Pagine

lunedì 18 novembre 2024

Aikido: profondità o contingenza. Quali sono le tue priorità?

Più che in passato, sta accadendo che io venga contattato da persone (sia giovani, che più mature) che desiderano intraprendere la pratica dell'Aikido: e questo parrebbe un buon segno!

Purtroppo - da bravi neofiti assoluti - non leggeranno questo Post, e nemmeno sapranno che esiste il Blog... ma condividere questa esperienza potrà spero invece aiutare i molti che invece lo seguono... e che stanno vivendo esperienze analoghe.

Si percepisce una certa "esigenza" di fondo di fare qualcosa di positivo per se stessi... dedicarsi del tempo forse, riappropriarsi di una dimensione personale che se non stiamo ben attenti la nostra quotidianità ci sottrae, a forza di impegni di varia natura (nemmeno sempre così utili o edificanti).

Noto però anche un approccio che rischia di far partire con il piede sbagliato chi vuole fare il primo passo verso la disciplina... ovvero quello di mettere al primo posto innanzi tutto la CONTINGENZA.

Ovvio che cerchiamo una "palestra" vicina a casa, ovvio che controlliamo che abbia orari compatibili a quelli che abbiamo liberi... ovvio anche che cerchiamo un luogo che abbia quote sostenibili dal nostro portafoglio...

Tuttavia non abbiamo che pensato alla sola e mera CONTINGENZA per il momento.

Stiamo però cercando qualcosa di importante per noi, qualche attività tramite le quali stare meglio con noi stessi e forse pure con gli altri; cerchiamo qualcosa che ci faccia stare in forma, che ci supporti nel processo di unificazione mente-corpo... che ci faccia mettere in discussione fuori dalla nostra zona di comfort: questa però NON è mera contingenza... sono tutte esigenze legate ad una certa profondità, non trovate?

Paradossale quindi che i principianti (ma vedremo non solo loro) si occupino quasi SOLO di risolvere problemi di tipo pratico.

Molto raro che qualcuno mi chieda cosa sia l'Aikido o cosa differenzi questa disciplina da un'altra disciplina marziale giapponese o cinese... che si interessi in merito a quali dovrebbero essere i vari livelli di ingaggio o i risultati che potrebbero essere raggiunti attraverso una pratica costante.

Meno che mai ci si interessa a stili e Scuole e didattiche differenti: segno che queste cose interessano SOLO a noi che pratichiamo già.

Si vede che tutte questa cose le leggeranno su Wikipedia... o non si porranno nemmeno le questioni relative: però tutti a cercare il luogo più vicino, quello che costa meno, quello che possono andarci anche se faccio i turni.

Da un lato è comprensibile, dall'altro invece è un fenomeno che da da pensare (almeno a me)!

Qualche settimana fa, mi ha contattato un signore, non interessato ad un corso di Aikido (ma di Tai Ji Quan, che viene svolto comunque nel nostro Dojo), tuttavia risulta in ogni caso significativo il suo atteggiamento, per le questioni che mi ha posto.

Premetto che questo signore era già venuto a fare una prova del corso e sembrava esserne rimasto letteralmente entusiasta, affascinato ed ispirato...

Il nocciolo della questione era il seguente: mi chiedeva perché avrebbe dovuto pagare l'iscrizione annuale alla nostra A.S.D. (Associazione Sportiva Dilettantistica) pur non essendo ancora sicuro di frequentare il corso per un anno intero.

Questo signore ovviamente NON sapeva che essere assicurati presso un Ente è OBBLIGATORIO per la legge italiana sullo Sport e che quindi noi DOBBIAMO pretendere che il tesseramento avvenga (e la formula ANNUALE è l'unica esistente), in più siamo obbligati a richiedere un certificato medico in corso di validità (mi obbiettava che quelli sarebbero stati altri soldi da spendere a suo carico), sempre per ragioni legati all'assicurazione.

Inoltre sembravano esserci ulteriori problemi legati al suo abitare LONTANO dal Dojo e quindi una scomodità (e dei costi di trasporto) da aggiungere in caso avesse optato per la frequenza.

Tutte argomentazioni (quasi) ragionevoli, TUTTAVIA...

Gli ho fatto presente che avrebbe dovuto mettere in conto anche altri fattori, ad esempio:

- come si è trovato quando ha fatto la prova

- in che tipo di ambiente è stato accolto

- che preparazione aveva l'Insegnante che si è occupato di lui

- che tipo di rapporto avrebbe potuto intessere con l'Insegnante ed i suoi compagni

- quanto tiene allo studio del Tai Ji Quan

... giusto per elencare elementi ulteriori oltre a quelli che mi ha fatto presente lui.

Gli ho perciò posto anche questioni di SOSTANZA, oltre che relative a sistemarsi nel modo più comodo possibile un nuovo hobby.

Quanto Tai Ji Quan può imparare un neofita che NON pratica nemmeno per un anno consecutivo?

