domenica 14 febbraio 2010

Aiki Koan: cerchio, quadrato, triangolo


"Semplice inchiostro sulla carta, tre figure allineate. Quadrato. Triangolo. Cerchio.

Terry Dobson [Sensei] una volta chiese ad O' Sensei di spiegargli cosa quadrato, triangolo e cerchio significassero in Aikido. Il Maestro rispose di comprenderlo da solo. Apprezzo molto questo, è stupendo.

Questo è il modo in cui funzionano i koan zen. La risposta alla quale giungi deve provenire da te, deve essere veramente tua, non qualcosa che qualcun altro ha detto.

Devono essere espressioni autentiche della tua esperienza di vita, dell'energia vivente della domanda che interagisce con la tua esperienza personale. Devono essere veramente autentiche, e se un Insegnante "srotola" troppo prontamente la sua comprensione, spesso la sua generosità e spirito di aiuto possono interferire nel lavoro dell'allievo.

Troppa vicinanza può realmente indebolire l'apprendimento e può far sviluppare dipendenza e pigrizia, sotto l'apparenza dell'insegnamento. Un tal insegnante può avvalersi di molti seguaci e di pochi allievi reali.

Penso che le figure del cerchio, del quadrato e del triangolo probabilmente siano giunte in Aikido attraverso Sengai, il grande artista zen.

Penso che
probabilmente Ueshiba abbia visto le figure geometriche enigmatiche di Sengai e forse sia stato colpito da un potente senso di risonanza intuitiva con la sua esperienza vissuta in Aikido - un'apprensione immediata - una scintilla fulminea e improvvisamente la luce di nuovo senso di vedere, di organizzare i suoi pensieri e percezioni in merito all'Aikido. Ebbe un'occhiata e niente fu più lo stesso dopo.

Il modo di lavorare con un koan è di essere tutte le parti di esso - abitare in ogni suo angolo scoprire come voi lo arricchite ed esso vi arricchisce… così come l'apprendimento dell'Aikido. Capendo i principi fisici, le regole del gioco e l'etichetta, il linguaggio arcano, le tecniche, il kihon, il kata, gli henka, ed ancora ed ancora - tutti i pezzi dell'attività dell'apprendimento dell'Arte non comprendono in se stessi [tutto] l'Aikido.

L'Aikido non è solo appreso, deve essere realizzato. La comprensione non è la stessa cosa dell'incorporazione.

Per arrivare al vostro obiettivo (un obiettivo del quale non potete neppure essere consci quando muovete i primi passi sul tatami, ma che si sviluppa in voi mentre aspirate realmente di ottenerlo)... per arrivarci, dovete darvi alla pratica, diverse volte "imparate" questo. Nessuna quantità di ricerca o di pensiero la raggiungerà. La comprensione in sé non è sufficiente.

Quel detto, cosa significa "abitare il cerchio"? Significo nel vostro corpo? Nella vostra pratica? Vi prego di "invitare" la domanda e rimanere con essa nella vostra pratica. Non correte. Non sedetevi sulle prime impressioni che vi bolliranno in superficie (che non sono male di per sé, solo ancora crude, non ancora cucinate).

Siate pazienti e tenete la vostra mente nella pratica di abitare il cerchio in tutto il vostro Aikido.
Siate pazienti. Permetteteglielo e comincerà a prendere una [sua] direzione. Vedrete il cerchio dappertutto.
Vicino e lontano, grande e piccolo... cerchio.
Cerchio. Niente ma cerchi.

L'immagine, l'idea, (forse per di più) la sensazione "del cerchio" sarà pervadente ed una volta che avete raggiunto la saturazione, una volta che avrete vissuto la domanda dalla parte interna, una volta che avrete osservato profondamente negli occhi e cuore del cerchio, avrete "risposto al koan".

Se sarete fortunati avrete un Insegnante che è passato attraverso il processo prima di voi, che può aiutarvi un po' dal di fuori, mantenetevi focalizzati, e datevi un feedback mentre sarete ad esso. Ad un livello, è piacevole essere capaci di celebrare insieme questo genere di lavoro, ed il lavorare ad esso inseme può accelerare il vostro processo. Ma anche se non disponete di una tale risorsa - lavorate comunque al koan del cerchio.

La dinamica di dare e prendere dell'allievo/insegnante è uno strumento efficace, ma il vero significato, la cosa che vi trasforma nella vostra pratica è cosa accade nella vostra vita personale, la vostra attività propria, con focalizzazione ed intenzionalità. Non è mai qualcosa di concesso a voi [nel senso di "piovuto" su di voi N.d.T.]. O' Sensei stesso non ha potuto darvela.

Una volta che avete fatto il viaggio - andando in profondità e ritornando - con il "il cerchio", allora fate la stessa cosa con "il quadrato" e "il triangolo".

Ed una volta che avete "cucinato" tutti e tre con il vostro intero corpo e mente, con sudore e movimento...
tornate indietro ancora e rifate [tutto il processo] una nuova volta con l'intera immagine: "cerchio, quadrato, triangolo".

Potrete immergervi così per un lungo buon periodo… Ciò è GIUSTO, la maggior parte delle cose degno di essere avute, necessitano il degno sforzo di ottenerle.

Allora potete passare ad altri Aiki koan, perché avrete appreso la lezione che O' Sensei stava offrendo. Allora "saprete" che cosa significano queste figure enigmatiche in senso reale.

E potreste scoprire che il vostro Aikido si rivelerà profondo come mai avrete immaginato o avrebbe potuto esserlo."

[Nick Lowry]

Quest'oggi vi abbiamo riportato questo articolo sul simbolismo che permea la nostra Amata Arte, di cui potrete trovare il testo originale in inglese al seguente link.

Perché questa scelta?
Sostanzialmente perché su queste tre figure simboliche è stato detto, insegnato e scritto di tutto.
Molti si sono avventurati nella comprensione esoterica del loro significato profondo... magari giungendo anche ad interessantissimi risultati.
Questo articolo tuttavia pone molto l'accento sulla necessità di esperienza in prima persona, sulla comprensione che viene dal di dentro.
Anche noi pensiamo che questa dimensione sia fondamentale, quindi vi proponiamo queste parole come stimolo all'apprendimento di una disciplina che, in qualche modo, può essere anche/solo auto-appresa, oltre che insegnata.

Questo rompe i gioghi della dipendenza assoluta con il proprio Insegnante, emancipa e stimola inevitabilmente alla crescita.

Buon Aiki koan a tutti!

1 commento:

Carlo ha detto...

Non potrei essere più d'accordo!