lunedì 17 dicembre 2018

Focus sullo stile: Kobayashi Ryu, l'essenzialità del gesto

Proseguiamo la nostra rubrica mensile nella quale esaminiamo più a fondo alcune delle più famose correnti Aikidoistiche presenti nel nostro Paese, mettendo sotto i riflettori le loro peculiarità, vanti... così come eventuali zone d'ombra riscontrate dalla nostra esperienza pratica di rapportazione con la singola Scuola.

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DISCLAIMER


Questi Post non sono scritti né per promuovere, né per denigrare nello specifico i vari e differenti approcci che ci sono all'Aikido... ma piuttosto per farli conoscere meglio ed in modo più imparziale possibile al grande pubblico, aiutando specie il neofita a districarsi in una fitta rete di info nelle quali può confondersi anziché orientarsi.

Non siamo asserviti a nessuno stile di Aikido dei quali vi parleremo, e nessuno ci paga o ha interesse a farci dire qualcosa di diverso da quello che pensiamo e che esprimiamo: è bene ricordarlo in modo chiaro ed esplicito!


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Esploriamo quest'oggi lo stile/Scuola che si riferisce storicamente al Maestro Hirozaku Kobayashi, che viene di solito definito dai suoi allievi "Kobayashi Ryu".

Parliamo di un Maestro che fu tra gli apripista dell'Aikido in Europa, quindi è più che naturale che molti gruppi vennero direttamente influenzati dal suo insegnamento.

Ma volgiamo lo sguardo all'Aikido insegnato secondo la sua specifica visione; ci troviamo dinnanzi ad una pratica:

- molto elegante e marziale al contempo;

- che riserva molta attenzione allo studio dei profili del corpo ed alla centralizzazione (movimento che parte dall'hara e quindi dalle anche);

- caratterizzato da molte forme di meguri, ossia movimenti spiraliformi che incanalano l'energia ricevuta nell'attacco in un altrettanto esplosiva risposta al compagno;

- grande attenzione verso il riscaldamento e quello che in Aikido viene chiamato "Aiki Taiso", ovvero la ginnastica preparatoria alla pratica vera e propria; numerose Scuole hanno addirittura sviluppato (e registrato il marchio) una pratica chiamata "Aiki Shin Taiso", che può essere praticata a latere, anche se non si intende fare Aikido, e che aiuta il benessere e l'elasticità del corpo;

- interessante lavoro praticato con le armi (col bokken ne abbiamo avuto più esperienza che col jo, quindi ci riferiamo soprattuto al primo lavoro, che abbiamo praticato più volte di persona), mirato soprattutto a esplorare il timing e la naturalezza del gesto tecnico.

I tre principi fondamentali che ispirano il lavoro con il bokken della scuola
sono: ume no tachi, matsu no tachi e take no tachi.

Shochikubai è un'espressione sino-giapponese per indicare ume, take e matsu, ossia il pruno, il pino ed il bamboo. Questi alberi hanno un valore simbolico nella cultura nipponica, per la quale la triade è garante di prosperità e felicità.

Il pruno (ume, che si legge anche bai) esprime l'idea del ritorno delle forze vitali, del ciclo delle stagioni ed è in relazione con la terra; il bambù (take, che si legge anche chiku) rappresenta l'alternanza di forza e scioltezza ed è in relazione con l'uomo; il pino (matsu, che si legge anche sho) indica la forza permanente, in rapporto con il cielo.

Shochikubai è concetto che attiene profondamente all'Aikido... Così nella pratica con la spada si distinguono tecniche che vanno dalla terra verso il cielo, secondo il principio del pruno (ume no tachi); tecniche che applicano il principio del bambù (take no tachi), alternando forza e flessibilità; e tecniche nelle quali è racchiuso il principio del pino (matsu no tachi), procedendo dal cielo verso la terra. I tre principi insieme sono in grado di rivelare "la prodigiosa intelligenza del corpo".

