Ve ne parliamo perché proprio 3 di noi erano relatori in questa conferenza/dibattito... quindi abbiamo vissuto la fortunata esperienza più che in prima persona!
Gli organizzatori erano interessati a conoscere quale fosse la prospettiva specifica di una disciplina come l'Aikido nell'ambito della gestione e risoluzione del conflitto: ci auguriamo di avere in parte risposto alle loro esigenze presentato 3 differenti prospettive, scaturite dalle nostre specifiche esperienze personali e professionali.
Quest'oggi, per l'occasione, il nostro Blog si trasformerà in Vlog... ovvero Video-Blog, in quanto siamo in grado di presentarvi in video l'intero panorama degli interventi di quella serata.
C'è stato anche un minimo dibattito fra i relatori e la sala, piuttosto gremita di partecipanti, del quale oggi però non troverete traccia nei video.
Il primo passo è toccato alla Dott.ssa Stefania Caudana, che - in qualità di moderatrice - ha avuto il compito di introdurre la serata e l'argomento "conflitto": eccovi di seguito il suo intervento (9 min).
É stato quindi il turno dell'Ing. Andrea Merli, imprenditore, fondatore di Moltosenso, Aikidoka e Tecnico Federale FIJLKAM: lui ci ha abilmente introdotto nell'origine delle terminologie legate al conflitto e quindi ci ha parlato del "fare impresa e vivere costruttivamente il conflitto".
Si sa che nel mondo del lavoro, specie quello imprenditoriale di chi gestisce una piccola o vasta realtà... la quotidianità abbonda di conflitti da gestire e da risolvere.
Andrea ci ha reso partecipi delle dinamiche che ben contatta nella professione e di quanto queste possano essere influenzabili dalla prospettiva costruttiva che tende ad instillare l'Aikido nei suoi praticanti.
Si è fatto cenno alla modalità Fight, Fly, Freeze (attaccare, scappare o immobilizzarsi) di reagire al conflitto... e quindi di quanto l'Aikido suggerisca dinamiche differenti di guardare ad esso, in termini che onorino tutte le parti coinvolte in questo delicato processo.
Di seguito vi proponiamo per intero il suo intervento (33 min.)
Siamo poi passati ad un altro argomento piuttosto interessante, ovvero del conflitto visto in chiave psicologia nel diritto legale: a curare mirabilmente questo speech è stata l'Avv. Sara Caruana, fondatrice di Novum Consulting e anch'essa Tecnico Federale FIJLKAM.
Sara ha descritto molto bene come il mestiere di Avvocato preveda sempre più spesso un'interazione di carattere quasi psicologico con i propri clienti e di come la giurisdizione richieda a questa figura professionale di farsi carico di notevole peso emotivo e stress per cercare di arginare il conflitto a monte, evitando il più possibile di farlo giungere in un'Aula di Tribunale.
É stato fatto riferimento alle sempre crescenti consulenze e collaborazione fra Avvocati e Psicoterapeuti, e quindi è stato dato ampio spazio alla modalità in cui la pratica dell'Aikido ha dato e continua a dare supporto a Sara, sia nella sua vita privata, che nella sua professione quotidiana.

Ma gustatevi per intero il suo intervento nel seguente video (18 min.)!
In ultimo, la parola è passata al Maestro Marco Rubatto, fondatore dell'Hara Kai Dojo ed attuale Presidente della Commissione Tecnica Nazionale Aikido della Federazione.
Marco ci ha parlato sulle caratteristiche del cambiamento di paradigma che l'Aikido offre ai suoi frequentatori: l'atteggiamento "combatto, scappo, mi immobilizzo" (Fight, Fly, Freeze) lascia il passo al più integrante "mi connetto, mi incuriosisco e divento creativo" (Connection, Curiosity, Creativity).

Ecco di seguito il video integrale del suo intervento ( min.)

Sembra che l'apertura, la capacità di rimanere rilassati e centrati sotto stress e la volontà di comprendere i nostri "avversari" siano principi dell'Aikido che hanno molto da dare nel quotidiano.
Un imprenditore, un avvocato e le molte persone convenute nella serata ne hanno dato ampia dimostrazione... segno che è forse necessario incrementare le occasioni nelle quali parare di queste tematiche, SOPRATTUTTO a chi NON frequenta regolarmente un tatami, e che forse si fa un po' intimorire da una divisa bianca, qualche inchino e tutta quella serie di termini giapponesi usati durante le lezioni.

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