lunedì 11 aprile 2016

Aikido & morbo di Parkinson: una testimonianza importante

Abbiamo trovato quest'oggi un'articolo interessante, scritto da Janis Mara e comparso sul Marin Independent Journal, a fine maggio dello scorso anno.

Lo abbiamo tradotto per voi, che potrete leggere QUI la versione originale.

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Brian Scott, 49 anni, ha insegnato Aikido a Marin per 10 anni, aiutando centinaia di adulti ad allenarsi per la cintura nera ed nelle pratiche di spada. È la sua passione e il suo mezzo di sussistenza; egli è il co-proprietario dell'Aikido of Tamalpais, a Corte Madera.

Quando gli è stato diagnosticato il morbo di Parkinson, sette anni fa, ha promesso di proseguire il suo allenamento e formazione, e da allora è stato invitato - in qualità di Maestro ospite -  ad insegnare ad un seminario di Aikido in Giappone nel mese di ottobre, un onore raro per un occidentale.

Q: Quando hai iniziato ad insegnare all'Aikido of Tamalpais?

A: Iniziai l'allenamento 25 anni fa, e ad insegnare nel 2005. Il mio grado è yondan, cintura nera di 4º livello in Aikido. Sono ancora uno studente, penso. In Aikido, sei sempre uno studente. Parte della pratica è la pulizia, spazzare via le tue nozioni preconcette della disciplina e di te stesso. Inizi nuovamente ogni giorno, non appena sali sul tatami.


Il Dojo ha 40 anni. Il proprietario originale - Wendy Palmer, che ancora insegna presso la struttura, George Leonard, che è mancato e Richard Strozzi-Heckler - lo ha passato a me ed altri due partners 8 anni fa. Possiedo l'edificio e la co-proprio dell'attività con Gregory Owens e Anthony De Palma. Abbiamo circa 40 allievi che si allenano ogni settimana.


Q: Per quanto tempo sei vissuto a Marin?

A: Ho vissuto a Marin per 25 anni. Vivo ora a San Rafael con mia moglie, Eleanor Martineau, che è una cintura nera di 2º livello, e i nostri bambini, Jesse, di 10 anni, e Freya, di 8.


Q: Quando ti è stato diagnosticato il Parkinson?


A: 7 anni fa. Non ha inciso sulla mia pratica marziale; in fatti, mi sento al meglio proprio quando sono sul tatami. Quello è il momento in cui sono meno sintomatico.  Il movimento fluido e l'esperienza a contatto con il corpo sono neurologicamente buoni per me.


La mia esperienza principale con il morbo di Parkinson è dolore e rigidità. C'è agitazione, ma non è un problema per me. Non riesco a muovermi alla mattina. Ci vogliono 20 minuti per scendere dal letto (ride). È come quando un personaggio in “Ocean’s Eleven” chiede a Brad Pitt, "Non ti senti mai suicida?", E lui dice: "Solo al mattino".



Q: Quindi la tua pratica marziale è virtualmente rimasta inalterata...

R: L'ho fatta (Aikido) per così tanto, che la memoria muscolare è profonda. È facile per me andare sul tatami. Sono abituato ad esso e so cosa aspettarmi.


Q: Hai recentemente ricevuto alcuni onori nelle arti marziali, vero?


A: Mi è stato chiesto di insegnare durante l'annuale Aikido International Friendship Bridge Seminar di Kumamoto, in Giappone, che si svolgerà dal 25  al 27  di ottobre, è un onore super-raro per un occidentale insegnare in Giappone. I giapponesi prendono le loro arti marziali estremamente sul serio.




Ho partecipato al seminario dello scorso anno, e un insegnante ha annullato all'ultimo minuto (la sua partecipazione), così mi è stato proposto (di insegnare) nel suo spazio. Io non sono parso offensivo verso nessuno, così mi hanno chiesto di ritornare.


Avvertimento
Stiamo avendo un seminario gemello qui, al Dojo, dal 6 al 10 di agosto.

Q: L'Aikido prevede tornei?


A: No. È un'arte difensiva ed una disciplina spirituale.


Quando insegno, imparo tanto dai principianti, così come faccio altrettanto dagli Aikidoka esperti. Gran parte dell'Aikido è essere capaci di vedere il mondo dal punto di vista di un'altra persona.




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Due riflessioni, che ci vengono spontanee...

- ci sembra veramente che le interconnessioni fra Aikido, benessere e salute dell'individuo meritino di essere studiate ed approfondite sempre più;

- questa testimonianza mostra quanto conti l'amore e la forza di volontà nel proseguire il proprio percorso: con essi siamo senza dubbio in grado di realizzare l'irrealizzabile!



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