- generosa attenzione al reishiki ed alta conoscenza dei valori tradizionali legati al Budo giapponese ed alla sua cultura (saluto, abbigliamento, atteggiamento sul tatami, etc);

- ottima didattica dei kaeshi waza (ossia "contro-tecniche") che è ben sviluppata, mentre invece risulta essere quasi assente in molti altri approcci dedicati all'Aikido;

Nel gennaio 1998, a completamento dei lavori di preparazione portati avanti nel 1996 e nel 1997 è stata creata, sotto l'impulso e la guida di Hirokazu Kobayashi Sensei, la Kokusai Aikido Kenshukai Kobayashi Hirokazu Ryu (KHR), "Accademia Internazionale di Ricerca sull'Aikido Kobayashi Hirokazu".

La KHR, attualmente diretta da André Cognard So Shihan, Hanshi, ha come fine lo sviluppo dell'Aikido Hirokazu Kobayashi nel mondo intero, definendone i criteri che ne permettono l'identificazione e la valorizzazione del messaggio.





Come scuola afferma la propria identità, trovandola in primo luogo nell’originalità e autenticità della tecnica e del messaggio trasmesso da Kobayashi Sensei; registriamo con piacere che essa non ha la pretesa di alcuna superiorità sulle altre scuole di Aikido e rispetta i vari stili insegnati nel mondo dagli allievi di O' Sensei, Ueshiba Morihei, di cui onora sia la memoria che l’attaccamento alla pluralità stilistica e alla libertà degli esseri;

questi sono stati infatti aspetti centrali nello stesso messaggio di Kobayashi Sensei (il quale ha consentito di ricevere dai membri fondatori dell'Associazione il titolo di "Soshu", ovvero guida spirituale della Scuola).

Dal 2012 la KHR è ufficialmente riconosciuta quale membro della Dai Nippon Butoku Kai (DNBK), la più antica e prestigiosa associazione nipponica sotto l'egida dell'Imperatore ed emanazione del governo giapponese, votata a preservare e a promuovere le arti marziali tradizionali (Budo) e il loro contenuto etico-filosofico.

In Italia abbiamo avuto Giampiero Savegnago Sensei (di cui vi abbiamo già parlato QUI) come notevole rappresentanti di questo movimento Aikidoistico: andate a leggere la sua storia, perché è senza dubbio affascinante ed arricchente!

Dalla frequentazione di tutti i membri del Kobayashi Ryu che abbiamo avuto l'onore di frequentare negli ultimi due decenni (una decina circa di Maestri, anche in possesso di esperienza e grado piuttosto elevati) è pressoché SEMPRE emerso un PROFONDISSIMO rispetto verso il loro Maestro fondatore...

Questo è segno che Kobayashi Sensei deve avere occupato un posto veramente importante nei cuori di chi lo ha frequentato per tanti anni, sapendo essere quindi un buon Insegnante tecnico, ma anche una persona di spessore umano veramente considerevole!

Solo questo può spiegare tanto rispetto e tanta devozione da parte di coloro che hanno avuto la fortuna di essere spesso sul tatami con lui: in Aikido questo è perlomeno RARO, quindi è doveroso sottolinearlo.

Un capogruppo che crea seguito senza imporsi, ma dando l'esempio e mettendo l'anima nelle proprie azioni... che viene percepito come guida da tutti coloro che lo frequentavano è segno che il suo Aikido ha saputo andare oltre la mera tecnica, forse toccando quel "cuore" dell'Aiki, di cui tanto O' Sensei andava parlando.

Punti di debolezza ne abbiamo trovati?

