lunedì 24 gennaio 2022

Dojo soji: pulire il luogo della pratica

Praticare una disciplina che reclama l'epiteto "tradizionale" richiede di fare tutta una serie di cose collegate a quella tradizione che non dovremmo onorare solo a parole.

Quindi ogni corso di "Aikido tradizionale" ad inizio anno dovrebbe dedicare qualche energia per la (tradizionale) pulizia del luogo di pratica [掃除] il "soji".

É più conosciuto il termine [禊] "misogi", ovvero una cerimonia rituale di purificazione, di solito eseguita con acqua, tramite alcune abluzioni (di tutto il corpo, dei piedi, delle mani e della bocca) prevista nello Shinto... ma "soji o shimasu" in giapponese significa "fare le pulizie"... e in un Dojo esse sono previste in forma massiccia prima dell'inizio di ogni anno di pratica.

Accade quindi che prima del Kagami Biraki (di cui vi abbiamo già parlato QUI), che di solito avviene nella prima settimana dell'anno, tutto il locale della pratica viene smontato e manutenuto pezzo per pezzo, ovviamente dal Sensei e dagli allievi che ne usufruiranno per il resto dell'anno.

Si tratta di un momento che corrisponde, all'incirca, alle nostre "pulizie di primavera"... ovvero qualcosa di piuttosto profondo, che consente di iniziare a gennaio la pratica in un luogo pulito e rimesso a nuovo.

Ovvio che non sia facile dalle nostre parti fare una cosa del genere, poiché molti luoghi che ospitano la pratica NON sono solo destinati all'Aikido, e di solito non sono nemmeno proprietà del Sensei o del gruppo dei praticanti: risulta però un momento importante per questi ultimi, quindi oggi ve ne parlo volentieri... anzi, faccio che mostrarvi un breve video tratto dall'ultimo soji del nostro Dojo, registrato lo scorso 6 gennaio 2022.



Le attività di manutenzione (ordinarie e straordinarie) di un Dojo sono completamente a carico di chi lo frequenta, ovvero non esiste nessun servizio di pulizia esterna a pagamento, ma questo è complicato talvolta da far comprendere a chi pensa di essere manlevato da qualsiasi preoccupazione a seguito del pagamento della quota di iscrizione e di partecipazione ai corsi.

In una palestra ci gireremmo male, se ci chiedessero di pulire le macchine che utilizziamo... o - peggio - se ci chiedessero di domenica di andare a pulire l'intera struttura ogni tanto: ma in un Dojo questo accade, e risulta molto più utile che per il mero fine a cui pare destinato.

Non è quindi solo questione di pulire e/o manutenere, ma di imparare a fare le cose INSIEME.

In un gruppo di persone si hanno di solito esperienze, attitudini e competenze molto differenti e questo ovvero accade anche ai gruppi che praticano Aikido: c'è l'ingegnere, l'infermiere, il musicista, l'avvocato, il commerciale, il disoccupato, l'impiegato, l'artigiano, il medico, lo studente, etc...

Organizzare qualsiasi attività insieme, che richieda una suddivisione dei compiti e responsabilità condivise non è qualcosa di banale, ve lo assicuro... soprattutto se si desiderasse che tutti eseguano un lavoro ben fatto!

Ma lo stare insieme, come sul tatami, insegna un sacco ed a tutti: il colletto bianco si trova a pulire il pavimento insieme alla massaia, che è piuttosto abituata a farlo... ed ha la possibilità imparare con umiltà da chi avrebbe detto avrebbe solo potuto imparare da lui/lei.

Anche dalle nostre parti, la regola Benedettina recita "ora et labora", ovvero "prega e lavora"... ad indicare che le due attività hanno importanti attinenze, e che un umile servizio fisico ad un luogo può rivelarsi un'espressione spirituale piuttosto importante!