Quanto Aikido potrebbe imparare una persona se non si allenasse nemmeno un anno?

Ha senso inscriversi ad un corso di Aikido se si ha già la sua data di scadenza fissata?

(e sarebbe identico per qualsiasi altra disciplina)

A questo il neofita non pensa molto, mentre cerca la cosa che gli faccia fare la svolta nella vita a 3,50 €/mese, sotto casa e con un Insegnante che gli faccia lezione privata quando lui è più libero!!!

C'è uno stimato Maestro di Judo del Lazio che spesso ripete: "É chi ha sete che deve andare alla fonte a bere".

Molti cercano di fare di tutto per convincere la fonte a venire da loro... o sono disposti a bere in qualsiasi pozzanghera che trovano: sempre mentre sono alla ricerca della bottiglia di Vodka Billionaire (3,7 milioni di dollari a bottiglia).

Non pare un briciolo incoerente volere TUTTO ed essere disposti a dare quasi nulla di sé in cambio?

Non affermo che BISOGNA per forza pagare caro, essere scomodi per sedi ed orari... quanto che è necessario ANCHE pensare che il percorso ci richiederà di fare qualche sacrificio, se vogliamo sperare che per noi faccia la differenza, no?

E questi sono neofiti... e ce li prendiamo come vengono... ma siamo certi che sia poi tanto diverso per chi invece pratica già da un po'?

C'è gente che viene al Dojo ogni 3 settimane per 1 ora: si lamenta però poi che "sto Aikido però non riesce proprio per niente a decollare" come loro vorrebbero...

Meno male: altrimenti chi lo fa tutti i giorni sarebbe proprio un deficiente se bastasse praticare 4 ore a bimestre per ottenere un qualche risultato notevole! Non trovate?

Ed attenzione: anche quelli che vengono quasi sempre hanno un lavoro, una famiglia, le loro contingenze da mettere in quadro PRIMA di dedicarsi al loro hobby. Solo che questi ce la fanno ugualmente ad allenarsi: sono forse dotati di super poteri per dilatare il tempo?

O semplicemente sono anche disposti a qualche sacrificio PUR di mantenere una certa costanza?

Saranno persone che pensano alla loro CONTINGENZA, ma anche a ciò che per loro possiede una qualche forma di PROFONDITÀ, allo stesso tempo.

Ho allievi che quando sentono che c'è un evento importante in calendario - magari 1 al quale partecipare in 1 anno intero di pratica - vengono a dirmi: "Vorrei tanto venire, ma quel giorno festeggiamo il compleanno di mia suocera...".

Allora ricordati poi di andare a chiedere a tua suocera anche il prossimo passaggio di grado, sempre per coerenza: è qualcosa di paradossale non esserci mai per una disciplina, che vorresti sempre che ci fosse però per te, quando ne hai voglia tu!

Vediamola da un altro punto di vista: perché è così importante partecipare al proprio matrimonio, o al proprio funerale?

Forse perché non è possibile mandare nessun figurante al nostro posto: dobbiamo proprio esserci noi...

Ecco: è la stessa cosa anche con i doveri che ci siamo assunti nei confronti di noi stessi, ad esempio quelli della costanza negli allenamenti in un'attività che è BASATA sull'auto disciplina.

Se mia suocera compie gli anni nell'UNICO giorno all'anno nel quale ho l'opportunità di crescere nella disciplina che ho scelto PER CRESCERE... dite che si inalbererà molto se andrò a festeggiarla il giorno precedente o quello successivo?

É forse solo questione di comprendere quali sono le proprie priorità: non voglio suggerire che l'Aikido debba venire sempre prima della suocera... però che ciascuno di noi venga prima per se stesso rispetto a tutti gli altri SI!

Con gli Insegnanti non è che il discorso cambi tremendamente (purtroppo)...

Mutano forse le CONTINGENZE... diventano forse avere più allievi, il grado più altisonante, la palestra più bella e spaziosa: tutte cose sacrosante, ma siamo certi di stare lavorando (ancora) in direzione della nostra PROFONDITÀ?

Anche perché se smettiamo di farlo, ci trasformiamo nel peggiore degli allievi irresponsabili o in quei principianti che si arrendono già prima ancora di avere fatto qualche passo in avanti in ciò che interessa loro.

Infondo, se siamo in cerca di una SCUSA, finiremo per trovarla... e ciò sia da neofiti assoluti, che da praticanti consumati. Basta esserne però consapevoli e non lagnarci poi delle conseguenze della nostra scelta.

E - se ho inteso bene - la disciplina non farà altro che SPECCHIARCI chi siamo, piuttosto che ciò che desideriamo da essa.
Basta quindi dare all'Aikido la responsabilità delle nostri passioni tiepide e tristi: è perfido prenderci in giro in questo modo!


Marco Rubatto




Nessun commento:

Posta un commento