lunedì 14 settembre 2015

Le motivazioni di un nuovo Insegnante di Aikido

Parliamo quest'oggi di qualcosa di abbastanza comune, ossia della voglia che assale alcuni praticanti di mettere in piedi un proprio corso di Aikido...

Avevamo già iniziato questo discorso QUI... parlano dei risvolti più "tecnici" dell'avventura da neo-Sensei... da questo punto oggi proseguiremo!

Oltre a procurarvi una sala idonea agli allenamenti ed un tatami, sono indispensabili altri elementi...

... è necessario che ciascuno si chieda con una certa profondità che cosa ha intenzione di proporre ad un eventuale allievo che venisse a chiedere info sull'Aikido e quindi sul corso.

Cosa potrebbe trovare un curioso nel nostro corso nuovo di zecca?

Passione - di certo - se è questa ad averci mosso, ma cos'altro... nel senso: come avremmo intenzione di "vestire la nostra passione"?

Molte sono le persone che aprono corsi di Aikido e poi si lamentano la difficoltà di avere allievi: sembra che la nostra società sia schiva rispetto alla nostra disciplina, che spesso non sappia proprio di cosa si tratti... quindi tiri dritto difronte alla scritta Aikido, con buona pace di tutti quelli che invece desidererebbero risultare più interessanti.

Ora, che l'Aikido non sia mediaticamente famoso è vero, così come il fatto che viviamo in un contesto sociale che mal tollera l'idea di prendersi impegni costanti e che costano più di qualche sacrificio... ma non è sempre un guaio che le persone non si interessino di discipline come la nostra!

Infatti ci sono anche un sacco di luoghi nei quali  l'Aikido è più distante dai principi dell'arte di quanto ciascuno di noi potrebbe vivere da sé nel quotidiano: quindi è meglio soprassedere che mettersi ad apprenderlo li.

Ci sono luoghi nei quali si insegna Aikido, senza averlo prima imparato a propria volta a sufficienza!
Ci riferiamo a chi si mette ad insegnare nell'idiota convinzione di non avere più nulla da imparare... o ancora peggio, in chi lo fa PER NON aver più molte occasioni per apprendere - benché conscio delle proprie immense lacune -, giacché adesso si deve occupare del ruolo complementare... l'insegnamento appunto!

Troviamo positivo e stimolante che alcuni senpai vogliano percorrere la strada dell'insegnamento ed inizino quindi a camminare con le proprie gambe nella direzione di crearsi un "proprio" gruppo, ma è altrettanto vero che molti di essi non sono molto consci delle responsabilità che ciò implica...

Perché un allievo dovrebbe iscriversi ai corsi che proponiamo?

Lui può avere tutte le idee, dubbi, o necessità del caso... ma da parte nostra sappiamo chiaramente cosa siamo disposti ed in grado di offrire a chi sale sul "nostro" tatami...?
Se non altro per comprendere se perderemmo mutuamente tempo a frequentarci con una certa regolarità, o meno...

Di cosa parlerà il nostro nuovo corso: di filosofia, marzialità, preparazione fisica, etica, tradizione e cultura orientale, relazione?

Più ingredienti fra quelli citati, solo uno... una sapiente combinazione di queste ed altre prospettive della nostra disciplina?

Lo dovremmo sapere PRIMA di metterci ad insegnare, benché molte idee potranno modificarsi durante e grazie la nostra nuova esperienza d'insegnamento... perché se poi arrivasse - "malauguratamente" - qualcuno sul serio, a costui dovremmo SUBITO indicare una direzione di studio.

Poi in genere chi apre un corso per la prima volta sarà un Aikidoka non così alle prime armi da necessitare la supervisione continua del proprio Sensei, ma neanche così esperto da sapere come strutturare qualcosa di così complesso come un corso: in genere quando si diventa a propria volta Sensei, non si ha la benché minima idea di cosa questo ruolo preveda.

Lo si impara talvolta con l'esperienza, ma nel frattempo si fanno anche un sacco di errori e di danni: pare brutto dirlo, ma di solito si impara proprio sulla pelle degli allievi che ci capitano a tiro nel frattempo...

