e basta, poiché sono differenti gli spiriti, le menti ed i corpi che studiano Aikido, sono differenti le epoche e le latitudini nelle quali questa disciplina viene praticata... e questo da origine ad una caterva di interpretazioni e personalizzazioni, che forse sono in numero uguale ai praticanti di Aikido stessi di tutto il mondo.

Poi qualche visione diventa più famosa, magari perché è più chiara, o più estetica, o più marziale, o più filosofica... ed allora subito a darle una connotazione specifica, un nome che la contraddistingue dalle altre.

Il mio attuale Maestro, Patrick Cassidy Sensei, è cresciuto sotto la supervisione di Morihiro Saito in Giappone: ad un certo punto egli è stato attratto dalla ricerca della spontaneità nel movimento, ovvero dai processi che si possono fare al di fuori del kata geiko (l'allenamento pre-ordinato secondo forme specifiche), ed ha iniziato ad interessarsi dell'evoluzione della pratica e della disciplina... tanto da fondare l'Evolutionary Aikido Community di cui anche io faccio parte, un'associazione internazionale connessa con l'Honbu Dojo di Tokyo che raduna studiosi a 360º dell'Aikido, uniti da una particolare sensibilità al "next step" dell'arte.

Ma credete davvero che abbiamo smesso di fare ikkyo sui gomiti ed ora lo facciamo alle caviglie?!

NO, è ancora sui gomiti... e non è poi cos tanto differente rispetto a come il Fondatore ha insegnato a Morihiro Saito e questi lo ha insegnato a Patrick. Poi c'è tutta l'interpretazione personale di questo mondo, ma ikkyo è ancora sul gomito, ve lo assicuro!

Parecchie volte io stesso sono stato contattato per condurre stage di buki waza (armi) "perché tu sei un esperto di armi", mi dicevano... e questa cosa stupiva innanzi tutto me!

Non è che io sia un'esperto di armi, e che le ho studiato forse di più di chi le ha studiate di meno (scusate il gioco di parole)... e che ha iniziato ad affibbiarmi un "titolo" o una "etichetta" che serviva a lui più che a me.

C'è poi chi mi vede fare sempre lezioni NON tecniche, perché - soprattuto in Federazione - questa è la modalità migliore (che fionda ora ho trovato) per tenere insieme una moltitudine di persone che proviene da esperienze diverse... quindi inizia a pensare che non mi piaccia l'Aikido tecnico (che invece in Dojo insegno praticamente tutti i santi giorni!).

Quindi mi contatta per fare uno stage non-tecnico, con quella didattica sulla spontaneità che per il momento poco si vede e si insegna in giro.

E partendo dalla constatazione che:

1 - a me non frega un tubo di essere ricordato nell'ambito della mia disciplina per come insegno armi;

2 - a me non frega un tubo di essere ricordato nell'ambito della mia disciplina per la didattica della spontaneità;

3 - a me non frega un tubo di essere ricordato nell'ambito della mia disciplina... PUNTO;

Ci vogliono due minuti per vedermi recapitare una targa alla memoria con sopra scritto: "Rubatto Ryu, l'Aikido della spontaneità del tai jutsu e con un'attenzione particolare nello studio del buki waza".

Bella li... ecco nato l'ennesimo STILE! Solo che sarebbe una cosa falsa come Giuda, perché il mio lavoro NON è sempre simile a come viene letto da fuori: chiedetelo a chi passa 6 ore alla settimana con me da anni e forse vi saprebbe dare qualche indicazione più precisa!

E credete che sia accaduto qualcosa di diverso in passato? Io credo di NO...

Quindi, mentre c'è ancora lotta fra Fujimot-iani e Hosokawa-ni, senso che l'Aikido è qualcosa di più ampio ed importante delle differenze che descrivono una scuola, un approccio specifico, o un singolo stile.

Sento che l'Aikido ha appena iniziato ad offrire ciò che ha di buono alla società... e sento che se non se lo fila quasi nessuno è perché siamo stati per decenni attenti a cosa distingue, anziché percepire che erano tutti tentativi accorati di fare la stessa cosa da parte di persone molto differenti fra loro.

Semplicemente tutto qui.


Marco Rubatto


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