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lunedì 30 marzo 2009

Umorismo e ironia: preziosi Aiki-alleati


Talvolta nel cercare in profondità, nel percorrere un Cammino con impegno e dedizione si incontrano ostacoli e difficoltà di non poco conto...

Ci pare importante in queste ed in altre occasioni poter contare su un'innata capacità dell'Uomo: il senso dell'umorismo e dell'ironia!

Il senso del ridicolo venne definito da Aristotele "ciò che è fuori tempo e fuori luogo, senza pericolo" (perchè con il pericolo sarebbe "il tragico") e abbiamo scorto chi, anche sul tatami è riuscito a far leva su questo potente strumento per mettere in evidenza i numerosi e ilari paradossi che si incontrano sulla Via dell'Arte dell'Armonia e della Pace!

- una caduta tutt'altro che armonica (chi non l'ha sperimentata?!)
- una sincronizzazione ben poco sincronizzata
- una tecnica che riesce peggio di quanto ciascuno potesse anche solo immaginare
- un kata dimenticato
- una incomprensione tra tori e uke più che evidente...

Chiunque pratichi non può sottrarsi da queste piccole grandi frustrazioni, perché fanno parte integrante dell'esperienza di chiunque e del percorso stesso che decidiamo di seguire mediante gli allenamenti.

Così.... senza scoraggiarci troppo, abituiamoci a ridere delle nostre grandi e piccoli limiti umani, in modo da alleggerirli e poterli accettare più facilmente per proseguire verso.... verso il prossimo errore!

Ecco l'esempio di chi con intelligenza ci riesce:



ma è in buona compagnia...

C'è stato anche un simpatico vecchietto che amava sorridere spesso sul tatami, che emanava gioia e non perdeva occasione anche a scherzare su se stesso!

Chi era questo strano Maestro, che la tradizione vorrebbe solo dotato di uno sguardo severo ed un pugno d'acciaio?
Chi era che poteva dire a 85 anni di avere un corpo soffice come una bella donna, molto affascinante specie con i pantaloni calati?...

Scopritelo da soli...



Egli riusciva a parlare con profondità dell'Arte che egli stesso definiva il rimedio più salutare esistente e un vero e proprio servizio per il suo Paese, ma non rinunciava al senso dell'ironia e dell'umorismo su di sé: perchè mai?!

Che ci sia qualcosa di importante dietro la capacità di non prendersi tropo sul serio?
Se lo faceva lui, varrebbe la pena per noi Aikidoka tentare di dare un'occhiata alla cosa!

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