Si alcuni... che, senza alcuna volontà di svalutazione, li andiamo come al solito ad elencare:

- la nostra impressione è stata quella che il Kobayashi Ryu sia una sorta di "università" dell'Aikido, quindi non lo consideriamo così adatto ad un principiante alle sua prima esperienza, perché non rediamo gli risulterebbe così immediato; spesso viene richiesta una coordinazione ed un'integrazione psico-fisica che non è di certo un punto di partenza facile per molti; esistono approcci più A, B, C... secondo noi;

- l'essenzialità del movimento, unita con una straordinaria rilassatezza sono elementi che contraddistinguono un certo lavoro pregresso, e ci è capitato di vedere video di un "giovane" Hirozaku Kobayashi esercitarsi in modo invece molto più "ki hon", ovvero maggiormente "di base", come di sicuro era frequente sotto O' Sensei ai suoi tempi;

era possibile riconoscere una enorme stabilità, senso del grounding, utilizzo delle anche, etc etc etc... cosa che nel tempo si è rilassata per diventare ESSENZIALE, e quindi parzialmente invisibile agli occhi di chi non sa dove cercare le cause di tanta potenza;

- per la ragione precedente, secondo noi (come spesso accade quando abbiamo a che fare con mostri sacri come Kobayashi Sensei!) hanno proliferato nel tempo praticanti che erano intenti ad imitare la sua forma "ultima", il suo gesto fluido ed elegante, ignorando però - almeno in parte - da quella duro allenamento esso fosse provenuto; un sacco di persone hanno quindi iniziato a muoversi con posizione alte, ginocchia poco flesse, disegnando splendide spirali con i polsi, ma che non vengono però generate dal centro addominale; il Sensei indica la luna... e gli allievi guardano il dito: qualcosa di abbastanza comune, che abbiamo un po' ritrovato fra le fila di questa Scuola;




- abbiamo più di una volta percepito come i praticanti di Kobayashi Ryu ci "vadano giù secchi" con leve e proiezioni, nel senso che talvolta abbiamo provato un dolore che ora sappiamo essere almeno in parte infruttifero; non pensiamo che ci sia insensibilità, ma forse al momento attuale manca un po' chi spiega l'inutilità di far soffrire uke più del dovuto durante la pratica; se portata all'estremo una simile tendenza potrebbe portare al sadismo dei gradi alti (o dei Sensei) nel confronti del kohai, che ricoprono più spesso il ruolo di uke;

- le tobi ukemi (cadute alte) sono spettacolari e molto consuete, e le abilità richieste agli uke per performare simili gesti atletici non sono esattamente da tutti... un'altra ragione per considerare questo stile un luogo nel quale i più esperti possono affondare golosamente i denti, ma nel quale i neofiti non sempre potrebbero trovarsi subito a loro agio; aggiungiamo, che con l'età che avanza, la propria pratica DEVE trovare forme alternative di espressione, altrimenti risulterà COMUNQUE impensabile per un cinquantenne eseguire i voli che fa un ventenne; elasticità e tempi di recupero cambiano molto con il trascorrere degli anni, quindi è bene che la propria Scuola possa tenerne conto nella pratica ordinaria;




In conclusione, ci viene da affermare che il Kobayashi Ryu sia un'approccio all'Aikido molto interessante e completo... che abbiamo avuto la fortuna di contattare quando la nostra pratica non era più tanto acerba, quindi ci ha saputo nutrire in modo particolarmente arricchente (e non smette di farlo, ogni volta che abbiamo occasione di praticare con Maestri di questa Scuola).

Una Scuola che mostra in modo attivo e vivo la visione di una persona che è stata d'ispirazione a molti... che è stata capace di fare un viaggio che dalla periferia ha condotto all'essenziale, sia in zona tecnica che personale ed umana.

Un viaggio, cioè, che auguriamo a chiunque... indipendentemente dallo stile che si è deciso di praticare.

Troverete perciò in questa specifica visione strumenti interessanti che si sapranno di certo armonizzare ed integrare con la vostra espressione personale e preferita dell'Aikido.

"Chiunque di noi che aprono la vostra anima, possibile percepire e ammirare la bellezza e la forza della natura.

La natura come Aikido sono creati esclusivamente per la propria energia vitale.

Sono essenza naturale, non sono il risultato di qualcosa di costruito da quindi se Aikido, ho le idee egocentriche, la mia anima si unisce con la natura.

In quel momento "gli spiriti della terra" ed io, siamo uno e tutto diventa possibile ".

[H. Kobayashi Shihan]



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