lunedì 5 giugno 2017

Come si paga una palestra, come si paga un Dojo

Non ci eravamo mai addentrati sino ad ora nello specifico argomento "pagamenti per corsi di Aikido", ma è forse ora di farlo...

Come molti altri, questo argomento può essere banale, così come è in grado di mettere in luce alcune riflessioni molto interessanti per un praticante.

I corsi di Aikido, nell'80% dei casi, sono ospitati da palestre e fitness club nei quali è possibile trovare una grande varietà di proposte sportive.
Meno di sicuro sono quelli che si svolgono all'interno di accademie specializzate nella pratica delle arti marziali tradizionali... e rari come funghi sono i corsi tenuti in luogo appositamente creati per la SOLA pratica dell'Aikido.

Il nostro Dojo, al momento, ospita anche altre attività, ma è stato pensato e costruito innanzi tutto per la pratica quotidiana dell'Aikido.

... E ci sono grandi differenze nelle modalità di pagamento, a seconda di dove un simile corso venga svolto.

Un fitness club di solito rilascia una tessera magnetica/badge ad ogni socio, con la quale è possibile accedere ad alcune aree della struttura (e magari non ad altre), sovente tramite tornelli: chi è in regola con i pagamenti entra, gli altri sono costretti a passare in segreteria a regolarizzare.

É possibile "acquistare" lezioni singole, carnet di ingressi, mensili, trimestrali, etc... tutto molto easy ed indifferenziato, sia che si faccia spinning e sauna, che Aikido.
Questa dimensione è molto differente da quella tradizionale, ma oggi è anche parecchio diffusa, quindi è più che doveroso tenerla in considerazione.

Coloro che si allenano in un'accademia specificamente pensata per le arti marziali sanno che si respira un'atmosfera abbastanza differente... sanno che ci sono meno tornelli, meno badge e tecnologia, ma che è richiesta più responsabilità individuale da parte dei singoli allievi e soci.

Non tutte le arti marziali vengono dal Giappone come la nostra, ma TUTTE le arti marziali tradizionali insegnano il rispetto, la gentilezza, le regole e la disciplina: un allievo quindi è tenuto a ricordarsi in prima persona quando gli scade l'iscrizione al corso, senza che nessuno debba fermarlo alla recepirono per ricordargli la sua morosità.

Eppure caspita se c'è gente che si scorda di pagare... o che almeno fa finta di farlo!!!

In un Dojo espressamente dedicato all'Aikido si respira un'atmosfera ulteriormente differente: siete mai stati in Giappone a praticare Aikido? Se si, saprete a che cosa ci riferiamo...

TUTTI i pagamenti si fanno in ANTICIPO sulle proprie frequenze e pare sempre meno sensato pagare "una lezione" singola, poiché i praticanti (a parte le doverose lezioni di prova) o sono inseriti in un percorso continuativo, oppure no... ha quindi poco senso fare avanti ed indietro a spot.

Di solito ci si iscrive ad un Dojo con l'intenzione di intraprendere (o continuare) un percorso costante e continuativo (salvo incidenti ed accadimenti seri che ci impediscono di continuare la frequenza costante), quindi si accede agli allenamenti che vogliamo fra i tanti che sono disponibili: la quota pagata serve più ad entrare a fare parte di una comunità e poterne godere dei benefici che si hanno, piuttosto che a pagare un certo numero di lezioni.

Questo però viene poco capito, che perché i Dojo sono molto pochi sul nostro territorio e quindi sovente chi entra, lo fa con la mentalità che utilizzerebbe in una palestra.

Spesso non è semplice fargli comprendere che si trova però in un luogo completamente diverso: in un Dojo, per esempio, sono gli allievi che fanno le pulizie... e non c'è un'impresa assoldata per farlo, anche perché il "sogi" ( o そうじ "souji") è una parte importante del proprio allenamento.

Vallo però a spiegare ad uno che ti dice: "Io pago per un corso e poi mi tocca pure pulire?!"
Ovvio che costui avrà capito la metà di un centesimo di niente rispetto al motivo che richiede ad ogni allievo di prendersi cura del luogo della pratica... ma atteggiamenti del genere sono piuttosto comuni nella nostra società.

Il fatto che in un Dojo si respiri un'atmosfera più rilassata e famigliare, non implica che ciascuno non abbia dei doveri precisi nei confronti del resto della collettività: non avete mai aiutato ad apparecchiare o sparecchiare la tavola alla mamma o a lavare i piatti!?

Un Dojo si paga perché esso trae dagli allievi che lo frequentano il suo stesso sostentamento e la propria sopravvivenza: una lezione gratuita è qualcosa di eccezionale, e non ordinario.
Essere tutti amici è una grande cosa, utilizzare ciò per ridimensionare le proprie responsabilità invece è l'esatto opposto dell'amicizia e del rispetto.

