Il week end del 6 aprile, abbiamo tenuto il solito Stage Regionale annuale (la Valle d'Aosta ed il Piemonte fanno parte di un Comitato unico, poiché la realtà della Valle è ancora troppo piccola numericamente per una sua indipendenza), ed è stato un momento molto piacevole di pratica, durante il quale sono accadute svariate cose che ora vi racconto.
Innanzi tutto abbiamo visto un centinaio di persone allenarsi sul tatami, fra bambini, adolescenti ed adulti... ed anche solo questa è una dimensione non così frequente da incontrare!Ci sono (sedicenti) "Associazioni nazionali" che fanno stage (sedicenti) nazionali, ai quali partecipano 15-20 persone: permettetemi perlomeno di essere fiero di uno stage che ha carattere REGIONALE, ma che ne vede partecipare oltre 100!
Questo evento, da almeno 3 anni, risulta la copia (inizialmente in miniatura, ma ora nemmeno poi più tanto) del Semina Nazionale FIJLKAM che si tiene ogni anno in autunno, almeno come organizzazione, poiché come numeri stiamo quasi raggiungendo quelli degli eventi nazionali.
Devo dire che il nostro Comitato Regionale è uno dei più organizzati d'Italia e, numericamente parlando, è quello che primeggia sia nell'Aikido, che nel Judo e nell'M.G.A.
: è quindi abituato ad attrarre un considerevole numero di docenti e discenti, avendo però anche le skills organizzative per accogliere questa massa considerevole di persone.
: è quindi abituato ad attrarre un considerevole numero di docenti e discenti, avendo però anche le skills organizzative per accogliere questa massa considerevole di persone.
Noi abbiamo organizzato la solita giornata di pratica, che è terminata con una sessione esami dan e verifiche (per tutti coloro che entrano in Federazione)... che si è svolta piuttosto serenamente, secondo una formula ormai rodata.
Abbiamo aperto e chiuso il seminar con lezioni collegiali, mentre tutte le altre ore (in tutto 3 alla mattina e 3 al pomeriggio) erano organizzate in aree tatami distinte, nelle quali si tenevano più lezioni di base o avanzate (sia a mani nude, che con le armi)... così che ciascuno potesse scegliere cosa praticare e si cucisse addosso il Seminar più adatto alle proprie esperienza ed esigenze.
Quest'anno ha fatto il suo debutto anche un momento dedicato ai più piccoli ed agli adolescenti, con lezioni specifiche, mirate a queste importantissime fasce d'utenza: devo dire che - con una certa timidezza iniziale - ma pare che l'iniziativa sia stata accolta con favore dai piccoli guerrieri e dai loro genitori.
Non tutte le Scuole piemontesi hanno partecipato con i loro ragazzini, ma questo è stato un importante impulso ad includere i minori nelle attività regolari degli adulti, e credo che la cose prenderà ulteriormente piede in futuro, poiché muove parecchio interesse il confronto con realtà differenti dalla propria.
Il tema trasversale scelto dai Docenti quest'anno è stato: "Radicamento, connessione, intenzione".
Ciascuno si è poi sentito libero di insegnare ciò che riteneva più opportuno (eravamo in 8), confrontandosi con i colleghi solo per confezionare insieme un evento completo ed equilibrato nelle proposte (sia a mani nude, che con le armi) e senza inutili ripetizioni e sovrapposizioni.
E sarà perché stiamo lavorando già insieme da qualche anno, ma la cosa ci riesce discretamente bene, con un buon spirito di collaborazione fra i diversi Insegnanti.
In piemonte c'è una presenza preponderante di praticanti che seguono o derivano dalla tradizione "Iwama", però la Federazione attualmente accoglie qualsiasi declinazione stilistica e didattica, quindi abbiamo cercato (mi pare anche con un buon successo) di utilizzare le espressioni più tecniche per lanciare un messaggio inerente ai principi comuni della disciplina.
É una strada lunga quella che dallo "stile" permette di cogliere ciò che accomuna chi pratica in modo (apparentemente) diverso: c'è chi lo coglie prima, e chi più tardi... ma credo sia un viaggio che vale la pena di essere fatto.
La sua bontà è mostrata dal gradimento delle iniziative simili, che vedono praticanti FIJLKAM provenire pure da altre regioni (avevamo amici sia della Lombardia, che del Veneto, questa volta), sia dal crescente numero di curiosi che direttamente dal tatami, o indirettamente dagli spalti vengono a curiosare su cosa diamine combina sta Federazione benedetta (o maledetta, a seconda dei punti di vista di ciascuno).