Qualche anno fa, quando il nostro corso era tenuto dentro la palestra di una Scuola Elementare, ricordo che ci occupavamo noi di pulire in modo approfondito l'ingresso e gli spogliatoi, perché questi spesso versavano in condizioni al limite dell'umano. Almeno in occasione di un seminar importante organizzato presso la struttura, la si ripuliva a fondo: dalla palestra stessa, ai bagni, gli spogliatoi, il prato antistante, persino l'immondizia veniva raccolta e smaltita con ordine in tutti i luoghi nei quali ci sarebbe passato qualche Aikidoka.

Un anno, oltre tutto, chiedemmo alla Direttrice Didattica della scuola di imbiancare nuovamente i muri degli spogliatoi (parliamo di circa 15 mq, non di 1500), poiché essi erano tutti stampigliati di manate unte di pizza e merendine dei bambini.

Ci fu risposto che non era possibile, poiché non vi erano i fondi per farlo.

Allora ci siamo proposti noi, in puro spirito di volontariato... ma ci fu risposto che nuovamente non era possibile, poiché non eravamo assicurati, quindi nessuno si sarebbe preso la responsabilità di farci entrare nella struttura per fare lavori di manutenzione.

Allora decidemmo di fare i ninja - ed avendo le chiavi - siamo entrati una domenica, e nel giro di una giornata abbiamo imbiancato tutto noi, con la collaborazione di tutti i partecipanti al corso di Aikido!

La settimana seguente era tuto pulito: qualche MIRACOLO aveva migliorato gli spogliatoi, utilizzati dai bambini e da altre numerose associazioni durante la settimana. Nessuno fortunatamente era morto, né era rimasto gravemente ferito dal kata di pennello...

Se ci tieni a ciò che fai, un modo per fare ciò che serve lo trovi!

Ora che abbiamo un nostro Dojo le cose sono più semplici, perché è proprio come stare a casa nostra, ma resta talvolta complicato spiegare a chi entra perla prima volta come mai che al suo interno ci siamo dati alcune buone norme... che difficilmente si riescono a vedere altrove:

1. gli spazi di tutti sono spazi di CIASCUNO, tenerli puliti ed in ordine è qualcosa che spetta quindi a ciascun membro del Dojo;

2. la pratica dell'Aikido consiste in "cose che si fanno sul tatami", "cose che si fanno fuori dal tatami" e "cose che si fanno PER il tatami";

3. tratta gli altri e l'ambiente che frequenti COME vorresti essere trattato tu da loro.

Seguendo queste semplici regole è possibile creare una community di persone che, prendendosi cura del proprio luogo di pratica... imparano a prendersi cura di se stesse.

Certo che poi non tutti quelli che si metteranno a pulire i vetri... saranno poi veramente capaci di pulirli: talvolta bisogna ripassare il lavoro fatto (male) da qualcun altro, ma l'importante - esattamente come in Aikido - non è fare bene, ma dare del proprio meglio mentre facciamo qualcosa.

I vetri si imparano a pulire se c'è intenzione, voglia e passione: invece se mancano questi 3 elementi possiamo essere capaci di fare qualsiasi cosa, ma non è detto che ne avremmo compreso il valore, e che saremo disposti ad utilizzarlo per una buona causa.

Trovi anche quelli che - pur essendo bravissime persone - non ne vogliono proprio sapere di mettersi a fare le pulizie insieme. Si vede che a casa loro avranno la domestica... PAZIENZA: una delle cose importanti in un gruppo è che chiunque possa offrire il suo valore aggiunto, se VUOLE e se ne POSSIEDE UNO, ma nulla dovrebbe essere imposto.

Ciò che si può fare, si fa... ciò che non si può o non si vuole fare... lo fanno il Sensei ed i senpai, in attesa che il resto del gruppo cresca, maturi, si responsabilizzi, e comprenda il valore di tenere acceso il braciere al quale tutti si vengono a scaldare.


Marco Rubatto


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