lunedì 3 febbraio 2020

Aiki taiso: come prepararsi alle lezioni di Aikido

Sorprendentemente, ci siamo resi conto che in oltre 10 anni di articoli non avevamo ad ora scritto nulla sull'Aiki Taiso [合気体操], gli esercizi specifici di riscaldamento con i quali si apre una lezione di Aikido.

Colmiamo subito quindi tale lacuna...

Nella nostra disciplina il cosiddetto “riscaldamento” non ha la funzione potenziante richiesto in altre discipline sportive, specie quelle competitive… ma invece mira più alla preparazione sia fisica che psicologica alla pratica dell’Aikido: ciò richiede una specifica attenzione all’apertura delle articolazioni del corpo, allo studio delle cadute, all’allenamento alla presenza mentale di ciascun allievo presente.

Un buon riscaldamento quindi non può essere solo simile ad un percorso militare che mette a dura prova il fisico degli allievi, ma avrà una particolare attenzione alle loro caratteristiche, dovrà quindi toccare tutti gli elementi del loro corpo senza pretendere troppo a livello atletico, così come evitando che le capacità articolari di ciascuno restino inespresse.

Per certi versi, l’Aiki Taiso può assomigliare per caratteristiche più ad una sorta di yoga velocizzato, nel quale le posizioni vengono mantenute per pochi secondi, mantenendo alto il connubio fra movimento e respirazione durante ciascun esercizio.

Va segnalato il caratteristico momento del tekubi no taiso [手首の体操], - talvolta chiamato anche tekubi undo - ovvero della “ginnastica dei polsi”, poiché di sovente essi sono sottoposti a flessioni, stiramenti e leve articolari durante la pratica.

Durante il riscaldamento è molto frequente l’esercizio di tai sabaki [体捌き], ovvero dei movimenti di base del corpo (tsugi ashi, ayumi ashi, irimi kaiten, tenkan, irimi tenkan), che aiutano gli allievi presenti a coordinare ed integrare gli spostamenti della parte destra con quelli della parte sinistra, così come quelli della parte inferiore con quelli della parte superiore del loro corpo.

Ultimo punto importante da citare, ma non per importanza, è la pratica di ukemi [受身], ovvero l’attitudine di ricevere (spesso delle cadute) con il proprio corpo: l’abilità di cadere in modo sicuro e senza traumi è un must dell’Aikido ed è spesso una delle prime grandi difficoltà alle quali si affaccia un neofita di questa disciplina.

Queste pratiche sono importanti perché ben predispongono il corpo e la mente di chiunque alla pratica, specie di seguito ad una giornata di lavoro o studio... ma non è sempre stato così.

Storicamente, quando il Fondatore si stabilì ad Iwama, nel 1942, l'Aiki Taiso non era qualcosa di così frequente e strutturato, poiché O' Sensei stesso ed i frequentatori del Dojo spesso lavoravano per molte ore nei campi, durante la giornata.

Erano quindi persone forti ed abituate a diverse ore di attività fisica ogni giorno, quindi la pratica più vigorosa iniziava dopo pochi esercizi preparatori di base.

A Tokyo invece la situazione era molto differente, in quanto la maggioranza degli Aikidoka era formata da impiegati, persone dedite a lavori di tipo intellettuale... quindi era ovvia la necessità di preparare e riscaldare adeguatamente il loro corpo alla pratica.

Molti degli esercizi proposti durante l'Aiki Taiso presentano origini e significati che si perdono nelle tradizioni shinto e relative al buddismo shingon, come Ikkyo undo e Funakogi undo (l'esercizio del rematore).

Alcuni derivano direttamente dai movimenti mattutini di risveglio articolare che facevano alcuni monaci, che quindi già integravano pratiche fisiche, con quelle spirituali... come avviene nel furi tama (scuotere l'anima)




In tempi più recenti, alcune Scuole di Aikido si sono specializzate maggiormente nell'Aiki Taiso rispetto ad altre: ad esempio, il grande lavoro del Maestro Hirokazu Kobayashi e di alcuni dei suoi più fedeli studenti ha permesso la creazione di un metodo (addirittura brevettato) chiamato "Aiki Shin Taiso", talvolta proposto come sistema di conoscenza personale del proprio corpo e della propria mente... anche al di fuori della pratica dell'Aikido, o - perlomeno - non solo come approccio ad esso.

Ci interessa sottolineare oggi come sia importante ai nostri giorni per un Insegnante avere strumenti psico-fisici che possano predisporre chiunque alla pratica dell'Aikido: non ci viene quindi né da denigrare l'Aiki Taiso, né da farne una nuova disciplina, né tanto meno una religione.

La tendenza attuale di alcuni corsi è degenerare o verso una sorta di boot-camp dei Marines, ove gli esercizi proposti devono essere spacca fiato e spacca muscoli... o un misticismo quasi dottrinale.

Ci sono corsi nei quali richiede un minuto di silenzio e concentrazione, al comando di "mokuso" (il "silenzio/quiete dei pensieri")... ma senza che nessuno ne abbia mai spiegato il significato, e luoghi in cui l'Aiki Taiso sembra una lezione dell'ISEF!

Al solito crediamo che un certo equilibrio in ciò che si propone sia davvero importante... se è l'equilibrio mente-corpo ciò che si va cercando sia in Aikido che nella vita.



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