lunedì 15 febbraio 2021

Kenjiro Yoshigasaki, le radici del KI ed i suoi frutti

“Attraverso i miei cinquant’anni di insegnamento dell’Aikido, ho trovato che l’elemento più importante è l’amore ed il rispetto. Se seguite me, allora seguite la via dell’amore e del rispetto”.


Con dispiacere abbiamo appreso lo scorso sabato della scomparsa di Kenjiro Yoshigasaki Sensei, 8º dan di Ki Aikidō e leader della Ki no Kenkyukai Association, che conta diversi Dojo, soprattutto localizzati in Europa: molti di essi si trovano in Italia.

Abbiamo visto più volte all'opera questo Sensei, che era anche un vero e proprio Doshu, in quanto creò una sua organizzazione, ma eravamo semplici spettatori: diversi amici invece lo hanno avuto per decenni come Maestro e ci hanno fatto giungere la stima e la riconoscenza per i suoi insegnamenti.

Come possiamo allora abbiamo deciso di rendergli omaggio, ricordando brevemente la sua storia e la sua grande esperienza.

Kenjiro Yoshigasaki nacque a Kagoshima (isola di Kyushu, nel sud-est del Giappone) nel 1951: all’età di 10 anni iniziò ad avvicinarsi alla pratica dello lo Yoga, tanto da dedicarvici un intero anno in India una ventina di anni più tardi. 

Fu anche un studioso di buddismo zen, shintoismo, cattolicesimo e islamismo.

Nel 1973, all'età di 22 anni scoperse l’Aikido diviene allievo diretto di Koichi Tohei Sensei, al tempo considerato uno dei massimi esperti di questa disciplina.



Nel 1977 viene in Europa come inviato del M° Tohei per assumere la direzione tecnica dell’insegnamento dello “Shin-Shin Toitsu Aikido”, in occidente più conosciuto come “Ki-Aikido”. Con soli 4 anni di pratica attualmente a nessuno verrebbe affidato un compito così complicato, ma questo ci serva a comprendere quanto sono cambiate le prospettive della pratica e dell'insegnamento negli ultimi 40 anni. 

Il suo insegnamento si estese nel tempo anche al Sudafrica ed al Sudamerica oltre all’Europa.

Nel 2002, quando il maestro Koichi Tohei Sensei cessò di insegnare, lasciando il posto a suo figlio Shinichi Tohei Sensei, il maestro Yoshigasaki fondò una propria scuola, l'"Associazione internazionale Ki No Kenkyukai", che riunisce i Dojo di tutta l'Europa, del Sudafrica e del Sudamerica e ne diviene il “Doshu” (la guida).

La didattica del suo Maestro, il grande Koichi Tohei, era basata sul concetto di punto unico: la riproposizione, in termini comprensibili anche agli occidentali, del concetto di "hara", cioè il centro vitale dell'uomo situato nel basso ventre, poco sotto l'ombelico. Da ciò seguivano una serie di "precetti" che aiutavano il praticante a migliorare e sviluppare il proprio Ki, cioè la propria energia vitale.

Yoshigasaki Sensei progressivamente abbandonò questa impostazione, per passare a una didattica basata sul concetto di "linea", riprendendo un concetto giapponese che, ad esempio, si ritrova nell'arte del massaggio.

È importante ricordare che i concetti di punto, linea o qualsivoglia altro esempio non sono da prendere alla lettera, come luoghi geometrici immutabili, ma sono un tentativo di rendere tramite concetti fissi il movimento del corpo umano nello spazio.

Inutile dire che questo progressivo cambiamento, unito alla creazione di una sua organizzazione indipendente è stato anche criticato nell'ambiente del Ki Aikido, come spesso accade quando un Maestro prende le redini dell'insegnamento adattandole alla propria esperienza, prospettive ed armonizzandole con gli studi specifici che ha fatto: a noi oggi però interessa ricordare la sua riconosciuta grande capacità di comunicatore ed il suo impegno costante nell'insegnamento e nella divulgazione di ciò che gli stava a cuore, ovvero proprio il Ki Aikido.

Quando molte persone provano una sincera riconoscenza verso un insegnante diventa chiaro anche a chi non era presente sul suo tatami come egli dovesse avere radici profonde nel suo operato... che ora naturalmente germogliano portando frutti rigogliosi.

Il Maestro ha scritto diversi libri sul Ki Aikido, ha vissuto gli ultimi anni in Belgio, muovendosi frequentemente per tenere seminar in tutta Europa.

Yoshigasaki Sensei se n'è andato il 13 febbraio scorso, all'età di 70 anni per un cancro al pancreas: ricevano le nostre più sentire condoglianze più sentite i suoi famigliari ed i suoi allievi più stretti.

Un ultima cosa: Yoshigasaki Sensei era un uomo che sorrideva spesso... le persone che sorridono spesso lasciano sempre una buona fragranza dietro a sé, cosa per la quale lo ringraziamo di cuore.

A questo link potrete trovare i commenti di commiato giunti da tutto il mondo dai suoi allievi più stretti: anche da essi risuona la grande persona che doveva essere e che la community ha ora perso.

"In Aikido è possibile creare una filosofia completamente nuova. Aikido non deve essere una difesa personale. Difesa è uguale ad attacco. L’Aikido è una via che crea situazioni nelle quali un attacco è difficile che accada. Se un attacco non accade, la difesa non è necessaria. Penso che questa sia la sola via per la pace.”


Kenjiro Yoshigasaki Sensei (1951 – 2021)



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