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domenica 18 ottobre 2009

Embukai: le dimostrazioni di Aikido


Qualche riflessione su un'usanza molto diffusa nella nostra Arte, cioè quella di esibire se stessa nelle "dimostrazioni"... embukai, in giapponese.

Molti gruppi organizzano simili eventi in concomitanza di particolari avvenimenti durante l'anno: l'avvio o la fine dei corsi, inserendosi nei carnet di quelli previsti per feste cittadine, festività, sagre...

Altrettanto diversa è la modalità con la quale le dimostrazioni vengono organizzate.
Ci sono Maestri che costruiscono una scaletta prefissata, alla quale l'embukai deve attenersi, altri che non preparano nulla e lasciano che le cose avvengano in pura improvvisazione.

Alcuni Insegnanti preferiscono chiedere solo agli allievi più esperti di esibire il proprio Aikido con lui, facendo da partner durante l'esibizione... mentre altri esortano tutto il gruppo a seguirli, per neofiti che siano i partecipanti.

Va detto che anticamente l'embukai era qualcosa di molto meno frequente di oggi, poiché essendo tutte le scuole marziali di origine e "proprietà" familiare, non era molto conveniente, né sicuro mostrare troppo in pubblico i propri "tesori"... tecnici... poiché essi avrebbero potuto facilmente essere rubati o carpiti da non casuali spettatori, appartenenti magari alle famiglie rivali.

Già ai tempi di O' Sensei però divennero più frequenti: egli molte volte ha dato dimostrazioni pubbliche di Aikido. Anche in questo caso però risulta dalle cronache, che egli esibisse qualcosa di molto differente da quanto poi veniva insegnato quotidianamente sul tatami del suo Dojo. Come mostrare al pubblico un risultato notevole, cercando di non fornire però gli strumenti per arrivarci.
Prova ne sia che nelle dimostrazioni pubbliche di Morihei Ueshiba veramente di rado è mostrato l'allenamento ki hon, che invece costituiva la base di quanto egli praticava per giungere a quell'essenzialità di movimento che ha contraddistinto i suoi movimenti.



Quest'oggi è cambiato il contesto storico... nessuno ruba con gli occhi le tecniche segrete degli altri... in realtà nessuno comunque ne avrebbe la capacità nemmeno se lo volesse!

Gli embukai di O' Sensei e di tutti i grandi Sensei che lo hanno seguito, comunque duravano sempre pochi minuti, erano vissuti solo da pochi allievi esperti precedentemente scelti dal Maestro per affiancarlo, sia che la scaletta di quanto bisognava esibire fosse prefissata, sia che fosse un momento di improvvisazione.

Oggi c'è una maggiore tendenza a dimostrare "la lezione tipo" che si svolge solitamente nel Dojo, in modo da informare (con o senza commento vocale a quanto avviene) gli spettatori di quanto verrebbe loro chiesto di praticare se decidessero di iscriversi ad un corso di Aikido.



Una curiosità veramente interessante: nonostante il nostro corso sia abbastanza fiorente di iscrizioni... praticamente nessuno degli spettatori che ha chiesto informazioni su di noi al termine di un nostro embukai si è poi fattivamente iscritto al corso. Sarà forse carenza strutturale del nostro Aikido!... Scarso interesse reale degli spettatori... non ci è dato di sapere...

Una cosa è certa: la necessità di riflettere sull'utilità profonda e reale di un embukai, poiché non pare logicamente sostenibile (almeno a noi) che le dimostrazioni abbiano principalmente lo scopo di avere nuovi iscritti al corso!



Quello che segue è stata quindi la NOSTRA riflessione in merito, che come sempre quando compare non vuole convincere di essere l'unica possibilità coerente... ma che ci è caro condividere, per avere i vostri rimandi in merito.

Ci colpì molto, presenziando al primo giorno di allenamento dell'anno di un Dojo all'estero, vedere che i membri avevano organizzato una dimostrazione "a porte chiuse"... cioè fra di loro, e noi ospiti.

