lunedì 30 settembre 2019

Scissioni: quando l'Aikido fa come le cellule del cancro

In Aikido molto sovente avvengono scissioni nei gruppi di praticanti: è stato così in passato, è così nel presente e forse pure in futuro... certe dinamiche continueranno ad accadere.

Koichi Tohei Sensei lascia l'Aikikai nel 1974 e crea la sua Ki no Kenkyukai, Hitoira Saito Sensei lascia l'Aikikai nel 2004 e crea il suo gruppo Iwama Shin Shin Aiki Shuren Kai... solo per citare due famosi esempi internazionali di "scissione".

Masamichi Noro Sensei muore nel 2013 e si crea una scissione: i suoi allievi Senpai dicono di voler continuare la sua missione e diffondere il Kinomichi... mentre la moglie ed il figlio Takeharu dicono di voler continuare la sua missione e diffondere il Kinomichi (???)

What The Fuck: ma vogliono tutti la stessa cosa... perché non rimanere uniti, "consorziarsi" e farlo insieme?

Manco per la capa... ciascuno per i fatti suoi e coltello in mezzo ai denti nei confronti dell'altra fazione!

In Italia il compianto Maestro Alessandro Tittarelli lasciò la TAAI del Maestro Paolo Corallini per fondare la Iwama Shin Shin Aiki Shuren Kai Italy... per fare un esempio più vicino alle nostre latitudini.

Si è scissa la scuola del Maestro Savegnago dopo la sua scomparsa, sempre per rimanere in Italia... e, analogously, la vecchia ADO Uisp sotto la direzione storica del Maestro Christian Tissier si è scissa in Docenti confluiti nel Progetto Aiki ed altri AIADA.

(n.d.r. sono TUTTE Associazioni, nella maggior parte dei casi Sportive Dilettantistiche: NON sono Federazioni, cerchiamo di tenerlo bene a mente!)

Insomma in Aikido tutti sono concordi con il fatto che ci deve essere armonia, che il nostro avversario è un pezzo di noi stessi, che il rispetto è un valore irrinunciabile, che il conflitto può essere vissuto in modo costruttivo... ma proprio non ce la facciamo ad andare d'accordo, e quindi ciascuno è meglio che vada per la "sua strada"!!!

Nulla di male, per carità... talvolta è meglio soli che male accompagnati: ma cosa c'è dietro alla caratteristica incapacità degli Aikidoka (fra l'altro dei Maestri di questa disciplina!) a non riuscire ad andare d'accordo in modo stabile, integrante e costruttivo fra loro?

Perché la gente non crea sodalizi per aumentare la forza e raggiungere così gli obiettivi comuni, ma al contrario... si divide e crea una sorta di clonazione del luogo da cui proviene?

Così se uno fosse stato malato... dopo un po' di luoghi malati ce ne troviamo 2!!!

Abbiamo una nostra teoria in merito: è sufficiente guardare la natura... studiarla.

Un albero ha un unico tronco, molte radici perché deve nutrirsi e ancorarsi in modo capillare e stabile nel terreno... ma nessuna delle radici si sognerebbe mai di rinnegare il tronco o di fare la diaspora rispetto alle sue compagne a fianco.

Un albero si divide in molti rami, che sono sue espressioni differenti... un sacco di foglie: ma la fotosintesi di ciascuna di esse serve a TUTTA la pianta, nessuno ringreta il luogo dal quale gli arriva la linfa.

Un organismo quand'è che diventa complesso?
Quando è in grado di DIFFERENZIARE le caratteristiche delle sue cellule, e far lavorare questa bio-diversità insieme, a vantaggio mutuo fra di loro.

Una cellula, quand'è che si divide?
La mitosi cellulare è un processo molto interessante da studiare: una cellula ha una polarità equilibrata...



Poi qualcosa accade: il nucleo muta e duplica il suo DNA... e dopo poco la stessa membrana contiene 2 nuclei... quindi si divide in due parti, che formeranno 2 cellule figlie, identiche come informazione alla "cellula madre".

Cosa fanno le specie animali che vivono in condizioni ambientali ostili?
Fanno un sacco di figli/uova... in modo tale da preservare il loro patrimonio genetico, consci che molti dei nascituri moriranno.

Dividersi per creare ambienti simili a quello da cui si proviene è quindi un atto di auto-conservazione,  mirato SOLO a mantenere intatte le informazioni disponibili... 

...mentre dividersi mantenendo una connessione con il proprio luogo di provenienza - pur non rinunciando a differenziarsi - è il lavoro che fa la natura quando vuole formare creature più complesse e ricche di quelle di partenza.

La differenza fra le tipologie di divisione che avvengono fra le cellule di un albero e le cellule del cancro è emblematica!

Come si divide di solito l'Aikido?

Purtroppo, come la CELLULA del cancro, purtroppo: crea immagini fedeli a se stesso, propaga la sua informazione... ma non per formare un organismo differenziato sempre più complesso.

Come mai adotta questa dinamica?

Non è facile trovare una risposta univoca: deve essere qualcosa che ha a che fare con una disconnessione fra i singoli e le prospettive della disciplina, per quanto ciascuno ami rimandare di abbracciarle in modo incondizionato.

Una ragione può essere la gestione del "potere personale": se esistesse SOLO un'organizzazione Aikidoistica al mondo, o in Italia, o nella propria città... chiunque sarebbe chiamato a farne parte; il numero di poltrone dirigenziali verrebbe ridotto drasticamente.

