Mi riferisco a quelle informazioni di base inerenti la storia, le origini socio-culturali di un popolo - quello giapponese - che risulta profondamente diverso da noi.
Questo è per cercare di abbattere le barriere che impediscono la mutua comprensione, da un lato... e per non limitarci a ripetere azioni a pappagallo, senza averne compreso il significato... e quindi anche il valore, dall'altro.
L'Aikidoka è di solito più interessato a questo genere di aspetti collaterali alla pratica, rispetto ai praticanti di altre discipline marziali tradizionali giapponesi... però lo è ancora troppo poco, secondo me.
E quindi, andando in giro, incontro persone che non hanno grosse conoscenze e consapevolezze sul reishiki (il codice comportamentale), sulla nomenclatura tecnica, sulle origini di quelle abitudini che molti di noi utilizzano costantemente in un Dojo, in ogni lezione... dal modo di contare, al rapporto fra sensei, kohai e senpai, ad esempio... fino ai più semplici comandi utilizzati nel mondo del Budo giapponese per avere sicurezza ed ordine all'interno di un keiko ("l'allenamento", per quelli che non conoscessero nemmeno questo termine).Quest'oggi quindi ho deciso di ripassare insieme a voi alcuni concetti di base e di parole utilizzate spesso durante le nostre lezioni, grazie piacevole supporto di Cristina Gioanetti Sensei, ovvero una mia vecchia compagna di corso di giapponese, 5º dan di Iaido e 3º dan di Jodo... che nel frattempo è diventata un'Istruttrice di Iaido ed arbitro federale.
La redazione del Blog KIRYOKU, della quale la mia amica Cristina fa parte, ha iniziato a pubblicare una rubrica mensile, chiamata "Budo Jisho", ovvero "dizionario del Budo", nel quale vengono analizzati con semplicità e chiarezza alcuni dei termini più frequenti che vengono utilizzati durante le lezioni.Ecco la puntata "zero", con una breve spiegazione degli alfabeti giapponesi (kanji, hiragana, katakana e romaji).
Interessante è vedere le radici dei significati degli ideogrammi, poiché essi sono un concetto molto distante - culturalmente parlando - da nostro modo di scrivere, e quindi di pensare.
Non è una questione di nozionistica, ma di presa di coscienza di praticare una disciplina nata in contesti socio-culturali molto differenti dai nostri... che non sempre vengono per forza migliorati dalla loro occidentalizzazione.
La numerazione giapponese è tutt'altro che banale, ed io stesso quando ho iniziato a studiare questa lingua credevo di conoscerla già bene (proprio perché sapevo 10 parole scarse apprese sul tatami): mi sono poi dovuto ricredere, quando sono stati introdotti i numeri ordinali, cardinali, le varie pronunce, ed il sistema dei contatori...
Ma per noi basta anche solo imparare a contare da 1 a 10 in modo semplice e corretto, in questo contesto.
Questo è un simpatico video per bambini, che è stato realizzato da Sergio Trama nel 2020, nel quale mi sono prestato come doppiatore proprio per i numeri in giapponese.
Queste sono informazioni semplici ma anche importanti per ogni praticante... specialmente per gli Insegnanti, che si trovano nella responsabilità di dover trasmettere concetti tutt'altro che intuitivi alle nostre latitudini.
Questo riguarda chi, come noi, pratica Aikido... ma anche chi è un appassionato di Iaido, Judo, Karate, Kendo, Ju Jutsu, etc...La costruzione di un "alfabeto comune" è qualcosa di essenziale per la pratica e sono rimasto piacevolmente soddisfatto da come i ragazzi di KIRYOKU lo stiano facendo, tanto da voler condividere con voi quest'oggi il loro lavoro.
Ganbatte nè!
Marco Rubatto
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