La domanda che ci siamo posti, e che volentieri giro a voi tutti è la seguente: in Aikido quali sono le 3 aree/cose più importanti da apprendere? Ed in quale ordine prioritario?
Ci sono le varie forme da rendere proprie, ma anche alcune qualità da acquisire per consentire alla propria pratica di essere sana, proficua e duratura... ecco quindi ciò che è emerso: tenetevi forte e preparatevi a notevoli inversioni di paradigma rispetto a cosa si è abituati a considerare...
1) UKEMI
Non solo intese come "cadute", ma piuttosto come "arte di ricevere con il proprio corpo", qualsiasi cosa... dall'energia del compagno al terreno mentre cadiamo, all'aria che respiriamo: più l'ukemi è sviluppata, maggiore sarà la nostra possibilità di ricevere e gestire attacchi potenti (mentre siamo tori), e più elevata sarà la probabilità di non ferirsi quando riceviamo una tecnica energetica (mentre siamo uke).Le cadute sono di certo il primo ostacolo da superare per un principiante, quindi è abbastanza comune che vengano affrontate sin dagli inizi, però non tutte le Scuole e stili di Aikido conferiscono la stessa importanza allo studio di "ukemi": l'IwamaRyu, ad esempio, non ha una vero e propria didattica estesa e specifica su questo argomento... propone qualche esercizio per imparare le cadute più semplici, poi lascia al singolo praticante l'onore e l'onere di studiare il miglior modo di ricevere l'energia del partner in modo esperienziale... il che vuol dire talvolta apprendere come NON SI FA, dopo che ci siamo presi qualche randellata in faccia.
Ed è fuori dubbio che una volta si imparava praticamente SOLO in questo modo: quelli che sopravvivevano potevano portare avanti il movimento, con il dovere di rappresentare anche tutti quelli che erano caduti sul campo nel tentativo di fare la stessa cosa.Oggi - per fortuna - non siamo più li: esistono metodologie molto ben sviluppate e didattiche distinte per OGNI tipologia di ukemi, ed in questo si vede come la tradizione può benissimo (forse DEVE!) sposarsi con l'innovazione; il tradizionalismo invece lascia fermi al palo, infatti fra le fila del'Iwama Ryu c'è anche molta gente che cade come un gatto di piombo e si fa malissimo!
2) BUKI WAZA
Le tecniche con le armi di solito vengono ritenute (a torto) qualcosa di collaterale da moltissime Scuole di Aikido, mentre rappresentano un vero e proprio CARDINE della pratica: suburi, kata, awase, kumijo, kumitachi, ken tai jo... sono mattoni essenziali per la comprensione delle tecniche a mani nude, un qualcosa da approcciare sin dall'inizio della propria esperienza.Questo argomento (invece molto ben trattato nell'Iwama Ryu... vedi a volte il contrappasso!) è scarsamente considerato invece con l'importanza che merita: essendo però i movimenti del taijutsu praticamente TUTTI derivati da tecniche a mano armata, comprendete bene come lo studio di bokken e jo risulti fondamentale... e non qualcosa da fare a latere, quando si è già in possesso di una certa esperienza in Aikido (come invece molti tenderebbero a fare).
Esistono principi, come l'awase (armonizzazione), il timing, il ma-ai (spazio-tempo), l'irimi (entrata), il kime (decisione), la rilassatezza della parte superiore del corpo, la mobilità della parte inferiore dello stesso, l'integrazione del movimento fra centro/hara ed arti... che si studiano e si apprendono addirittura PRIMA nel buki waza che nel taijutsu.
Di certo è mancata storicamente una grossa opportunità di studiare questo aspetto direttamente dal Fondatore, che dal 1942 si ritirò ad Iwama e si dedicò proprio allo studio ed alla pratica dei riai (l'armonizzazione) fra buki waza e taijutsu. Ne abbiamo già parlato insieme molte volte...
Tuttavia, se questa possibilità non ci fu in passato, ORA è completamente a disposizione di chi vuole formarsi in modo completo (tradizionale, ma no tradizionalista), senza andare a scomodare strane koryu (scuole antiche) per imparare a tenere in mano un pezzo di legno!Questo è un altro egregio esempio di come la nostra disciplina sia in grado di migliorare, completarsi ed integrarsi nel tempo: come la scienza dell'ukemi non fu sviluppata un tempo, ma lo è adesso... così il know-how del buki waza che è stato sviluppato un tempo, ma non fu facile accedervi ed era appannaggio di pochi, ora è a disposizione di CHIUNQUE voglia approfondire queste tematiche con dovizia di particolari!
