lunedì 19 ottobre 2020

Covid, DPCM e lo spirito (quasi) inammovibile

Era un po' che non parlavamo di Covid-19 ed è stata una scelta oculata, visto che altrove non si parla di altro.

Questo però è nuovamente un momento molto intenso e particolare, poiché siamo al primo giorno di attuazione dell'ennesimo nuovo DPCM, che poteva sancire il termine delle nostre attività sul tatami... ovvio quindi che tutti gli Aikidoka, così come tutti gli sportivi in genere, fossero allarmati ed in fermento.

Ma già da un po' ci eravamo messi ad osservare la situazione e crediamo sia molto interessante rimandarvi le dinamiche che siamo stati in grado di notare. E non sarà un bel viaggio!

La situazione non per facile per nessuno, e la fumosità dei decreti non rendono sempre agevole una loro interpretazione chiara ed univoca... ovvio quindi che si faccia molta più attenzione nel rispetto delle linee guida federali per prevenire i contagi: siamo tutti sotto pressione, come persone, come community e come Aikidoka... questo è certo.

Nessuno vuole chiudere, poiché il nostro settore è già stato messo a dura prova nei mesi passati, però siamo anche chiamati ad ottemperare a norme che implicano responsabilità prima, e forse sanzioni salate poi... nel caso si riscontrino inadeguatezze operative.

Per dirla in modo semplice... siamo nel CONFLITTO ed accerchiati dallo STRESS: solo che gli Aikidoka sono coloro che praticano una disciplina che insegna proprio a rimanere rilassati sotto stress, non a diventare vittime del conflitto!

Quindi questo per gli Aikidoka è un ottimo momento di pratica, sia dentro, che fuori dal Dojo.

Dal nostro osservatorio abbiamo visto tutt'altro, e ci rincresce ammettere che i comportamenti con meno equilibrio sembra che siano stati adottati proprio da alcuni Insegnanti di Aikido (almeno una loro significativa parte). Ma andiamo in ordine...

Esce il DPCM (ne sono usciti 2 in 5 giorni, ed in entrambe i casi)... un BOTTO di insegnanti ci chiama o chiede delucidazioni tramite i Social, a qualsiasi ora del giorno e della notte, perché NON ha compreso cosa in esso vi era indicato: "Ma quindi noi possiamo praticare o no?!", "Ma lo sport di contatto si può fare o no?!"... e decine e decine di domande simili.

Il DPCM dello scorso 13 ottobre era forse fumoso in molti altri punti, ma quello che ci riguarda era perlomeno CHIARISSIMO!

punto G (erotico!)

"lo svolgimento degli sport di contatto, come  individuati  con successivo provvedimento del Ministro dello sport è consentito, da parte delle società professionistiche e - a livello sia agonistico che di base - dalle associazioni e società  dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico

(CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive  nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel  settore  di  riferimento o in settori analoghi...".

Il testo uscito OGGI invece è meno netto, tant'è che la Federazione e gli EPS stanno chiudendo maggiori lumi interpretativi al CONI, che saranno pubblicati crediamo nelle prossime ore.

La pratica dell'Aikido in Italia è COMUNQUE permessa SOLO se ha le caratteristiche di cui sopra, quindi questo DPCM ribadisce solo che se fai Aikido nel garage di casa tua, lo Stato non garantisce per te in alcun modo, né ti autorizza: ma dove starebbe la novità?

Niente: c'è chi sospende il corso perché nel DPCM ci si riferisce al blocco degli Sport di contatto amatoriali, e considera l'Aikido essere SOLO amatoriale, poiché confonde "amatoriale" con "dilettantistico" che sono invece due cose ben distinte!

C'è chi su Facebook sacramenta contro le richieste del Governo di appartenere ad una Società Sportiva tesserata presso la Federazione o un EPS... poiché Tada Sensei (classe 1929... quasi 91 portati con estrema eleganza!) il secolo scorso si era impuntato a non considerare l'Aikido uno SPORT e quindi decise di mantenersi indipendente dal CONI e da qualsiasi altra organizzazione sportiva.

Le prospettive del Maestro Tada furono rispettabilissime e probabilmente molto legate al suo tempo ed alla sua provenienza... PECCATO che ora siamo nel 2020 e siamo qui e non là, e quindi se in Italia vuoi praticare ed insegnare Aikido lo fai SOLO se iscritto ad una Società Sportiva che ha un suo legame con CONI e se hai delle qualifiche nel caso che tu sia un insegnante... Ed è così reale questa cosa che l'Aikikai d'Italia - ENTE MORALE dall'epoca dei templari - si è appoggiata allo CSEN per avere gradi e qualifiche che avessero una qualche forma di riconoscimento presso il CONI... isn't it?!

Quindi alcune teste da tanrem uchi avrebbero dovuto accorgersi che è da circa 30 anni che le cose sono MOLTO cambiate: ora cosa centra quindi un DPCM che ripercorre solo le linee normative dello sport italiano?

Non vi eravate accorti di praticare uno SPORT, e lo avete capito grazie al Covid? E c'è da ringraziarlo allora!

Come li chiamiamo questi? Analfabeti funzionali o cariatidi del mesozoico?

