tag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post4886352265009807891..comments2024-02-21T18:25:49.845+01:00Comments on Aikime: Gli esami di Aikido e le bocciature Unknownnoreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-76937951931222053932015-06-24T01:20:21.364+02:002015-06-24T01:20:21.364+02:00Potrebbe arrivare il giorno che per cause forza ma...Potrebbe arrivare il giorno che per cause forza maggiore dobbiate abbandonare ciò che state vivendo con tutto il vostro Ki...non sarà un bel giorno...la natura umana è una natura di sopraffazione..l'Aikido ha forse il fine di domare questa belva?.. Essa rimane però latente negli individui sfocciando spesso nell'ipocrisia "non competitiva" del sotterfugio...in questo contesto si muovono le dinamiche dei gradi? Penso che nonostante l'Aikido abbia la sua rigida etichetta e la pratica sia collettiva ognuno abbia il diritto di viverlo come esperienza individuale dello spirito, del corpo e della mente..la cintura in fondo è una "visualizzazione" del propio percorso quindi che senso avrebbe barare, ai compagni di avventura bisogna esser grati dell'opportunità della pratica e della relazione ma se qualcuno vede l'impegno dell'individuo come un desiderio di emergere sugli altri magari ostacolandolo, molto probabilmente ha egli stesso queste dinamiche nel propio essere..buon Aiki a tutti!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-61966205591795802672015-06-22T15:54:17.517+02:002015-06-22T15:54:17.517+02:00Inizio il commento con un sorriso in quanto ho not...Inizio il commento con un sorriso in quanto ho notato (forse) un riferimento al mio commento al post del 25/05 scorso dove dicevo che "un primo dan non si nega a nessuno". Il senso era ovviamente ironico ma lo riprendo perché mi permette di allacciarmi al post di oggi. Concedere un grado, soprattutto dietro insistenza degli allievi stessi, è un modo di fare che ho scoperto essere stato di uso molto comune tra gli allievi del M°Ueshiba per non dire da parte di Ueshiba stesso. Gli allievi chiedevano e zac.. (ricordiamo che molti di questi graduati sono Maestri di indiscusso valore). Non so sinceramente se sia un modo giapponese di dire "tieniti il grado che vuoi se proprio ci tieni, ma il Budo è tutt'altra cosa" ed in questo Marco ci può sicuramente aiutare a capire meglio la faccenda.<br />Io però scinderei gli esami all'interno delle grosse federazioni e quelli all'interno delle scuole più tradizionaliste nei metodi di esame.<br />Le federazioni, in quanto tali, prevedono una certa struttura e i praticanti possono provenire da realtà molto eterogenee, l'esaminato viene giudicato da una commissione di maestri estranei al suo dojo ed in teoria dovremmo avere il migliore dei giudizio imparziali. Ma noi stiamo cercando davvero l'imparzialità? Cosa cerca un maestro in un allievo ad un esame? Io sono un allievo e ritengo con ogni maestro abbia un proprio metro di giudizio che però è "stemperato" dalla commissione e del suo inevitabile essere un organo politico (ad es. "non bocciare i miei altrimenti sego i tuoi")<br />Le scuole più omogenee (a livello di didattica e leadership), indipendentemente dalla loro dimensione, hanno l'esame dove il candidato è spesso proposto dal maestro o da uno dei dojo-cho anziani e quindi dovrebbe essere più una embukai che un esame sebbene il programma sia spesso simile a quello della federazione con ampio richiamo a quello Aikikai.<br />Cambia quindi il principio (in teoria e per come la vedo io): esame di stampo occidentale contro esame più orientale. Il praticante che dà il "sangue" non vede grosse differenze, quello che si "imbuca" purtroppo sminuisce se stesso ed il suo maestro.<br />All'esame è giusto bocciare sia quando l'allievo è impreparato (allora il Maestro ben consapevole che lo era gli sta volendo dare un insegnamento di umiltà in primis) e sia quando l'allievo potrebbe dare di più e quel giorno non riesce per svariati motivi. <br />Meglio essere bocciati e dopo promossi con ampio merito che promossi subito con il minimo e figura barbina (ricordo un esame universitario dove venni respinto per questo stesso motivo e alla sessione successiva presi un bel 30 con ampio sorriso del Professore).<br />Io penso ancora con piacere al mio esame da shodan, al lavoro che svolsi nell'anno tra il primo kyu e l'esame, e soprattutto ricordo che ero esausto e che pensai che se quel giorno fossi stato bocciato non avrei avuto nulla da ricriminarmi perché avevo dato il 200% e oltre.<br />Se avessi fatto un esame scadente e fossi passato beh, non ne sarei andato fiero al contrario di oggi che non ho vergogna a mostrare il dvd con l'esame stesso a chiunque lo chieda e soprattutto non mi vergogno davanti a me stesso.<br />Sono passati undici anni da quel giorno e sono contento di questo perché un budoka, parafrando Erich Fromm, dovrebbe "Essere" piuttosto che "Avere".<br />Poi c'è di mezzo la Vita ed i suoi infiniti compromessi e grigi, ma questo lo sappiamo ed è tutta un'altra storia...Diegohttps://www.blogger.com/profile/10368359209109369131noreply@blogger.com