3) TAI JUTSU
Sembrerebbe la parte dell'Aikido che lo ha reso celebre e diffuso nel mondo, ovvero le tecniche a mani nude, caratterizzate da movimenti ambi, eleganti, spiraliformi... con questi gonnelloni volanti che prima o poi hanno affasciano sicuramente sia chi scrive, che chi legge.
Ma il taijutsu è solo al 3º posto delle TRE aree che abbiamo messo in discussione quest'oggi... come mai?!
É strano che la maggior parte delle Scuole e degli stili di Aikido consideri quasi questo aspetto come il PIATTO UNICO della pratica, mentre ad un'analisi più accurati non lo risulti affatto!
Iniziamo proprio a considerare il 1º punto, ukemi: questa attitudine di solito viene sviluppata SOLO in funzione del taijutsu, come mediatico del non ferirsi durante le leve e le cadute... ma niente di più che questo.Ukemi invece è qualcosa di molto più ampio: l'arte di ricevere è anche quella di permanere in buona salute fisica e poter quindi praticare a lungo, garantendo al corpo un buon invecchiamento ed il mantenimento di una buona tonicità e flessibilità.
L'Aiki taiso (ne abbiamo parlato QUI) punta nella stessa direzione di ukemi, e - tenendo conto del fatto che molti praticanti conducono vite sedentarie - risulta molto importante approcciarsi alla pratica nel modo migliore... altrimenti non possiamo lamentarci che la pratica ad un certo punto venga interrotta o che ci siano fasce d'età che sembrano non essere interessate all'Aikido.
Potrebbe dipendere dal fatto che - collettivamente parlando - non abbiamo ancora compreso l'ampiezza di ukemi? Io la butto li...Ultima riflessione in merito: se proprio fosse solo questione di imparare a cadere, si cade nel buki waza esattamente quanto si cade nel taijutsu... poiché i riai (le armonizzazioni) consentono sempre di terminare gli esercizi con leve e proiezioni... ma si pratica così poco il buki waza che per la maggioranza dei praticanti questo aspetto è un vero tabù.
La preminenza data al taijutsu credo sia legata all'esigenza RELAZIONALE che sta emergendo dalla nostra società: la cinestesia generata da corpi che si toccano è forse considerato il tramite più semplice per canalizzare e veicolare una moltitudine di sensazioni reciproche, che altrimenti resterebbero sconosciute ed inesplorate.
Non essendo abituati a "toccarsi" in modo proficuo (pensate quanto è difficile ciò proprio per il popolo giapponese!), ovvio che questo aspetto della pratica è forse parso come ciò che mancava... ma il Fondatore credo sia stato un tantino più lungimirante di così.
Non credo abbia creato una disciplina che tappa i buchi e colma i bisogni più urgenti della società, ma che consente di sviluppare una nuova consapevolezza sull'essere al mondo ed occupare il proprio posto in mezzo agli altri.
In questo senso sarebbe quindi necessario riscoprire le reali preminenze dell'Aikido, prima di buttarsi a capofitto a studiare unicamente un suo aspetto, solo perché la maggioranza dei praticanti ha fin ora fatto così: forse questo ci imporrebbe di cambiare le modalità con le quali pratichiamo questa disciplina.
Raramente la maggioranza degli individui è stata il veicolo principale di saggezza e lungimiranza nella storia dell'umanità!Sotto certi versi, secondo me con l'Aikido è come se avessimo confuso una macchina da corsa con un monopattino: abbiamo appena iniziato a scalfire la superficie di ciò che questa disciplina è in grado di donarci, ecco perché la pratichiamo così poco, così in pochi, e così "male"...
Per "male" intendo "senza coglierne le reali potenzialità", che non sono certo quello di far cascare a terra un'altra persona stortandogli un polso!
Facciamo ora l'ipotesi di lavoro che l'ordine di importanza dell'Aikido fosse realmente:1) UKEMI
2) BUKI WAZA
3) TAI JUTSU
Quanto ne risulterebbe toccata la tua pratica?
Quanto dovrebbero cambiare le abitudini che hai sul tatami?
Quanto dovrebbero modificarsi le consuetudini più radicate nel tuo Dojo?Sarebbe interessante che ciascuno si facesse questo esame di coscienza...
Marco Rubatto