Il Sensei va pagato (rimborsato), la luce, il gas, il riscaldamento, il telefono vanno pagati: un Dojo non è creato per fare soldi, è sufficiente che paghi i suoi stessi costi di gestione... ma quelli vanno assicurati, altrimenti chiude!

Ogni membro di un Dojo ha quindi diverse responsabilità: di certo quello di seguire gli allenamenti con impegno e costanza, ma poi ha anche la responsabilità di comprendere che egli stesso è la linfa vitale del luogo.

Molti allievi entrano dalla porta come "singoli individui", si amalgamano bene con la realtà che incontrano, volentieri entrano a far parte di un gruppo... lo frequentano con mutuo profitto, contribuiscono a rendere migliori le sue atmosfere...

... però c'è anche chi si sente titolato a fare un passo indietro all'improvviso e quando più gli comoda, e senza alcun preavviso. Una comunità che ha rispetto per se stessa e per ciascuno dei suoi membri non può comportarsi così: nessuno lascia la propria famiglia di botto, se ha cura del suo benessere.

Certamente "nessuno ha sposato nessuno" ed è più che lecito che un membro decida di sospendere o interrompere la pratica (e quindi anche i contributo economici che versa al Dojo)... ma è il COME ha intenzione di utilizzare questa sua libertà a fare la differenza.

Non è raro che le persone non si facciano vive per mesi, quindi tornino e reclamino il fatto di non aver goduto delle lezioni già pagate che hanno perso: ma chi ti ha detto di andare via!?
Mentre tu non c'eri il Dojo, l'Insegnante, la bolletta elettrica erano ancora da pagare o no?

O segnali la tua intenzione di sospendere/abbandonare, ed in quel caso il Dojo-cho (il direttore di un Dojo) può valutare se sospendere o restituire il pagamento non utilizzato... oppure non lamentarti che ciò non sarà possibile al tuo ritorno.

Anzi, è il Dojo che sarebbe tenuto a chiederti gli arretrati... poiché contava su di te e tu non ci sei stato!!!
Un simile comportamento segnala la poca responsabilità con la quale le persone prendono ciò che fanno ed i rapporti con gli altri: tutti amici, tutti fratelli e compagni di pratica, fino a quando ciò conviene...

... inutile ricordare che non sia esattamente così che si mostra rispetto e si onorano gli impegni presi.

Abbiamo una sorta di rifiuto epidermico a prenderci impegni a lunga scadenza, vogliamo esseri liberi in ogni istante e spesso non comprendiamo come tutto ciò possa essere anche un'ottima scusa per mascherare la propria incapacità di fare la differenza con se stessi.

Un Dojo andrebbe pagato annualmente, perché la frequenza ad esso dovrebbe essere integrata nel nostro quotidiano: e il lavoro, la famiglia, il tempo libero, gli amici, gli hobby?

Pere chi desidera fare seriamente un percorso, ciascuna di queste "dimensioni sociali" coincideranno proprio con l'entourage del Dojo... gli altri sono spesso più voyeur dell'Aikido che altro.

C'è quello che arriva e chiede: "Vorrei fare qualche lezione sulla spada, quanto costa?"... "Io vorrei imparare a cadere, e a fare le leve articolari... quanto pago? In quanto divento bravo?"

Serve tutta una vita di dedizione per imparare che certe domande non hanno senso!

Il contributo economico è solo UNO dei molti aspetti che dobbiamo tenere in contro per frequentare un corso di Aikido... e - specie ora - che di soldini non ce ne sono tanti... questo dovrebbe farci ulteriormente prendere sul serio le scelte che facciamo, ma l'Aikido non è una pasticceria, in cui si prende la pasta che più ci piace e scartare le altre.

Anche dal contributo economico e da come ci si rapporta con esso è possibile capire molto delle persone che frequentiamo: chi deve continuamente essere ripreso per ritardi nei pagamenti difficilmente avrà una buona qualità di presenza nel suo quotidiano.

"Dimenticarsi di pagare" è un po' come andare in guerra e lasciare la spada a casa...

Sicuro che nessuno dovrebbe essere stigmatizzato difronte agli altri per una cosa simile, però è altrettanto vero che dobbiamo fare sempre più caso a quanto i nostri comportamenti siano in grado di danneggiare l'ambiente che ci circonda... perché il "principio di integrità" forse significa anche questo!

... E se facciamo troppo poca attenzione agli altri, sarà poi naturale che essi tendano a ricambiarci nella stessa maniera, non trovate?

I soldi sono solo una forma di energia... e nell'Aikido impariamo a far fluire l'energia, morale: "caccia li sordi e contribuisci alla causa... che poi ti autorizziamo anche a fermarti a lavare il tatami"!

Che, detta così, sembra una presa in giro, ma più siamo in grado di dare valore a ciò che facciamo, più stiamo imparando a dare valore a noi stessi!!!





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