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domenica 3 gennaio 2010

L'errore di Ueshiba ed il potere dell'irraggiungibilità

Guardate questo video...



Sapete, quello vestito di bianco è Morihei Ueshiba! Il grande ed unico O' Sensei!

Ora riguardate il video...
Prestate attenzione al 53-esimo secondo...

Cosa? Non può essere... sembra che il Fondatore incespichi... e cada!
Gli uke rimangono tutti con i loro jo aggrovigliati... non ne approfittano per colpirlo... fanno finta di niente.

Lui cade, forse si è inciampato... poi rapidamente si tira su. Tutto riprende come se niente fosse accaduto.
Una tecnica segreta, forse? Un movimento che sembra una caduta accidentale per sbilanciare i suoi aggressori?

Morihei Ueshiba era ripreso da una telecamera in quel momento: un tempo queste apparecchiature da sole avranno occupato un quarto del già piccolo tatami, non stavano nel palmo di un osservatore qualsiasi. Erano cose che si dovevano organizzare con anticipo.

Eppure cade. Cade vero?

Chi vuole difendere a priori la sua infallibilità, argomenterà che dall'angolazione dalla quale veniva ripreso ci deve essere qualcosa che sfugge, perché lui NON PUO' INCIAMPARSI, è il Fondatore dell'Aikido! A quegli anni al massimo delle sue consapevolezze ed affinamenti della sua e nostra Amata Arte!

Invece a noi pare proprio che sia caduto ed anche abbastanza accidentalmente, rimanendo per qualche secondo in preda a 5 aggressori, che avrebbero potuto approfittarne per infierire nuovamente.

Perché vi abbiamo descritto questo fatto insignificante? Perché a nostro dire è tutt'altro che insignificante.

La prova video di un errore del Fondatore dell'Aikido in persona!!!
"Io sono invincibile"... e poi si inciampa! E gli allievi forse avrebbero voluto aiutare il povero vecchietto ad alzarsi... chi può dire.

Certo, abbiamo intenzionalmente usato toni ironici e dissacranti nei confronti di questo grandissimo Personaggio... ma abbiamo le nostre ragioni, che ora proveremo ad argomentare.

Spesso si sente lodare il grande e geniale lavoro che Morihei Ueshiba fece nel coniare l'Aikido, frequentemente vengono citate dai grandi Maestri le sue gesta invincibili, la sua tecnica strabiliante, le sue doti fuori dal comune.... come praticante marziale, filosofo, poeta, mistico...

... tutte cose sicuramente vere sotto il punto di vista storico: il guaio è quando ad esse ci si rivolge con lo stigma dell'inarrivabilità. "Se Lui è arrivato a certi livelli, figuriamoci come dobbiamo volare basso noi, che non siamo nemmeno una briciola dinnanzi a tanta magnificenza!".

Sembra che ci sia molta umiltà dietro a queste parole, non nascondiamo che talvolta sia autentico senso di umiltà, volto a spronarsi e fare sempre meglio, impegnandosi a testa bassa a superare se stessi... senza voler immaturamente imitare chi è giunto ad un livello di consapevolezza tanto elevato, tanto diverso dal nostro..

Talvolta è così, ma talvolta ci può essere un altro fine... più subdolo e manipolatorio: mantenere il potere sulle persone alle quali ci si rivolge!

Lo abbiamo visto fare parecchie volte: i Maestri vengono divinizzati, O' Sensei in testa a tutti, fino ai capi scuola ed ai loro referenti nazionali, regionali, cittadini, di quartiere... Agli allievi viene detto: "chi sei tu per dire/fare una cosa"... "rispetto a quanto è infinitamente più bravo/esperto quest'altra persona!". "Fai come ti viene detto".

Così inizia un "meta linguaggio", piuttosto manipolatorio, che sprona i meno esperti a mettersi su un piano infinitamente più basso rispetto ai "mostri sacri" di cui si parla. Vedendoli come montagne, vette irraggiungibili dinnanzi ad un qualsiasi Aikidoka, si inizia a divinizzarne la provenienza, a teorizzarne l'irraggiungibilità.

Gli errori vengono giudicati come la dimostrazione della propria inferiorità, a fronte della perfezione del Sensei X, dello Shihan Y... così viene di conseguenza la dipendenza da questi, per essere messi sulla retta via, per correggere tanta inesperienza.

Ovviamente Sensei X e Shihan Y ringraziano sentitamente i nuovi proseliti, promettendo che illumineranno i loro passi: il patto tra briganti è fatto!

