Fantozzi è una creatura tutta nostrana, ma quando uno vuole descrivere brevemente il concetto di "sfigato" è certo di non sbagliare con lui!
Fantozzi è la caricatura geniale dell'italiano medio al quale le cose vanno sempre nel modo peggiore possibile, per via di una sfortuna atavica che perseguita lui e chiunque venga a suo stretto contatto.
In Aikido, esistono i Fantozzi?
Esistono...
Sono quelli che "mercoledì dovevo proprio venire a lezione, mi ero addirittura preparato/a la borsa, ma poi è caduta dalle scale mia suocera, mi si è suicidato il pesce rosso... ed ho fatto un movimento brusco, che ora sono bloccato con la schiena"!
All'Aiki-Fantozzi, va sempre tutto storto... perché il capo non da il permesso per partecipare a quell'importante e desiderato seminar tenuto d'occhio da mesi, perché la moglie (o il marito) si altera e viene preso dalle crisi di panico se lui/lei si allontana da casa per qualche ora, e bla bla bla...
Quanti ne avete di compagni di corso così? ...O - perlomeno - di "teorici" compagni di corso: visto che l'ultima volta che li avete visti sul tatami c'era ancora la lira?
Qualcuno in più di nessuno, vero?
Il Ragioniere Fantozzi dell'Aikido, fra l'altro... ha sempre dietro l'angolo un'imminente risoluzione di ciò che gli impedisce di frequentare (il tatami, il dojo, gli eventi... poco importa cosa) come egli desidererebbe, solo che l'attende e questo evento NON accade MAI.
Vi siete mai chiesti, insieme a loro, come mai?
Rivoltiamo la domanda (kaeshi-domanda): come mai che c'è gente che cascasse il mondo, sul tatami riesce a starci in modo regolare e continuativo... pure con vento, pioggia, neve, ghiaccio, febbre, ebola ed oroscopo avverso?
Cosa distingue questi due profili comportamentali ed umani da Dojo?
Che l'Aikido NON è l'arte di attendere, ma di FARE: i primi "attendono condizioni migliori per fare", i secondi "FANNO si che le loro condizioni siano le migliori".
Questo articolo è stato generato dall'ennesima storia perditempo che ci è accaduta, nella quale sinceramente non ci è più sembrato il caso di perdere troppa energia nello spiegare "il perché" le balle che ci vengono raccontate sulla mancata partecipazione alla vita del Dojo sono solo veramente solo BALLE e niente di più.
Esistono delle priorità, certo... e non è detto che per tutti siano l'Aikido e l'allenamento: ma allora perché fingere che ci sia questa importanza, se poi però il proprio interesse reale non è altrettanto autentico... e - soprattutto - è diretto altrove?
"Se una cosa la vuoi, una strada la trovi...
... se una cosa non la vuoi, una scusa la trovi".
É un detto saggio che abbiamo già ripetuto più volte: abbiamo finalmente scelto di occuparci di quelli che "vogliono" sul serio, recidendo il cordone ombelicale dalla brutta ed inutile abitudine di fare da crocerossina a tutti gli altri!
Fantozzi è un personaggio cinematografico che si è splendidamente curato di descrivere la tipologia umana di chi è in balia del destino, della vita e di se stesso... di chi è passivamente coinvolto da ciò che lo circonda e si accontenterebbe di quella mediocrità che - quasi per volontà divina - non gli viene neppure concessa.
La vita reale però è differente - per "fortuna"! -, almeno se lo desideriamo sul serio.
Non siamo venuti al mondo per stare (solo) tranquilli, ma anche per evolvere... e questo fare esperienza prevede anche dei salti nel buio o delle uscite (più o meno ampie e costanti) dalla propria zona di comfort.
La nostra sensazione è che gli Aiki-Fantozzi rimangano tali proprio perché la parte sana di loro ha intuito benissimo che con l'Aikido potrebbero percorrere questo interessante tragitto personale, che li potrebbe portare ad essere più realizzati, liberi e sereni...
... ma poi c'è anche una parte di loro, quella forse più pigra, depressa, meno al sole (ma non meno potente), che suggerisce loro la necessità di accampare continue, infinite scuse a loro stessi e - di conseguenza - al prossimo che incontrano (cioè NOI!) per ritardare, procrastinare, annacquare questo processo di emancipazione dall'Aiki-Ragioniere sfigato.
Ok, ci sta... che facciano, o anche che non facciano mai del tutto: sono fatti loro... però che vengano ad intralciare con scuse puerili e perditempo coloro che invece una direzione chiara con se stessi hanno deciso di intraprenderla da tempo, beh, questi sono fatti anche nostri!
Su questo pianeta c'è solo una grandezza che sappiamo già essere per chiunque limitata dal momento della nascita in poi: il tempo.
Se per prendere una saggia decisione se ne utilizza un po', forse saremo additati come "saggi" dal prossimo: se in questo processo lo utilizziamo tutto o quasi, senza approdare mai a nulla di più certo e definito... forse siamo più degli sciocchi spreconi di qualcosa che NON tornerà!
C'è gente che decide in un lampo, altra che ci mette giorni, mesi, anni: ma capite quanto è diabolico decidere di non decidere mai del tutto... e poi soprattutto raccontare al prossimo che "non è colpa nostra"?
Chiunque abbia una minima infarinatura di filosofia e spiritualità, conosce l'importanza della chiarezza interiore... e concorda sul fato che tutta - o almeno parte - della nostra realtà ce la creiamo da soli.
Noi siamo propensi a dire tutta, ma chissene se qualcuno la pensa in modo più parziale: ciò che conta è il concetto.
Se anche solo PARTE della nostra realtà potesse essere autodeterminata, sarebbe pirla al cubo chi non facesse di tutto per crearla come più gli aggrada!
O' Sensei - uno a caso, diremmo - nel suo sclero in vecchia, durante i suoi deliri legati all'Alzheimer a mandorla, diceva cose del tipo: "Quando ti inchini all'Universo, esso ricambia il tuo inchino"... segno che quell'Universo in realtà se TU!
Infatti lui sembrava averlo ben chiaro... sempre durante i vaneggiamenti tipo: "Ware wa uchu nari"... "Io sono l'Universo"!
Quindi - parliamo a te o Paolo AikiVillaggio del nostro Dojo -: perché non ti decidi ad essere anche un po' il TUO di universo... autodeterminandoti un minimo e creando una realtà interessante da condividere con noi?
Siamo stanchi di essere SOLO il cestino dell'immondizia del tuo Aiki-Universo andato a male: meritiamo cose buone, perché cose buone sono quelle che chiunque di noi cerca di dare a te!
Non riesci a venire perché hai la nuvoletta dell'impiegato sopra la testa?
Ok... congedati con onore dal gruppo ed AMEN!
Non riesci a capire che sei tu il creatore (almeno parziale) di quella nuvoletta sfigata?
"CaXXi tuoi" - come direbbero Orsoline dell'Hokkaido -, chiunque di noi è passato di li... tuo non sei più speciale di noi: rimboccati le maniche e ce la farai (forse) pure tu!
Noi facciamo il tifo per te, ma non tirare troppo la corda della nostra pazienza, perché alla gara con te stesso devi parteciparci innanzi tutto TU... e se stai continuando a perdere, solo e sempre a perdere... c'è qualcosa che ci indica che ti applichi veramente un caXXo!!!
PS: quest'oggi siamo particolarmente ispirati dallo slang delle Orsoline dell'Hokkaido!
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