Ciascun allievo aveva segnato su un semplice pezzo di carta che cosa aveva voglia di mostrare agli altri e con quale partner avrebbe avuto il piacere di farlo... fosse anche solo per eseguire tenkan o una caduta in avanti.

I deshi (gli allievi) quindi, uno a uno, hanno mostrato ai loro compagni ed Insegnanti il "loro" Aikido... nessuno commentava fosse giusta o sbagliata, superlativa o misera la loro esecuzione.
Stavano esibendo l'Aikido a loro stessi, fra di loro.



Questa cosa ci piacque molto, quindi decidemmo di adottarla, a nostra misura, nei nostri embukai.
Continuiamo a fare dimostrazioni pubbliche, almeno un paio all'anno... alle quali ciascun allievo ha l'occasione di esibire quello che ritiene (tecniche di base, di livello più avanzato, tai jutsu, buki waza... tecniche libere, randori... movimenti con un sottofondo musicali... ciascuno è realmente libero), anche l'Insegnante fa altrettanto.
La differenza però sta nel fatto che i principianti spesso sentono il bisogno di non improvvisare i loro interventi, che quindi vengono provati qualche volta nel Dojo prima, mentre i Senpai tendono ad improvvisare tutto sul momento.

Il risultato è una dimostrazione imperfetta, così come ciascuno di noi in realtà è (sarà per questo che poi nessuno si iscrive? ^_^ ), ma molto mooolto reale, poiché autentica "fotografia" del nostro Aikido al momento attuale.
Usiamo poi filmare i nostri embukai, in modo da poter vedere a distanza di tempo, l'evoluzione del nostro modo di muoverci e vivere quei momenti di "imbarazzo" pubblico... per poter avere una misura del cambiamento del nostro Aikido stesso.

Il pubblico così ha modo di vedere qualcosa di modesto, ma autentico... con diversi gradi di consapevolezza che si muovono sul tatami di fronte ad esso. Questo a nostro avviso li potrebbe aiutare a vedere il senso di un cammino, quello che potrebbe loro interessare se frequentassero un corso.

Abbiamo quindi completamente abolito gli embukai in cui tutto viene provato e riprovato più volte, cercando la straordinarietà di quanto mostrato: cadute altissime, randori con 15 persone contro 1... e così via.
A nostro giudizio non è rispondente alla realtà e/o al nostro livello una cosa simile e ci sembra di prendere un po' in giro il pubblico se dovessimo fare così.

Del resto, a parte chi osserva una dimostrazione da NON-addetto ai lavori, è veramente evidente un embukai nel quale tutto viene sinteticamente "recitato"... si nota un che di artificiale e non autentico anche nella tecnica più perfetta, ma non vissuta in modo totalmente partecipato (così come ad esempio avviene nell'improvvisazione).



[non ce ne voglia l'amico Stefan... qui ora preso ad esempio per una di quelle dimostrazioni "preparate" scenicamente. La sua preparazione è grande, così come la sua genuinità]

Crediamo sempre più che l'embukai sia un momento importante, poiché ci permette di esibire agli altri ciò che amiamo, ma questo ben al di là che ciò piaccia o meno. L'importante per ciascuno di noi è condividerlo, poiché lo sviliremmo tenendolo solo per noi...

Di tanto in tanto, nella massa, si incontra poi qualcuno in grado di apprezzare e riconoscere l'autenticità di ciò... ma non crediamo debba essere questo il motore delle nostre azioni.

Abbiamo letto:

"l'Amore non è un bisogno, ma un traboccare...
L'Amore è un lusso.
E abbondanza significa possedere così tanta vita che non sai più cosa farne, quindi la condividi.
Significa avere nel cuore infinite melodie da cantare; che qualcuno le ascolti o no è irrilevante.
Anche se nessuno ascolta, devi comunque cantare, devi danzare la tua danza".
[Osho, "Con te o senza di te"]


Così noi facciamo con il nostro Amore, l'Aikido.

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