domenica 15 novembre 2009

Nuova statua di O' Sensei ad Iwama


Da pochi giorni è stato inaugurato ad Iwama, nella prefettura di Ibaraki, un nuovo importante monumento dedicato a Morihei Ueshiba, O' Sensei.
Ve lo presentiamo attraverso alcune immagini "rubate" dalla rete.

Iwama, cittadina rurale a circa un ora e quaranta a nord di Tokyo, è stata sicuramente uno dei centri nevralgici nei quali l'Aikido ha avuto modo di "risiedere" e svilupparsi. Il Fondatore vi abitò li dal 1941 fino al momento della sua scomparsa.

Quest'anno, proprio in ricorrenza del quarantennale di questo evento (1969 - 2009) è stata eretta una statua in suo onore, sul lato destro del piazzale antistante l'Aiki Jinja... ossia il tempio shintoista, costruito da O' Sensei stesso, in cui la tradizione vuole che risieda l'Aiki O' Kami, il grande spirito dell'Aiki.

L'Aiki Jinja di Iwama è sicuramente uno dei più famosi luoghi-simbolo dell'Aikido in tutto il mondo, ragione per la quale viene visitato ogni anno da centinaia di Aikidoka (soprattutto stranieri), che vi giungono quasi per una sorta di pellegrinaggio (lo vedete alla sommità della colonna destra di Aikime, sotto l'orologio che mostra l'ora corrente in quel luogo)

Vi proponiamo a lato alcune immagini inerenti la preparazione del modello a cera persa, nel momento della supervisione da parte delle alte cariche Aikikai. Iin prima fila, secondo da sinistra, l'attuale Doshu, Moriteru Ueshiba Sensei, quindi sul lato opposto, rispettivamente il primo e secondo da destra, Shigemi Inagaki Sensei e Hiroshi Isoyama Sensei, attuali responsabili dell'Ibaraki Shibu Dojo che si trova a pochi passi.

Circa nel periodo dello scorso aprile, numerosi Dojo di Aikido affiliati all'Aikikai, in tutto il mondo, hanno ricevuto un comunicato proveniente dall'Hombu Dojo, il cui testo recitava:

"E' detto [è certo] che l'Aikido è oggi praticato in circa 90 nazioni, approssimativamente da 1.6 milioni di persone [in tutto il mondo]. Nel 2009 ci prepariamo al 40-esimo anno della scomparsa del Fondatore dell'Aikido, Morihei Ueshiba. In occasione di questa opportunintà commemorativa, abbiamo pianificato di erigere, quale grande realizzazione, una statua in memoria del Fondatore dell'Aikido nel recinto [in prossimità] dell'Aiki Shrine [n.d.t. Shrine = grande Jinja, solitamente il tempio viene chiamato Aiki Jinja, non Aiki Shrine] nella città di Iwama, dove O' Sensei trascorse i suoi ultimi anni nell'attività di perfezionamento dell'Aikido. In tali circostanze, vorremmo chiedere il vostro gentile supporto a tale progetto, e facciamo appello a contributi finanziari [provenienti d] al mondo dei praticanti di Aikido. Il vostro contributo verrà usato per finanziare i costi di questo progetto, stimati in circa 25,000,000 yen giapponesi [poco meno di 187.000 Euro]. La vostra collaborazione sarebbe molto apprezzata, e vi ringraziamo in anticipo per i vostri gentili considerazione e supporto".

Con questo comunicato, l'Hombu Dojo ha reso partecipe il mondo degli Aikidoka dell'iniziativa in progetto, che ora si è trasformata in una tangibile realtà, chiedendo, in qualche modo, supporto economico per la realizzazione.

La cosa è stata presa in considerazione in modo differente dalle persone.

Qualcuno (qualche Dojo o Organizzazione) si è tuffato nell'incomprensibile "gara"a chi contribuiva di più a donare contributi per la statua, quasi a volere mettere in mostra la propria generosità... e spesso come se ad essa potesse essere direttamente legato il proprio ingaggio nell'Aikido sul tatami (abbiamo visto anche questo!!!).
Altri hanno criticato l'iniziativa, soprattutto in merito alla richiesta di supporto, considerando l'Aikikai capacissima di cavarsela da sola in una tale circostanza e sottolineando la sua non trascurabile "solidità economica".

Come sempre, l'equilibrio non è cosa comune da trovare nei comportamenti umani.

Non è nostro compito giudicare. Sicuramente essendo stati di persona a contatto con quegli ambienti, ci pare coerente un discorso basato sulla richiesta di partecipazione degli Aikidoka di ognidove, se la ragione è quella legata alla condivisione di una progettualità legata al "padre" simbolico di tutti loro, rispetto alla pratica (padre simbolico = simbolica partecipazione).

Invece, anche se 187.000 Euro sono un bel po' di soldini, non ci è parso che il giro economico dell'Hombu Dojo necessitasse certo di un significativo supporto per pagare la commissione della statua, se di difficoltà economiche si volesse parlare.

Non si dimentichi infatti che, per quanto rispettabile e simbolicamente fondamentale questa Istituzione sia a livello planetario, ogni anno la stessa riceve anche i proventi (in termini di iscrizioni, tasse d'esame, pagamento per i certificati dei gradi...) di quei 1,6 milioni di persone che ad essa sono in qualche modo riconducibili (sono molti di più i praticanti nel mondo, poiché alcuni hanno indipendenza dall'Hombu Dojo e quindi non entrano nel suo computo).

Ma questa non è una critica, è piuttosto un dato di fatto.

Non è noto a tutti, infatti, che esistono nazioni che rimandano una forte volontà di incrementare la pratica dell'Aikido al loro interno, e nelle quali l'Aikikai non invia Istruttori a tenere corsi e seminari, nonostanti le pressanti richieste, poiché considera troppo povere per poi affiliarsi, pagare le tasse di iscrizione, di esame ed i costi di ricezione dei certificati dei conseguimenti di grado. Una per tutte queste: la Mongolia.

L'Aikido parte da solide tradizioni sia marziali, sia etiche, ma il rischio di Aikido S.P.A. è attuale e lo sarà forse anche maggiormente in futuro.

Esiste un altro importante monumento dedicato ad O' Sensei, a Tanabe, sua città natia, mostrato nel nostro video su YouTube "Tanabe - Morihei Ueshiba Hometown 2-3". Si tratta di una statua bronzea, posata nel parco di Ogigahama, a pochi passi del mare. E' stata costruita nel 1988, in occasione del 5º congresso internazionale I.A.F. (International Aikido Federation), tenutosi nella medesima città. Lo scorso anno è avvenuto in novembre il 10º.

Ci auguriamo che i monumenti che sono stati eretti in onore di questo grande Uomo possano realmente rappresentare un tangibile segno di riconoscenza verso la sua inestimabile opera, senza che possa mai venire meno la qualità della pratica nei Dojo, luoghi in cui ciascuno di noi è contemporaneamente autore, scalpello ed opera d'Arte di se stesso.

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