lunedì 28 novembre 2011

I bambini che insegnano Aikido...

Fino ad ora su Aikime non erano volutamente mai apparsi troppi riferimenti all'insegnamento di Aikido ai bambini...

Questo era dovuto al fatto che noi non avevamo una esperienza diretta della cosa, che potevamo quindi solo ricevere indirettamente ed elaborare dai rimandi altrui.
Ora le cose sono cambiate e ci è stata data la possibilità di dirigere alcuni corsi per giovani Aikidoka, quindi ci sentiamo più pronti ad affrontare questo importante tema.

Come si insegna l'Aikido ai bambini?
Come lo apprendono meglio loro?

E' una cosa utile lanciarsi in questo genere di attività?

Come sempre riteniamo che la verità talvolta sia paradossale: insegnare l'Aikido ai piccoli (a livello dei suoi principi e filosofie profonde) stiamo costatando essere un'esperienza realmente ostica, anche perché essi ne sanno molto più di noi in materia!

Già... un bambino, per sua natura, vive nella non-resistenza... nella determinazione più caparbia ad ottenere ciò che vuole, nella morbidezza tutt'altro che arrendevole... quindi ha già in sé quel tono rilassato ed energico che tutti gli adulti vanno cercando nella pratica!

Poi un bimbo è anche parecchio anarchico solitamente nel suo comportamento: fa fatica a distinguere il momento del gioco, da quando esso potrebbe diventare pericoloso o poco costruttivo per sé e gli altri...

Gli manca un po' di struttura, la capacità di percorrere una disciplina "auto-imponendosi" un certo atteggiamento... ma per quel che riguarda l'Aikido, la capacità di rispondere spontaneamente nel modo migliore ad una situazione complessa ed imprevista... lui è già 6º dan prima di iniziare il corso!!!

Quindi quale Aikido è necessario insegnargli?

Sicuramente non è sempre buona l'idea di trasformare un bambino in un "piccolo adulto"... in questo caso adottando per loro gli stessi standard previsti per i corsi per i più grandi.

Molto frequentemente i genitori che accompagnano i loro figli ai corsi, chiedono la possibilità di far loro frequentare magari solo una lezione alla settimana... perché al lunedì c'è già catechismo, al martedì calcio, al mercoledì pallavolo, al giovedì skateboard... al venerdì mongolfiera...

Ma vostro figlio non era ancora un bambino?! Ha una settimana più impegnata di un top manager!
Quando nella vita un bambino potrà permettersi di fare semplicemente il bambino?

Con tempo per giocare, per annoiarsi, per non fare proprio nulla di già previsto da qualcun altro?
Se questa esigenza è importante per chi sta crescendo, è forse bene prevedere che permei anche una lezione di Aikido appositamente pensata per "giovani Samurai"!
Il gioco sarà quindi l'elemento portante, trascinante, coinvolgente... e per quale motivo?
Perché mentre si gioca ci si diverte, e mentre ci si diverte si impara molto più velocemente di quando si è "costretti" a farlo da una, più o meno autorevole, fonte esterna.

Ed attenzione, abbiamo parlato di "autorevole", non di "autoritaria"!
Un bimbo è in grado di capire all'istante la differenza fra questi due termini, in quanto starà abbastanza volentieri ad ascoltare (per circa i primi 4 secondi!) i rimandi di un Maestro che gli ispira fiducia, ma ci metterà meno di zero ad eludere e boicottare tutto ciò che gli viene imposto in modo militaresco ed insensato (dal suo punto di vista).

E fa bene!
Queste abilità ed attitudine vanno perse di solito da grandi, e ci abituiamo a trasferire fuori di noi autorevolezze e poteri decisionali che sarebbe bene stessero invece all'interno... diventiamo più facilmente creduloni e pecore che seguono un pastore... che spesso poi si rivela cieco a sua volta, e quindi non proprio ottimale - diciamo - come guida!

