tag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post1319709614547498982..comments2024-02-21T18:25:49.845+01:00Comments on Aikime: 岩間 Iwama: culla o tomba dell’Aikido?Unknownnoreply@blogger.comBlogger10125tag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-62075844005992517502014-03-14T23:30:06.763+01:002014-03-14T23:30:06.763+01:00Credo che sia in Zhuang-zi la storia di un funzion...Credo che sia in Zhuang-zi la storia di un funzionario imperiale cui fu predetto che, per aver fortuna, doveva porre la tomba di un suo avo nel respiro del drago.<br />Dunque la portò in una caverna a forma di fauci di drago, sospendendola ad una corda, in modo che potesse sempre essere avvolta dal "respiro del drago".<br />Ed ebbe effettivamente fortuna, questo, in generale, quello dei luoghi degli avi, è un punto importante per gli orientali.<br />Per l'Ibaraki dojo - e forse Iwama tutta - pare valga lo stesso, fin da quando O-Sensei era in fin di vita, fu impedito a Saito sensei ed alla moglie di seguirlo sul letto di morte, fu portato a Tokyo, perché la maggiore o minore vicinanza al maestro morente, mostrata in quegli ultimi attimi, avrebbe avuto un forte valore di riconoscimento del perseguire o meno la via originale.<br />Adesso vale lo stesso: l'Ibaraki non poteva essere lasciato ad Hitohira, pena l'instaurarsi di una linea dinastica indipendente da quella di Ueshiba, tuttavia anche Hitohira non ha mostrato, a mio avviso, la forza necessaria per distaccarsi definitivamente, emergere come budoka di per se stesso, in un altro luogo, magari più bello di quell'Iwama oramai inglobata dalla città di Tokyo e dalla sua politica.<br /><br />Prima di leggere quest articolo, rimpiangevo più che altro che ai non-Aikikai non fosse concesso non la pratica ma anche solo l'accesso all'Ibaraki dojo, ma adesso, dopo le riflessioni suscitate dalle parole di Marco, capisco quanto sia opportuno guardare avanti: Morihei avrebbe fatto lo stesso.<br />Valentino Traversahttps://www.blogger.com/profile/04547121293834943503noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-46500579035712918722008-10-31T02:02:00.000+01:002008-10-31T02:02:00.000+01:00Ciao Marco, sostanzialmente condivido il contenuto...Ciao Marco, <BR/>sostanzialmente condivido il contenuto del tuo pensiero.<BR/>Già anni fa notai nella maggior parte dei praticanti legati all'Iwama-style una sorta di inversione della cosmogonia in cui Saito sensei spodestava O sensei. Addirittura O sensei era sopportato e talvolta con imbarazzo!<BR/>Noati anche come gli Iwama-lover, di cui mi sento parte, prendessero il dito per la luna ovvero una modalità didattica per l'Arte in toto quindi Iwama-style = Aikido-vero.<BR/>Mi sento però anche di dire che dividersi non è un male, trovo infantile che l'idea dell'armonia debba coincidere con il soggiornare sotto lo stesso tetto. <BR/>La pluralità è bene, quei maestri sono un sacro plotone, peccato per i dispettucci: "Se giochi con lui non gioco con te!" di cui a farne le spese sono i praticanti. <BR/>Come i figli nelle separazioni...<BR/>Saluti!Stefanohttps://www.blogger.com/profile/08752804669423827965noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-16342815587319234892008-10-02T17:02:00.000+02:002008-10-02T17:02:00.000+02:00Il M° Aviotti mi ha segnalato questo blog e questo...Il M° Aviotti mi ha segnalato questo blog e questo post in particolare, l'ho letto con un po' di magone, pensando a quanto deve essere costato scriverlo.<BR/>Grazie per aver condiviso queste riflessioni e per aver cominciato a togliere di mezzo un po' di ipocrisia.