... ecco perché talvolta quando qualcuno apre un nuovo corso, rimane a lungo senza allievi: è troppo imbranato per averne di veri in carne ed ossa. Talvolta la gente non manca perché è svogliata o lavativa... ma perché è già saggia!

Anche perché - di contro - quando uno è in grado sul serio di insegnare qualcosa, gli allievi magicamente arrivano!

Ma tu, giovane Sensei alle prime armi... chiediti perché una persona dovrebbe venire ad allenarsi sotto le tue direttive: chieditelo e datti una risposta chiara, schietta e sincera.

Avrai magari parecchie serate da passare sul tuo tatami DA SOLO: non essendo esattamente uno shihan, magari le persone non faranno proprio la fila fuori dalla porta per avere un momento della tua attenzione!

Può darsi che debba fare tu quasi la professione dell'imbonitore per avere qualche persona in prova... e sappiamo tutti come non tutte le persone in prova si iscriveranno necessariamente.

Si cerca prima nella cerchia di amici e parenti: "Sai, ho aperto un nuovo corso di Aikido, ti andrebbe di venire a provare una sera? Dai ci divertiamo!"... quindi i colleghi di lavoro, si pubblicizza un po' il corso sui Social Network, ci si imbatte per la prima volta nella necessità di creare una locandina...

Non è facile, perché ci sono molti elementi da imparare a mettere insieme nel modo più armonico possibile!

Ma per quest'oggi ci soffermiamo sulle motivazioni più profonde: cosa saresti propenso a fare in una serata nella quale non si presentano allievi?

Ne approfitterai per allenarti davanti ad uno specchio, o dopo 10 minuti dall'inizio dell'ipotetica lezione deserta, torneresti a casa a deprimerti per il tuo insuccesso?

Dopo quante lezioni "buche" pensi che decideresti di abbandonare il tuo buon proposito di insegnare?
Una settimana? Un mese? Sei mesi senza allievi? Nel frattempo sei disposto a non ricevere alcun rimborso spese per il corso che - di fatto ti impegna ma - non decolla?

Talvolta un po' di deserto è utile per farci capire CHI SIAMO sul serio...

Gli Insegnanti che faranno la differenza saranno quelli disposti innanzi tutto a darsi completamente e senza troppe condizioni: questo è uno dei pochi messaggi che gli allievi percepiscono fin da subito... quindi se avessi intenzione di "avere il braccino corto" okkyo, che poi non bisogna lamentarsi troppo dei buchi nell'acqua!

Lo ribadiamo, perché un neo-Insegnante non ha solo problemi pratici da risolvere, ma deve considerare anche molte questioni inerenti le motivazioni più profonde che lo spingono ad intraprendere questa nuova strada.

Non abbiamo intenzione con questo Post di demotivare nessuno, ma proprio perché la strada dell'insegnamento ci sembra un'avventura stupenda, ci farebbe piacere che gli interessati la intraprendessero nel modo più conscio possibile, compresi gli aspetti forse meno noti ma che si troverebbero comunque ad affrontare sulla propria pelle nel giro di poco.

Cerca di capire cosa offrirai al prossimo, grazie al tuo impegno... così come cosa potresti offrire a te stesso, grazie all'onorevole avventura da condividere con gli altri.

Il mondo delle motivazioni andrebbe esplorato a dovere in questi casi, ed in questo secondo nostro appuntamento sul tema "nuovo corso di Aikido" ci auguriamo di aver fatto un po' di luce a riguardo.

Buona esperienza a tutti!



1 commento:

Anonimo ha detto...

Sempre con l'intenzione di essere positivo al dibattito mi collego al fatto che a volte si vive l'Aikido "altrove" postando due link della dott.ssa Amanda Gesualdi che ritengo interessanti all'argomento trattato, anche se riguardanti un'altra disciplina:
https://www.youtube.com/watch?v=hj8QsyL0HYA
https://www.youtube.com/watch?v=oR6swkw1PRg
buon Aiki e Tennis a tutti!