Vabbuò, non si può essere tutti capaci di leggere un testo o di sapere che quadro normativo ha la disciplina che si pratica... ma osserviamo insieme quali altre curiose tendenze sono venute alla luce grazie al tentativo di convivenza con il Coronavirus!

C'è il precauzionale: un animale mitologico mezzo "saggio" e mezzo "Carlo Verdone" (ipocondriaco seriale dichiarato)

Chi è costui?

Quello che anche se le linee guida dicono che si può praticare SENZA mascherina, lui la vuole mettere lo stesso (che di per sé non è qualcosa che arreca danno a nessuno!)... ma che impone di conseguenza ai propri allievi di fare altrettanto... "perché non si sa mai".

Se uno ha voglia di tutelare di più se stesso e gli altri è ok, ovviamente... ma come mai c'è necessità di imporre al prossimo un comportamento che addirittura le linee guida anti-Covid non prevedono?

C'è la variante che pratica senza hakama perché questo indumento sarebbe un facile ricettacolo per i batteri (anche se ora la pandemia la fa un virus e non un batterio...), c'è quello che fa mettere le calze agli allievi anche se igienizza il tatami... se ne incontrano di bizzarri e svariate tipologie, insomma.

Si tratta di prudenza o di ipocondria spacciata per prudenza?

Si presuppone di saperne di più di chi scrive i protocolli di sicurezza o come la si spiega questa cosa?

Al precauzionale si affianca l'ansioso: quello che, oltre a preoccuparsi di non prendere o far prendere il virus... se esce un DPCM con un testo un po' caustico entra nel panico perché non sa se e come poter proseguire con le attività...

"Ed ora, come facciamo?!

Cosa diciamo agli allievi?!

Cosa accade se non seguiamo per bene le linee guida?...

Ci saranno delle multe? A quanto ammonta l'importo???"

MA - STAI - CALMO! (e che chezzo)

C'è anche il contestatore: quello che fa sui Social i suoi proclami legati all'ingiustizia con la quale la politica sta trattando lo Sport in generale e le Arti Marziali nello specifico.

#iononchiudo (che non centra nulla con chi si rifiuta di usare l'arco giapponese!) è qualcosa che piace a noi tutti, bisogna dire però anche che il legislatore, così come il resto del mondo, al momento sta facendo pure lui come può: del resto è la prima volta che ci troviamo - a livello globale - in una situazione simile... quindi crediamo che qualche svarione sia perlomeno endemico e comprensibile, anche se dannoso.

C'è pure il pessimista cosmico, quello cioè che piagnucola di aver perso allievi e Dojo per il lockdown o per gli ostacoli insiti nei DPCM... e che dice che NON sa se riuscirà ad alzarsi da questa batosta: umanamente comprensibile, ma voi ci andreste ad imparare la calma, il coraggio ed il sangue freddo da uno così?!

Non eravamo forse noi quelli a studiare il principio "dell'accettazione bon passiva" e "dell'azione non violenta"?

Vediamo infatti più che altro gente che REAGISCE e lo fa pure di pancia ed in malo modo, cos'ha a che fare questo con l'Aikido?

Impariamo... almeno dovremmo imparare... a mantenere uno spirito imperturbabile di fronte all'attacco del nemico, ci piace chiamarlo [不動心] "fudoshin" a lezione, e proprio coloro che dovrebbero insegnarlo agli altri sono quelli che sbottano più di tutti?

Non ne usciamo con una bella immagine, ragazzi... O meglio, ne usciamo con un'immagine incoerente, di chi predica cose sagge... ma poi quando si trova nel guano si dibatte in modo sconsiderato proprio come fa la maggior parte della gente.

Questo ci dovrebbe insegnare:

1 - che l'insegnante di Aikido medio ha esattamente le stesse modalità impacciate di azione nel conflitto di chi non pratica Aikido, ammettendo così implicitamente di non possedere alcuna forma di superiorità ed "illuminazione", invece spesso ostentata... ma anche - che forse è la cosa peggiore - di non averci compreso un granché della disciplina che pretenderebbe insegnare agli altri;

2 - che questo risulta un momento particolarmente propizio per verificare la qualità del docente che abbiamo scelto; se lo vediamo reagire in modo compulsivo in preda a paura, ansia, preoccupazione... chiamiamolo "collega" e non più "Sensei" insomma.

L'insegnante di Aikido non deve essere una sorta di Budda imperturbabile da ogni nefandezza e problematica del mondo: è sufficiente che si mostri solo un po' più centrato della media delle persone per meritare la loro fiducia ed assicurare loro che non si stanno facendo guidare da un ipovedente.

Proprio di questo parla anche il Mº Fabio Ramazzin in un suo recente video che vi proponiamo qui.



Noi concordiamo con lui su tutta la linea, e ripetiamo che questo ci sembra un momento d'oro per poter distinguere chi ha scelto l'Aikido come stile di vita da chi si accontenta solo di crederlo e di farlo credere al prossimo.

Ed inoltre aggiungiamo che questo sembra pure un ottimo momento per praticare nel quotidiano la nostra disciplina, viste tutte le difficolta e le limitazioni di farlo a livello fisico, come ci piacerebbe, su un tatami ed a stretto contatto con i nostri amici di sempre!

Keep calm and HOLD THE CENTER
, quindi: l'Aikido si impara un sacco ora che è difficile praticarlo nel solito modo!












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