domenica 31 ottobre 2010

Peaceful Warrior in italiano e Aikido al Tg1


Il 28 marzo 2010 avevamo pubblicato il Post "Peaceful Warrior: un Aiki-film interessante", che invitiamo a leggere per tutti coloro che non sapessero o ricordassero di cosa tratta.

La scorsa settimana abbiamo appreso che questo film è in effetti uscito anche in italiano lo scorso 31/08/2010 per l'home video, con il titolo "La forza del campione", in DVD.

Avevamo già dettagliato in precedenza le ragioni per le quali ci era parso che questo lungometraggio fossero particolarmente attinenti con il mondo delle Arti Marziali in generale, e con l'Aikido in particolare...

Ne siamo tuttora convinti, anche alla luce del fatto che esso è stato prodotto a partire dal romanzo parzialmente autobiografico "Way of the Peaceful Warrior" (1980) di Dan Millman, cintura nera di Aikido, fra le altre cose, oltre a famosissimo ginnasta e ricercatore del mondo delle Arti Marziali.

La versione italiana ci è parsa sinceramente poco curata nelle traduzioni ed, oltre tutto, già la versione americana ufficiale presentava notevoli tagli di alcune parti particolarmente dense ed illuminanti rispetto alla filosofia di fare di una problematica una possibilità!

Fra esse, ancora solo in inglese, recuperate attraverso YouTube, ricordiamo il singolare dialogo fra Socrates e Dan nel quale il primo dimostra al secondo come chiunque in realtà possa solo affermare di non sapere nulla di quello che si ritiene comunemente essere certo... e di come l'Universo e la vita siano misteriosi puzzle, dei quali ogni istante può essere dedicato a trovare il significato e la tesserina mancante...




Qui invece viene dichiaratamente spiegata da Socrates l'importanza di stare nel momento presente e di non "fuggire" nel passato, che non ci appartiene più... o nel futuro, che non ci appartiene ancora.

La visione di una mente chiara è indispensabile alla buona riuscita di qualsiasi atto, specie se di tipo marziale. Queste sono scene misteriosamente tagliate alla versione italiana del film.




Spiace, a nostro dire, che un film intelligente non sia neppure stato considerato degno di considerazione nel nostro Paese.

I lungometraggi sono spesso poco rispondenti ai libri dai quali vengono ispirati, ed anche in questo caso le licenze poetiche non sono state poche... ma torniamo a ripetere che non c'è un vero e proprio film che parla di Aikido, della sua filosofia di pratica, della sua esigenza di efficacia che passa attraverso la non resistenza, la non violenza e la volontà di riconciliare gli opposti...

Peaceful Warrior pare sia riuscito, parlando di tutt'altro, a fare emergere queste tematiche, perciò torniamo sull'argomento, ora che tutti potranno coglierne i contenuti in italiano.

Molta poca cultura dell'Aikido passa attraverso i media, quasi nulla, quando addirittura non è disinformazione.

Pochi giorni fa sul TG1 è passato un Servizio giornalistico sull'Aikido, che a nostro dire sarebbe stato meglio non fosse diffuso da un Telegiornale nazionale...




"Si chiama Aikido, viene dall'oriente... la nuova ginnastica dolce alla moda, alternativa al jogging..."

Alla moda? E' come lo spinning e la Waka Waka!

Ginnastica dolce? Mai incontrato Hiroshi Isoyama sulla propria Via!!!

Alternativa al jogging? ... crediamo sia molto, molto di più!


Non è per noi questione della pratica mostrata nel Servizio, ad alcuni può essere congeniale ad altri no: è più che altro una propensione alla superficialità in generale, che non crediamo faccia bene alla nostra Arte.

Si nota quando non c'è sufficiente preparazione e giusta scelta dei tempi nell'affrontare un argomento, con il risultato di sottovalutarlo, o peggio ancora... di ridicolizzarlo.

Pochi minuti a disposizione per informare su una pratica ben più profonda di una nuova ginnastica alla moda... Tutto sommato, il Sensei intervistato ha fatto miracoli per rialzare il tono dopo la presentazione!

La giornalista intervistatrice con le scarpe sul tatami poi... ci fa venire una gran voglia di frugare nella rete per qualcosa di simile a Peacefull Warrior, che parli di noi profondamente, pure non parlandone in modo esplicito.

Crediamo che possa essere fatto di più e meglio per diffondere conoscenza e consapevolezza di quanto quotidianamente accade nei nostri Dojo.

Ci auguriamo che, appena avremo imparato a collaborare maggiormente, la nostra voce possa assumere maggiore peso ed essere sentita con la qualità che saremo capaci di conferirle.

E molto dipende da noi...

DAN: "E se non ci dovessi riuscire?".
SOCRATES: "E' il futuro, buttalo via!" (nel senso di "stai nel presente")
DAN" "Da dove iniziamo...?".
SOCRATES: "Non c'è un inizio e una fine... solo il FARE":


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