I bambini no... posseggono già di natura questo fiuto epidermico, che li aiuta a capire quando è il caso di stare e quando di ribellarsi.
In una lezione di Aikido "all'antica", in cui in Sensei ha ragione per definizione e gli allievi gli devono un rispetto quasi reverenziale i bambini sono maestri nello scoperchiare l'etichetta falsa o vuota... e sono capaci di andare dritti verso la contraddizione che si manifesta loro.

Occhio quindi ad insegnare ai bambini... è un'ottima prova di quanto i vostri principi sono scesi in profondità, rispetto a quanto non credete invece nemmeno voi di possederli! Ai piccoli è difficile mentire.
Questa è una prova sufficiente del fatto che essi sono spesso molto più "inzuppati" di Aikido di quanto non si vorrebbe imporre loro di apprendere...

Ma allora non servono i corsi per piccoli!?
No, no... servono eccome!

I nostri bambini sempre più oggi vivono una quotidianità che non fa per loro: diventano incapaci di stare insieme ai loro pari, perché non hanno spesso buoni esempi né dai genitori, né dagli Insegnanti scolastici.
Sono spesso trattati (e quindi si sentono) come pacchi postali, da trasferire da un genitore all'altro, da un luogo all'altro, da un'attività ad un'altra...
Devono addormentare la loro intelligenza davanti a trasmissioni televisive a dir poco insignificanti (spiace dirlo, ma ci pare che ai tempi di Jeeg Robot d'acciaio e Goldrake le cose non risultassero ancora così compromesse!) e devono lautamente ingrassarsi di merendine confezionate poco nutrienti e pieni di sostanze nutrizionalmente morte...

Quindi il Dojo serve loro tantissimo!

E' una splendida occasione di socializzare con i loro pari, di ingaggiare con loro un rapporto basato su collaborazione e fiducia reciproca, hanno la possibilità di esplorare senza limiti invalidanti o preconcetti la loro fisicità ed istinto.
Gli adulti se si sfiorano si chiedono vicendevolmente scusa, ai bambini non accade!

Ma quando avviene questo cambiamento?

Forse quando "l'indotrinamento" risulta completo... quando le peculiarità personali del carattere vengono attenuate o filtrate attraverso la maschera che dobbiamo cucirci addosso per meritare un nostro posto all'interno della società.

Questo è sociologicamente più che comprensibile: il problema è quando con le maschere copriamo anche aspetti importanti e sani... che ci fanno poi soffrire una volta rinchiusi (per sempre?) nell'armadio di quello che non DOBBIAMO essere!

I bambini fortunatamente devono ancora passare per questo occultamento delle possibilità di manifestare se stessi per ciò che sono, quindi un Dojo può insegnare loro il valore di non rinunciarvi mai, nemmeno quando poco più in là nell'esistenza, la società tenterà la sua stupida riprogrammazione consumistica!

Certo che un Dojo può fare questo se è un luogo sano, cioè se è retto da un Maestro sano, preparato e responsabile... uno che tutte queste cose le sa, ed ha gli strumenti per agire su una"materia prima umana" estremamente fragile e potente al contempo: i bambini appunto!

Questa è la ragione per la quale secondo noi, dall'esperienza che stiamo maturando, sarebbe bene che gli Insegnanti di Aikido vedessero più come un traguardo - che come partenza - l'aprire un corso per piccoli!

Bisogna essere preparati, perché non si tratta solo di sapere fare le cadute, conoscere le tecniche e quindi andare (per l'ennesima volta, in perfetto accordo con l'omologazione sociale) ad inculcarle nella testa e nei corpi dei giovani Aikidoka... chi se ne frega di fare una cosa simile!?!

E' necessario avere didattica e conoscenze sia pedagogiche, che psicologiche ed educative... e lo ricordiamo che "educare" significa "tirare fuori", non buttare dentro nozioni o movimenti!

"Per insegnare la matematica a Pierino", insomma... bisogna conoscere innanzi tutto Pierino, prima ancora che la matematica... altrimenti non disporremo del ponte comunicativo in grado di scambiare con lui proposte e feedback.