<BR/><BR/>carloAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-16676876725467668132008-09-11T18:06:00.000+02:002008-09-11T18:06:00.000+02:00Iwama è un posto magico, come lo è ogni luogo che ...Iwama è un posto magico, come lo è ogni luogo che è stato abitato da persone meravigliose come O Sensei e solo per questo va rispettato e visitato da tutti. Ma penso che quello che hai detto sia vero. Con tutto il rispetto che meritano tutti e tre i "maestri tecnici" che hai nominato, forse anche O Sensei a un certo punto si è reso conto che la prosecuzione della sua vera arte e del suo vero pensiero non sarebbero stati necessariamente legati al Giappone. Credo che sia proprio per questo che abbia fermamente voluto che l'Aikido si sviluppasse anche all'estero. E dopotutto se è vero quello che dici (vedi Mike Kessler), allora non importa dove o chi prosegua la filosofia di O Sensei, la cosa importante è che non si perda del tutto.<BR/><BR/>ChakramAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-73957404298967766222008-09-10T10:31:00.000+02:002008-09-10T10:31:00.000+02:00Ciao Marco, concordo con le parole che hai scritto...Ciao Marco, concordo con le parole che hai scritto. Anch'io mi auguro che Iwama rimanga la culla dell'aikido, cioè un luogo di ispirazione, di riflessione, un posto che ci avvicini, non solo spiritualmente ma anche fisicamente, all'essenza del Fondatore; ma ciò che ho capito da quello che hai scritto nel post è che molto è cambiato da quando Ueshiba ha abbandonato fisicamente quel luogo. <BR/>Certo il suo messaggio vive e vivrà in eterno, non solo in Giappone, ma sarà a disposizione solo di coloro che avranno le capacità necessarie per coglierlo e per capirlo profondamente. A mio giudizio a Iwama c'è bisogno di "aria fresca", di rinnovamento e sono sicuro che prima o poi qualche giovane aikidoka allievo di Saito darà inizio ad una nuova fase; chi lo sa magari non sarà neanche giapponese!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-87353737547490769752008-09-09T22:59:00.000+02:002008-09-09T22:59:00.000+02:00Grazie Maurizio, grazie Angelo Orientale per i vos...Grazie Maurizio, grazie Angelo Orientale per i vostri preziosi contributi.<BR/><BR/>Era mia intenzione sottolineare alcuni notevoli e pericolosi paradossi dei quali rischia di soffrire la nostra Arte, se ogni azione, ogni tecnica, ogni rapporto non viene visto sotto l'ottica dell'Aikido maturo di O' Sensei, quello nel quale la tecnica sembrava non esistere neanche più. Certo, per noi non è semplice rapportarci con tale levatura, ma Iwama ora è il frutto di cosa può accadere quando non ci si riesce... ed è bene saperlo, perchè quello che succede ad Iwama, può accadere anche dentro a ciascuno di noi, se non stiamo più che attenti.<BR/>Questa sera, combinazione, rileggevo alcune parole dette in vecchiaia da Moriei Ueshiba: "donate pace ed una possibilità a ciascuno ogni volta che siete dinnanzi ad un confronto". Le sue ultime parole prima di morire sono in tal senso più che embrematiche: "l'Aikido è per il mondo intero, non è per l'egoismo o per intenti distruttivi. Allenatevi incessantemente per il benessere di tutti".<BR/>Penso che l'importante quindi non sia tentare di cambiare le dinamiche di Iwama, ma tentare di non prendere ciò che è avvenuto li come un dogma assoluto (tantomeno farlo con una scuola specifica, solo perchè proviene da quella zona) e continuare a contare quante persone ho cercato di aiutare questa sera quando mi sono allenato al Dojo, quanti ho provato a comprendere, quanti a distruggere. Se fossimo schietti e fermi con noi stessi anche solo in questo, già penso avremmo fatto tanto per noi, per gli altri... e anche per poter pensare ad Iwama come ad una culla e non come ad una tomba.Shurendohttps://www.blogger.com/profile/17123794555807403095noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-48160743676925580082008-09-09T22:41:00.000+02:002008-09-09T22:41:00.000+02:00ok capito il messaggioangelo orientaleok capito il messaggio<BR/><BR/>angelo orientaleAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-15843938577505048392008-09-09T20:25:00.000+02:002008-09-09T20:25:00.000+02:00Non mi sembra di aver mai scritto che:"l'aikido è ...Non