Da noi ci sono realtà eterogenee: 7 Dojo affiliati a FIJLKAM, che si incontrano una volta all'anno, ma che tengono didattiche e traiettorie non per forza identiche durante tutto il resto dell'anno. Con i miei allievi che a loro volta sono diventati Docenti Federali è più semplice, poiché continuiamo a frequentarci e siamo abituati a collaborare di continuo, ma con alcuni non è così... L'interazione sta diventando però qualitativa da quando un po' tutti abbiamo provato ad aumentare la fiducia gli uni negli altri, anche quando sembra che quel Sensei o quell'allievo con il suo atteggiamento si muova in una direzione opposta alla propria: se si fa questo sano sforzo relazionale, si tende poi a scoprire che le prospettive erano abbastanza le stesse, magari solo rivestite da parole, tecniche ed atteggiamenti percepiti come differenti fino a quando non ne si decifra il significato più profondo.
E quando ci si scopre sulla "stessa barca", è più bello e meno faticoso navigare!
La cosa che mi fa sorridere è che per il compito che ho sin ora avuto, che è quello di aggregatore, lascio per me quasi sempre i compiti più ingrati... ad esempio quello di chiudere l'evento alla 6º ora, con un gruppo esausto, che stenta a distinguere ormai un ikkyo da un kotegaeshi...
Per questa e per altre ragioni, spesso faccio proposte non di natura tecnica, che mi fanno sembrare "quello strano", almeno agli occhi di chi è abituato a vedere SOLO un certo tipo di didattica: credo di essermi fatto la nomea di quello un po' "figlio dei fiori", quello "peace & love" tanto per capirci...
É affascinante per me vedere come le persone abbiano la tendenza ad incollarti addosso un'etichetta dopo 15 minuti che ti frequentano: forse è pure umano farlo, ma si tende a tralasciare un sacco di contenuti se si ha troppa fretta di appiccicare sigli altri i propri post-it.
Se fai armi allora sei "l'esperto di armi", se utilizzi la didattica di Iwama, allora "sei un guerriero duro e puro", se punti più su flessibilità e morbidezza allora diventi "un ballerino"!
Magari sono anche vere un po' tutte queste cose, ma quello che gli Aikidoka fanno ancora fatica ad accettare è che l'una NON esclude le altre... anzi, più aspetti convergono nella pratica, più questa si fa ricca, equilibrata ed interessante!
Il Seminar ha, come di consueto, dato l'opportunità ai suoi frequentatori di compilare un form di gradimento, nel quale indicare sia i punti di forma, che eventuali carenze... sia organizzative, sia dei singoli Docenti, così da poterci migliorare in futuro, anche grazie ai suggerimenti ricevuti dalla base del movimento.
Un'altra cosa che è accaduta è che ho lasciato l'incarico di Fiduciario Regionale per l'Aikido, che ricoprivo dal lontano 2012. Mi è subentrato l'amico ed allievo Andrea Merli, che ha tutte le capacità per portare avanti brillantemente il lavoro fatto insieme in questi anni.
Per me essere occupato con incarichi di tipo nazionale e regionale contemporaneamente era divenuto un massacro di energie... e siccome sembra che la dirigenza federale desideri che mi continui ad occupare di diverse cosucce nella Commissione Nazionale, è stato un bene per me congedarmi dalle responsabilità verso il mio Comitato di appartenenza, che ringrazio per questi numerosi anni di collaborazione e reciproco supporto.
Se penso a com'era messo il Settore Aikido FIJLKAM in Piemonte e Valle d'Aosta quando lo presi in mano nel 2012 non posso che essere felice per tutta l'enorme evoluzione ed impulso che è stato dato alla disciplina!
Ora lascio la dirigenza di una realtà "sana" e che sarà importante esportare come modello anche altrove (questo è appunto ciò di cui mi occuperò in concreto nel prossimo quadriennio), nella quale le persone, i praticanti ed i Docenti riescono a mantenere una loro identità, mentre considerano normale la collaborazione con le altri realtà territoriali: vi sembrerà forse poco, ma vi assicuro che nei circoli dell'Aikido non lo è proprio per nulla!
Marco Rubatto
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