In Italia non sono moltissimi i corsi di Aikido per bambini, anche se il loro numero ci risulta stia crescendo notevolmente nell'ultimo periodo. L'assenza di gare della nostra Arte né fa qualcosa di non semplice da proporre e pochi hanno ricevuto la formazione adeguata seguendo da vicino così per giovani già ben avviati.

I programmi didattici devono necessariamente essere diversi da quelli utilizzati con gli adulti: le strutture corporee presenti sono ancora nel pieno della formazione, quindi è doveroso eliminare qualsiasi tipo di leva articolare che potrebbe danneggiare questo delicato processo.

Cerchiamo di essere quindi (lo diciamo innanzi tutto a noi stessi!) persone preparate ad accogliere una simile responsabilità e primizia umana!
I piccoli di oggi saranno fra l'altro gli Aikidoka provetti ... ed i Maestri... del futuro, quindi la comunità dell'Aikido (e per esteso la società tutta) tenderebbe a pagare piuttosto cari gli errori causati da attuali Insegnanti inetti!

I bambini sono in tutti i sensi un enorme investimento per tutti, da ciò emerge la necessità di averne una cura particolare. Un tema sul quale essere saggiamente lungimiranti.

I ragazzi spesso giungono al Dojo a 10/11 anni raccontando episodi di bullismo sofferti a scuola, verso i quali i più sensibili non erano preparati: non avevano strumenti adatti ad affrontare simili situazioni...
Nella testa era loro chiaro che diventare prepotenti ed aggressivi a loro volta non era un compromesso al quale fossero disposti a scendere... quindi hanno subito per far concludere la cosa senza "vittime" esterne, ma vittimizzando se stessi ed incamerando rabbia e frustrazione.

In questo momento stiamo Insegnando ad un corso per ragazzi nel quale al 100% dei partecipanti è successa questa cosa!

Capite bene cosa l'Aikido possa fare per questi giovani?!
La sua stessa filosofia insegna a cedere, ma non per questo a soccombere: costoro possono trovare in un buon corso le risposte e gli strumenti per evitare di vivere situazioni quotidiane di stress e conflittualità.

Può essere mostrato loro la strada per realizzare di essere coraggiosi (lo sono già, non è necessario insegnare il coraggio!) e quindi per manifestarlo in armonia con la loro altrettanto viva sensibilità e necessità di non nuocere agli altri.

Siamo anche qui per testimoniare che questo già accade adesso e sul nostro territorio.
Fortunatamente diversi progetti scolastici stanno partendo, con Insegnanti che si impegnano (spesso gratuitamente!) a portare l'Aikido nelle scuole elementari, medie e superiori.

Il problema è a volte legato al fatto che pochi Maestri professionisti possono partecipare a questi progetti: i fondi sono spesso inesistenti e quindi è difficile coniugare qualità dell'insegnamento con standard così bassi offerti dalla scuola.

Non è così però ovunque: ci è caro segnalare con orgoglio l'ottimo lavoro che il gruppo Aikido Seishinkan di Ostia Lido sta portando avanti da diversi anni, con risultati tangibili e sorprendenti.

Il Mº Canavacci ha saputo ben far parlare di sé creando un programma di collaborazione con le strutture scolastiche che al momento viene importato anche in altre regioni del nostro Paese!


Quindi ciò che di buono è stato già compiuto si può ripetere, ingrandire ed ulteriormente migliorare!


Ed è con questo feeling che abbiamo accettato di tuffarci a capofitto con la straordinaria esperienza dell'insegnamento ai più giovani... anche se il 95% di loro vivesse l'Aikido "solo" come una pratica molto transitoria.


In quel periodo però qualcosa si sarà realizzato insieme: un enorme scambio: l'Insegnante avrà rafforzato nei piccoli la capacità di autodeterminarsi, di rispettare se stessi e quindi il prossimo...


... mentre loro ci avranno ricordato l'incanto e la magnificenza di chi è capace di essere profondamente, unicamente ed inesorabilmente se stesso, senza compromessi!

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