Per ciascuna di esse, abbiamo ricercato innanzi tutto gli assi ed i punti di sbilanciamento, a partire da una pratica statica, con un uke non oppositivo, ma con altrettanta assenza di coercizione da parte di tori/nage... che abbiamo chiamato "Jutai Waza", ovvero "tecniche cedevoli".
In questo modo, si sono delineati alcuni scenari interessanti sui principi stessi che animano le tecniche, esaminiamoli insieme!
Innanzi tutto, rispetto ad un hanmi di riferimento, sappiamo che esiste 1 asse di sbilanciamento e 2 punti di quell'asse utilizzabili in ambito tecnico per creare facilmente uno sbilanciamento...
Ecco, esaminiamo subito - attraverso una serie di video dedicati - che tutte le tecniche di Katame Waza ricadono sotto regole alquanto specifiche sull'utilizzo di questi punti...
OMOTE WAZA
- utilizzano PRIMA il punto di sbilanciamento che si trova alle spalle di uke e POI quello che si trova davanti a questi.Di seguito troverete, come esempio, i video di ikkyo omote e di yonkyo omote, ma tutti gli altri potranno essere visti cliccando QUI.
- si sbilancia il compagno PRIMA sul suo punto anteriore e QUINDI si chiude il movimento in un punto che era originariamente dietro.
Di seguito troverete, come esempio, i video di ikkyo ura e di yonkyo ura, ma tutti gli altri potranno essere visti cliccando QUI.
Inoltre emerge prepotentemente come questi principi vengano ad essere piuttosto modificati se si pratica in modo statico o più fluido: per questa ragione abbiamo optato per video che partono da una situazione statica, ma che evolvono come se essa fosse più dinamica (altrimenti, ad esempio l'omote utilizza il punto di sbilanciamento frontale, così come l'ura... e la distinzione che abbiamo fatto NON emerge altrettanto chiaramente).
Se fosse necessario, ora possiamo capire bene perché un Insegnante meticoloso come Morihiro Saito Sensei ripetesse spesso durante i suoi Seminar in mezzo mondo: "Hitotsu, hitotsu, omote ura no kubetsu, ki hon to ki no nagare no kubestu wakatte kudassai”... ovvero "Per favore, capite bene, una ad una, la differenza tra omote e ura e tra ki hon e ki no nagare".Ovvio che poi la pratica diventa circostanziale più si aumenta l'intensità dell'attacco e la propria abilità... ma si tratta comunque sempre di ricreare alcune regole geometriche precise, che vale la pena di studiare a fondo, PRIMA di pensare che ogni modalità sia altrettanto consona ed opportuna.
Ora invece diamo uno sguardo ai Nage Waza...
Mentre fra le tecniche che utilizzano essenzialmente il punto di squilibrio ANTERIORE abbiamo...
KAITEN NAGE
KOSHI NAGE
KOKYU NAGE (alcune forme)
Questi sono solo esempi, l'elenco completo, al solito, lo troverete QUI, ovvero sul nostro Canale YouTube.
Vediamo - in ogni caso - che in tutto l'Aikido tecnico si passa per questo asse di sbilanciamento, facendo rimbalzare uke fra i 2 punti di kuzushi che stanno di fronte ed alle spalle di quest'ultimo.Questo asse, ovviamente, trasla a seconda della pozione dei piedi... ma una volta che lo abbiamo individuato, conosciamo bene la direzione nella quale guidare l'energia dell'attaccante: sempre verso uno dei 2 punti di squilibrio evidenziati nella figura accanto.
NON esiste una tecnica che abbia una dinamica differente, poiché essa significherebbe radicare il nostro uke al suolo, anziché sbilanciarlo.
Sappiamo anche che un buon tai sabaki (A) può creare un kuzushi (B), ossia lo sbilanciamento del nostro compagno... e lavorando in sua presenza è possibile riuscire a creare un waza (C) senza l'impiego di eccessiva forza fisica: ecco, il jutai waza è il tramite più semplice che fino ad ora ho trovato per esaminare il punto (A)... senza il quale diventa complicato arrivare al (C) in modo soddisfacente.
Esistono Scuole e stili di Aikido che già regolarmente basano la loro didattica su questi principi (ad esempio Endo Sensei ed i suoi Senpai, così come alcuni altri Docenti dell'Honbu Dojo)... mentre per altri potrebbe essere una novità (nell'Iwama Ryu, ad esempio, se ne faceva raramente menzione): trovo tuttavia che il loro utilizzo abbia favorito parecchio l'apprendimento dei mie ragazzi, quindi ne consiglio la sperimentazione, ben al di là dello stile utilizzato nel vostro Dojo.
E mi auguro che possiate trovare gli stessi benefici che ho trovato io stesso, buon keiko!
Marco Rubatto
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