Se, dopo un po' di militanza in una realtà, ne usciamo e fondiamo la NOSTRA realtà personale, in essa posiamo ricoprire i ruoli che nella Scuola di provenienza spettavano ad altri.

Se c'è 1 Aikido, c'è un Fondatore, Morihei Ueshiba... Se ce ne fossero 1000 sfumature differenti (cosa che è reale), potrebbero esserci altrettante persone che - in qualche modo - potrebbero reclamare un analogo epiteto/posizione di rilevanza.

Altra considerazione: COLLABORARE richiede, in ogni caso, la capacità di mediazione... poiché non è pensabile la possibilità di andare d'accordo senza la rinuncia o il ridimensionamento di qualche "desiderata" personale, al fine di dare supporto a chi ci sta a fianco.

Questa rinuncia "all'IO" in un organismo complesso è ottenuto puntando sul valore del "NOI": in ogni cellula esiste la stessa informazione, lo stesso DNA... solo che esse scelgono di sviluppare parti di questo codice informativo e tarparne altre, questo permette alle cellule di DIFFERENZIARSI.

La cellula che compone il timpano non invidia il compito e la posizione di una cellula che costituisce il pancreas: timpano e pancreas servono entrami ad un essere umano... la natura ci insegna che l'eco-sistema è in equilibrio quando ogni parte ha SIA un valore individuale, che un significato ed un valore nel CONTESTO nel contesto in cui è calata.

In Aikido spesso gli Insegnanti vogliono fare tutti l'O' Sensei della situazione, e così non se ne esce!

Il cancro infatti è una cellula omicida, ma anche suicida al contempo: moltiplica se stessa senza controllo, si ribella dall'eco-sistema di cui fa parte... e parte per la sua battaglia di colonizzare le aree limitrofe a se stessa.

Questo, li per li, rinforza la sua colonia... quindi sembra fare "vincere" la sua battaglia contro le altre cellule... solo che questa proliferazione impazzita a poco a poco impatta negativamente anche sull'organismo che le ospita: se esso perisce,  muore pure la colonia di cellule impazzite e colonizzatrici.

Il cancro è una mancanza di collaborazione fra le cellule: dire ora che in Aikido siamo ammalati di forme cancerogene di comportamento sembra una brutta cosa... ma pure somigliante in modo molto fedele a ciò che spesso accade!

Scindiamoci pure, ramifichiamoci all'infinito se serve... ma DIFFERENZIAMOCI anche e creiamo il NOSTRO valore aggiunto, per ARRICCHIRE il tronco dell'albero da cui ciascuno proviene ed al quale apparterremo pure in futuro!








2 commenti:

Anonimo ha detto...

- Disse il CERVELLO: io sono l'intelligenza e trasmetto gli ordini a e i messaggi a tutto il corpo, elaboro i concetti e permetto all'uomo di controllare la propria esistenza, quindi è giusto che io sia il capo.

- Disse il CUORE: io sono la sede della vera anima, sono io che mi preoccupo di mantenere in vita il corpo pompando e trasmettendo in tutte le direzioni il sangue, senza il quale non potrebbe l'ossigeno irrorare le cellule e tutto l'organismo morirebbe.

- Disse lo STOMACO: io accolgo dentro di me tutti i cibi, anche i meno digeribili, seleziono e scelgo assieme all'intestino gli elementi per trasformarli in energia. Sono io che nutro l'organismo e lo preservo dalla morte causata dall'inedia, è giusto che sia io ad essere il capo.

- Dissero le GAMBE: siamo noi che riceviamo e traduciamo gli impulsi inviati dal cervello e dallo stomaco all'organismo, per sfruttarne l'energia. Siamo noi che permettiamo all'organismo di utilizzare il moto ed è quindi giusto che siamo noi ad essere elette capo.

E così di seguito, tutti gli organi proposero la propria candidatura, sostenendo motivi molto validi;


ed infine anche l'ANO si candidò per essere capo.

A quel punto tutti gli organi scoppiarono in una fragorosa risata e tanto ridicola fu trovata la sua proposta che non venne nemmeno presa in considerazione.

Offeso l'ANO si chiuse in se stesso e da quel momento si rifiutò di fare il suo dovere: non fece più lo Strxxxx.

Il tempo passò e a causa dello sciopero indetto dall'ANO, tutte le parti del corpo cominciarono a stare male: il CERVELLO divenne febbricitante, il cuore soffriva di spasmi e di attacchi d'ansia, lo STOMACO accusava dei crampi, le GAMBE pendevano inermi senza più trovare la forza di muoversi e tutto l'organismo era caduto in preda a uno stato febbricitante e di spossatezza generale.

Fu allora che per non andare incontro a morte sicura tutti gli organi si rivolsero al "CREATORE" pregandolo di eleggere l'ANO a CAPO del corpo umano ed avvenuta l'investitura, questi si rimise a lavorare regolarmente e tornò di nuovo a fare lo STRXXXX.

MORALE: Per diventare CAPO non c'è bisogno di un genio,
basta uno CAPACE DI FARE LO STRXXXX!

Sergio Cavagliano ha detto...

Articolo meraviglioso, sono solo dispiaciuto di non averlo letto prima. Condivido tutto, complimenti. Sono anno che pratico e insegno Aikido e sono anni che trovo evidente tutta questa ipocrisia ed egocentrismo. Purtroppo è sempre l'uomo ad aver creato l'aikido e quindi è sempre lui che ne deciderà le sorti......
Speriamo solo che prima o poi le 'cellule sane' possano portare equilibrio a prescindere.
Grazie.