lunedì 20 novembre 2017

Aikido FIJLKAM e programma tecnico unificato: di cosa si tratta?

Come molti di voi sapranno, dallo scorso aprile sono stato nominato al non banale compito di Presidente della Commissione Tecnica Federale: da quel momento, insieme ai Maestri Giovanni Desiderio (Salerno) e Giancarlo Giuriati (Treviso) ho iniziato a lavorare sodo su quegli aspetti che potessero da subito migliorare il Settore Aikido FIJLKAM.

Per chi non lo sapesse, la Federazione è suddivisa in "Settori" e l'Aikido fa parte del Settore "Arti Marziali", insieme al Ju Jitsu, al Sumo, alla Capoeira, al Grappling, al Pancrazio Athlima ed al S'istrumpa: ciascun settore federale deve sottostare al medesimo Regolamento Organico Federale... quindi, sotto questo punto di vista, sia le discipline maggiori (Judo, Karate, Lotta) che quelle minori (come la nostra) vengono ad assumere lo stesso costrutto organico.

Alcuni vivono ciò come qualcosa di molto svalutativo per la nostra disciplina (poiché non facciamo Sport Olimpici, perché 4 livelli di qualifica per i Docenti possono risultare eccessive, etc, etc..) ma non sono di quest'idea, e credo anzi, che un po' di inquadramento all'interno di regole chiare non possa che giovare ad un ambito (come il nostro) che è stato lasciato per decadi nelle mani di Maestri dall'ego ipertrofico e che hanno distribuito favori, gradi e benemerenze secondo la loro personalissima convenienza.

Credo che un po' di meritocrazia nell'Aikido non possa fare che bene - se utilizzata con criterio - e che quindi le persone che spendono più impegno e passione per questa stupenda disciplina non debbano essere ostacolate nell'emergere.

Da quando però la nuova Commissione Tecnica Nazionale è stata nominata, i miei colleghi ed io ci siamo resi conto subito (ci era chiaro pure qualche minuto prima!!!) che il Settore Aikido Federale non potesse operare al meglio, con gli strumenti di cui disponeva: uno degli scogli più grandi risultava - ad esempio - essere il programma tecnico federale di riferimento...

... che era (ed è ancora attualmente) basato sul bagaglio tecnico Iwama Ryu e la didattica del Maestro Morihiro Saito.

Nulla di sbagliato sotto il punto di vista dei contenuti specifici da studiare: Morihiro Saito fu uno dei senpai dell'Aikikai di Tokyo, 9º Dan... e senpai della maggioranza degli insegnanti di alto rango presenti sul globo (senpai di Tada Shihan, per esempio!)... non è che quindi la sua didattica fosse e sia ancora oggi qualcosa di superato, tutt'altro anzi!

Nulla di più comodo per me, a livello personale, che nell'Iwama Ryu ci sono nato ed è stato il mio piatto unico della pratica per almeno 12 o 13 anni: conoscevo già il metodo, la didattica, la nomenclatura tecnica quando sono approdato in Federazione, quindi per me è stato un simpatico "sentirmi a casa"!

Il problema però nasce dal fatto che la Federazione, come ambito istituzionale, si occupa del patrocinio di un movimento, di una disciplina (come l'Aikido) ben AL DI LA' di una sua visione o Scuola specifica, ed è necessario ammettere che la maggioranza dell'Aikido NON è connotato da una visione legata ad Iwama, per mere questioni storiche.

La Federazione si trovava quindi con un programma più che valido, di ostica interpretazione però da tutti coloro che per numerosi anni avessero utilizzato altri stili ed altre didattiche legate all'Aikido: impossibile e non opportuno chiedere a tutti costoro di "ripartire da capo" per allinearsi alla proposta tecnica federale.

I Maestri d'Aikido dovrebbero essere parecchio abili ed abituati a mettersi in discussione sotto tutti i punti di vista, è però comprensibile come alcuni di essi abbiano qualche remora a cambiare la propria prospettiva in modo sostanziale, perché questo richiede umiltà (che purtroppo non sempre è presente), ma anche perché ciò coinvolge direttamente dinamiche relative ai propri allievi.