Gli allievi si saranno assicurati chi per loro dovrà decidere se/come progredire e quale livello possedere, gli Insegnanti invece avranno nuovi corsi, stage da tenere... preziosi consigli da dispensare!
Certo che un Insegnante insegna ed un allievo impara... ci mancherebbe! Vogliamo però sottolineare come la Via del Budo, e dell'Aikido quindi, NON sia certo questa!

Tolto i primi mesi di allenamento, in cui non si è ancora nemmeno potuto focalizzare cosa si stia facendo, saranno i propri errori i più importanti maestri. Il Sensei all'inizio li farà notare, per poterli esaminare in modo consapevole e poterli eventualmente correggere, ma poi il suo ruolo è quello di rendere l'allievo in grado di fare da solo questa procedura.

Errore su errore si diventerà più esperti, senza tarparsi le ali da subito per il divario che ci separa dal Maestro Tissier o da Tamura Shihan... o qualsiasi altro nome internazionalmente stimato.

I Tissier ed i Tamura di domani potrebbero avere iniziato oggi a frequentare un Dojo e se si dovesse ragionare con il mito dell'inarrivabilità, ci assicureremmo solo un Aikido più povero in futuro!

Invece no, non è mai stato così, né fortunatamente lo dovrà essere: tutti hanno sbagliato, tutti hanno perseverato, ciascuno ha osato andare oltre a ciò che il suo stesso Insegnante mostrava... e giorno dopo giorno sono nati i grandi Aikidoka che tutti stimiamo, Morihei Ueshiba in testa.

Certo, non tutti hanno il talento per arrivare a certe vette, ma l'importante che i pochi che ce l'hanno non si facciano frenare da inutili discorsi sull'infallibilità o l'inarrivabilità di tizio o caio.

O' Sensei sbagliava... anche da anziano sbagliava, lo abbiamo visto... ma poi si rialzava ed andava avanti, la volta dopo cercando forse di tenere conto di quanto accaduto per non cadere più.
Così si impara, così si diventa bravi. Un Insegnante serve per indicare la Via, non la percorre per noi... è un riferimento importantissimo, ma relativo: egli cercherà di svezzare da sè i suoi allievi, non di sicuro a renderli dipendenti. In questo si vede un buon Maestro: egli non ha bisogno degli allievi, sa di essere tale anche se nessuno lo chiama così.

Un bravo Maestro insegna la libertà: gli allievi stanno con lui perché in ciò riconoscono la sua grandezza, non perché tramite lui diverranno bravi!

Diverranno bravi tramite loro stessi, assumendosi la piena responsabilità delle proprie azioni, dei piedi messi male, delle tecniche sbagliate, così anche dei momenti di vera armonia creati sul tatami con il proprio impegno.

Così poco a poco anche le montagne più alte vengono rese accessibili e dietro ai grandi nomi della storia si riconoscono innanzi tutto degli uomini, con talenti e limiti, proprio come ciascuno di noi possiede.

Grazie Ueshiba Sensei di non aver creduto a chi forse ti suggeriva che Sokaku Takeda fosse ineguagliabile, così hai potuto lavorare fino a poterti confrontare con la sua fama e... a nostro dire, superarlo in gesta ed intenti!

Grazie di essere stato anche "solo" un uomo, così hai reso la Via praticabile da chiunque, se fossi stato "dio" non ci sarebbe nemmeno venuta voglia di provare a fare nemmeno un passo, poiché persi in partenza! No invece, forse non diventeremo come te, ma l'Aikido può fare tanto per noi, anche al nostro livello.

Grazie O' Sensei di aver continuato a sbagliare anche al tuo altissimo livello, grazie di essere caduto davanti ad una telecamera, perché noi potessimo ricordare: sei stato un uomo che non si arrendeva... basta considerarti un "dio" per permetterci di dormire sugli allori, per scaricare la responsabilità di provare ad uguagliarti e, perché no, a superarti. Crediamo saresti felice se qualcuno ce la facesse, non di certo geloso. Ma proprio questo ti fa ineguagliabile, il fatto che cederesti forse volentieri il testimone in nome dell'amore per l'Arte.

Grazie di averci mostrato come, anche quando inciampavi davanti ai tuoi allievi, ti difendevi da un loro nuovo attacco con il rispetto che loro avevano per te: arma molto sottile, regale ed efficace quanto una tecnica.

Un anno nuovo è alle porte, e vogliamo che inizi con meno "manipolazione" per chi percorre già una strada ardua ed affascinante come l'Aikido: continuiamo a considerare il Fondatore un grande, continuiamo ad ammirare le sue gesta, ma non perdiamo troppo tempo a valutare chi si potrà raggiungere e chi no... diamoci sotto con gli allenamenti, con le occasioni di fare nuovi errori.

Buone cadute e buone "rialzate" a tutti!

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