mi sembra di aver mai scritto che:"l'aikido è solo aikido indipendentemente da come lo si pratica", anzi direi che il messaggio che volevo esprimere è esattamente l'opposto! Esistono differenti modi di fare aikido semplicemente perchè esistono, al mondo, persone diverse con altrettante differenti "forme mentali". I messaggi che l'aikido di Ueshiba vuole veicolare sono però unici, precisi e semplici: pace, fratellanza, amore verso se stessi, verso gli altri esseri umani e amore per l'Universo intero! Se si fanno propri questi principi allora ci si avvicina sempre più all'unico e universale modo di fare aikido, che è poi quello del Fondatore. Attenzione "far propri" significa che tali precetti devono essere interiorizzati e non solo concepiti intellettualmente. Se l'aikido fosse solo aikido indipendentemente da come lo si pratica, allora un qualsiasi delinquente che praticasse questa nobile arte per far del male alla gente sarebbe legittimato a farlo! L'aikido è uno dei mezzi che può aiutare la gente a fare un passo in avanti verso la conoscenza di sè, ma è un mezzo, non il fine ultimo! Uomini che hanno raggiunto un elevato grado di sviluppo interiore dicono: "Non è vero che il fine giustifica i mezzi, ma semmai il fine crea i mezzi"!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-28900632405969681282008-09-09T18:07:00.000+02:002008-09-09T18:07:00.000+02:00non posso che complimentarmi per la chiarezza e pe...non posso che complimentarmi per la chiarezza e per il coraggio. so bene, o meglio, immagino che questo scritto ha avuto una sofferenza e un travaglio interiore. quindi per questo non posso che "togliermi il cappello".<BR/><BR/>angelo orientale, uno dei tanti che pensa che l'aikido è solo aikido indipendentemente da come lo si faAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1734782694335145367.post-77577639858835015082008-09-09T10:09:00.000+02:002008-09-09T10:09:00.000+02:00Ciao Marco! Ho letto il nuovo post.Purtroppo, a mi...Ciao Marco! Ho letto il nuovo post.Purtroppo, a mio avviso, la disintegrazione dell'insegnamento originale del Fondatore, riguarda qualsiasi tipo di insegnamento; ciò avviene perchè gli allievi non posseggono le basi adeguate e la giusta attitudine ad imparare: bisogna prima imparare ad imparare. Tale attitudine, che si dovrebbe sviluppare negli allievi prima di iniziare lo studio di un qualsiasi insegnamenti superiore, si può sviluppare solo attraverso la distruzione dei vari condizionamenti a cui l'uomo ordianrio è sottoposto. Ueshiba, secondo me, questo lo sapeva bene, avendo lui seguito un certo tipo di studi, e aveva introdotto tale conoscenza nell'aikido. Non a caso la sua massima è " conosci te stesso" e, come si sa, si può giungere a tale conoscenza solo attraverso un percorso molto duro e difficile che inizia con l'abbandonare qualsiasi interesse per la fama, la gloria, il successo, la vanità etc.... I vari Saito e compagnia bella questo non l'hanno capito, non l'hanno mai saputo e non lo sapranno mai, forse non gliene frega niente; perciò continueranno a focalizzare la loro attenzione solo su un aspetto dell'insegnamento, in questo caso sulla tecnica dell'aikido, solamente perchè da ciò che fanno traggono eccitazione e stimoli che nutrono il loro Io bisognoso di gloria e autocompiacimento. Sono uomini ad uno stadio molto basso di sviluppo interiore mentre Ueshiba aveva raggiunto un certo grado di illuminazione e di liberazione.La chiusura e la mancanza di flessibilità del loro modo di operare finirà per legarli a schemi fissi e banali di comportamento, anche nell'aikido, questo perchè un insegnamento, qualsiasi esso sia, deve sempre potersi "rinfrescare alla fonte" e ciò può avvenire solo in presenza di un Insegnante adeguato.A mio pare bisognerà forse attendere l'arrivo di un nuovo Ueshiba affinchè l'aikido possa ulteriormente svilupparsi. Ciao e a prestoAnonymousnoreply@blogger.com