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lunedì 14 dicembre 2009
Omaggio alla nascita di Morihei Ueshiba
Non è facile pubblicare qualcosa di inedito su un personaggio così importante e poliedrico come il Fondatore dell'Aikido.
Abbandoniamo oggi questa presunzione e concentriamoci solo sul rendere omaggio alla sua nascita, a 126 anni esatti da quel importante giorno.
Era il 14 dicembre 1883, in una piccola cittadina di pescatori...
Venne al mondo un bambino, che per molti anni a venire fu caratterizzato dalla sua grande intelligenza, voracità intellettuale e fragilità fisica.
Quel bambino crebbe sviluppando interesse per la disciplina, per le tradizioni più antiche di Budo e con una profonda determinazione a divenire un adulto forte e rispettabile.
Durante la sua via fu disposto ad ingaggiarsi in vicende avventurose e il cui esito era veramente difficile da evincere a priori, facendo leva probabilmente sulla sua sensazione di seguire un cammino personale profondo ed importante.
O' Sensei è un po' il simbolo di chi realizza un suo sogno attraverso la perseveranza nei suoi intenti.
Ma questa purezza d'animo, accompagnata sicuramente a risorse personali non comuni, lo hanno portato a mettere in luce aspetti inediti alle sue latitudini ed alla sua cultura, sicuramente maestra nell'arte del combattimento e della guerra.
L'Arte da egli praticata ed insegnata ha preso molteplici forme e nomi ed è mutata con il suo stesso percorso, divenendo ora marziale ed efficace, ora filosofica e spirituale, ora intrisa di intenti etici e potenzialità sociali.
I tanti tipi di Aikido ora esistenti, di cui tanto ci infervoriamo per trovare quale sia il più "originale", autentico... giusto, forse non sono altro che i poliedrici punti di vista di un unico personaggio, visti da divese fasi della sua vita.
Faremmo forse onore più a questo personaggio se decidessimo di metterli insieme e farli coesistere sopra uno stesso pacifico tatami... ricreando, in un certo modo, le stesse condizioni in cui quest'Arte germinava fecondamente nel Giappone dello scorso secolo.
O' Sensei ha poi visto la possibilità di riconciliare l'inconciliabile: l'attaccante e chi viene attaccato, mediante un'azione efficace e non violenta che ha contemporaneo rispetto di tutti gli attori dell'azione marziale. Chi ha ragione e chi ha torto collaborano insieme, l'uno per non lasciarsi sopraffare, l'altro per cadere a terra... senza alcun giudizio, pre-giudizio o costrizione.
Solo un dato di fatto oggettivo: l'interazione di due soggetti che culmina nel farli diventare uno.
Le tradizioni di tutto il mondo erano riuscite a fare cose simili nei momenti più lieti della vita di una persona: il matrimonio, per esempio.
Morihei Ueshiba ci è riuscito nell'infuriare di un conflitto. La grandezza di ciò crediamo valga un nostro sentito grazie al suo operato.
Questo "esempio riuscito di Uomo" ha coniato per sé l'Arte dell'imbattibilità e l'Arte della Pace, poi l'ha insegnata più che ha potuto, finché ha potuto.
L'Aikido ora è insegnato e praticato in tutto il Mondo, in molti modi diversi, con molti fini diversi.
L'opera che quel piccolo bambino nato nel piccolo villaggio di pescatori ha realizzato durante la sua vita è ormai una realtà oggettiva ed apprezzabile a soli 126 anni dalla sua venuta alla luce.
Una crescita particolarmente importante, giacché avvenuta in modo naturale, spontaneo e rigoglioso.
Potremmo dire che, per tante cose in cui si dice che il Mondo vada male, l'Aikido per ora va bene...
Già, ma dipende quale posto vogliamo attribuire a questa disciplina in questa "società malata" (direbbero i media, non noi): forse "dare un valore importante ad un aspetto sano" sarebbe una saggia decisione. Dipenderà anche da quanto e come gli Aikidoka sapranno mostrare l'importanza di ciò che praticano.
Auguriamo a ciascuno di saper/poter fare la sua parte, proprio come iniziò a fare già qualcuno 126 anni fa.
Buon compleanno Sensei... e grazie!
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