In che modo andare al Dojo a dire che per sostenere esami sarà indispensabile "sottoporsi" ad una lista di tecniche dalla nomenclatura poco nota e, soprattuto, mai utilizzata in precedenza... solo perché si entra a far parte del circuito Federale?

Ovvio che la propria identità Aikidoistica deve poter essere mantenuta, anche quella tecnica e didattica quindi.

Per autentica premura di poter potenzialmente includere qualsiasi prospettiva arricchente legata alla pratica della nostra disciplina, abbiamo deciso di mettere le mani sul programma tecnico nazionale, per renderlo qualcosa di nuovo - sicuramente di inedito - e più conforme al suo compito di linea guida comune.

Cosa è cambiato in sostanza?

Semplice: anziché rifarsi ad un elenco di tecniche (come solitamente i programmi di ogni Scuola fa), la Federazione si rifarà ad un elenco di principi, che sono universalmente utilizzati in ciascuna espressione e forma che l'Aikido può assumere.

Per questo discorso vi rimandiamo direttamente a quanto scritto già su questo Blog un paio di settimane fa a proposito di tecnica, principi e prospettive... a questo LINK

All'esame non si verrà più giudicati per ikkyo omote o per sankyo ura... ma per una serie a scelta di katame waza (il principio è "tecniche di immobilizzazione"); anziché esibire morote dori koshinage atama wo irenai (che un non Iwamista non sa manco cosa sia)... verrà richiesto di esibire una serie di nage waza (il principio è "tecniche di proiezione"), fra le quali ciascun candidato potrà eventualmente inserire anche i modi di fare koshi nage propri della sua Scuola di provenienza.

Verranno valutate qualità della pratica come:

connessione con il partner - "ki no musubi" [気の結び];

✓ armonizzazione con il partner - "awase" [合わせ];

✓ non eccessivo o immotivato utilizzo della forza muscolare - "jutai" [柔体];

✓ integrazione e centratura del proprio movimento;

✓ postura ed equilibrio corporeo - "shisei" [姿勢];

✓ lo sbilanciamento del partner "kuzushi" [崩し];

✓ evasione dalla linea d’attacco;

✓ timing appropriato  "go no sen" [後の先], "sen no sen" [先の先];

✓ cedevolezza "yawara no sen" [柔の先];

✓ chiarezza e stabilità di base "kihon" [基本];

✓ fluidità "ki no nagare" [気の流れ];

✓ capacità di assorbire il movimento - "ukeru" [受ける];

✓ capacità di prendere la decisione/l’iniziativa "toru" [取る];

✓ principi di esecuzione tecnica "omote" [表] e  "ura" [裏]... "soto" [外] e "uchi" [内], oppure ancora "irimi" [入身] e "hirai" [開い];

✓ stato mentale appropriato - “fudōshin” [不動心], “zanshin” [残心], “mushin” [無心], “shoshin” [初心]
✓ qualità dell'intenzione - “kimochi” [気持ち].

Verrà data estrema importanza al "principio di integrità", ovvero quello secondo il quale qualsiasi manifestazione tecnica marziale deve tenere in estrema e prioritaria considerazione l'incolumità fisica e psicologica del proprio compagno... tanto da mettere in secondo piano la pulizia dell'esecuzione tecnica se essa dovesse potenzialmente compromettere uke.

Questo è ciò che principalmente caratterizza l'Aikido da qualsiasi altra forma di Budo tradizionale (in cui non è richiesto certo di ledere il proprio partner, ma se ciò avvenisse fortunatamente verrebbe considerato un "incidente di pratica").

Esistono tutta una serie di elementi che invece l’Aikido ha ereditato dalla tradizione marziale giapponese che meritano di continuare ad essere celebrati più che mai ai nostri giorni: essi sono parte integrante dell’etichetta di pratica; i termini tecnici giapponesi per riferirci ad essa sono “reishiki” [礼式] - forma stabilita o cerimonia regolamentare - o “reiki” [例規] - regola stabilita o statuto -.

La conoscenza dell’etichetta di pratica da parte di un praticante permette di valutare quanto sia profonda e sentita la disciplina per la quale egli si sottopone ad un esame.

Arrivare quindi tardi ad un seminar/esame, arrivarci con orologio, catenazzi ed orecchini che ci facciano sembrare un albero di Natale addobbato saranno indicatori più che adeguati a comprendere quanto sia radicata la conoscenza delle regole di base per calzare un tatami!

Il nuovo programma tecnico federale, presentato con successo allo scorso Seminar nazionale di Ostia dello scorso 21 e 22 ottobre, è già stato pubblicato sulla pagina ufficiale di Facebook del Settore Aikido FIJLKAM...

sarà presto reso disponibile sul sito federale e comunque è scaricabile al seguente LINK.

Esso entrerà in vigore il 1º gennaio del 2018, affiancandosi tuttavia però fino al 2020 al programma tecnico uscente, così da dare modo a ciascun candidato agli esami di scegliere ancora su quale programma preparasi.

Il nuovo programma tecnico quindi NON sarà un'imposizione, ma una proposta ed un'opportunità, che magari subirà anche qualche modifica via via che ne scorgeremo eventuali limiti o difetti...

É stato previsto che ci siano addirittura parti dell'esame in cui il candidato può richiedere una sorta di "credito tecnico" ovvero l'opportunità di sostituire la richiesta della Commissione esaminatrice con un'esercizio peculiare della Scuola dalla quale egli proviene.

Questa possibilità si è resa necessaria dal momento che non tutte le Scuole attualmente presenti in Federazione danno identica importanza ai diversi aspetti tecnici: c'è chi pratica meno buki waza, che chi non fa koshi nage, chi non pratica suwari waza, etc.

L'idea è stata quella di INCLUDERE e di dare ad ognuno la possibilità di ESPRIMERE il proprio Aikido, personalizzando quindi anche di più l'esame, come prova di maturità e di responsabilizzazione che ciascun praticante fa nei confronti di se stesso.

Non è più tempo, in Aikido, che l'esame venga percepito come un'occasione di "dire bene la poesia" che abbiamo imparato a memoria: deve piuttosto essere un momento in cui viene messo alla prova e viene anche celebrato il proprio impegno.

Quindi più flessibilità e più responsabilità allo tesso tempo.

Tengo io a precisare, così come i miei colleghi della Commissione Tecnica nazionale, che il nuovo programma tecnico NON sarà un'escamotage per accettare un po' tutto ed il contrario di tutto... anzi!

Forse sarà qualcosa di più difficile che quello storicamente in vigore, perché sarà meno specifico, ma più completo... reintroducendo pratiche come il jiyu waza ed il randori nelle quali si scorge in pochi secondi quanto è profonda la preparazione di un candidato.

Il movimento Aikidoistico è alle porte di un'importate prova di maturità collettiva, nella quale apprendere come rimanere unita nonostante, ma anche grazie alle proprie differenze interne... tuttavia l'equilibrio è l'equilibrio, e si vede se si ha un minimo di esperienza, così come quando le posture, le distanze ed il timing hanno un senso oppure no.

Tutti noi crediamo di avere abbattuto una barriera storica notevole, cosa che non potrà che aprire gli orizzonti della pratica comune... ed augurandoci che ciò venga apprezzato negli intenti da tutti coloro che ne faranno presto un utilizzo quotidiano nei proprio Dojo.

Per qualsiasi comunicazione o informazione, chiunque può raggiungerci all'indirizzo "aikidofijlkamnazionale@gmail.com"

Marco Rubatto
Presidente Commissione Tecnica Nazionale FIJLKAM



1 commento:

Anonimo ha detto...

Alla fine vi è l'inizio..ed è meraviglioso..ho spesso commentato in maniera esasperamente provocatoria..e me ne scuso... per vivere questo momento..ma per chi ha dovuto suo malgrado scegliere di abbandonare ciò che amava...questo momento è anche un pò suo..tanti auguri Maestro Rubatto...e buon Aiki a tutti...