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venerdì 4 gennaio 2008

W la discordia

Benedetta sia la discordia... che ci permette di fare Aikido!
Già, non dimentichiamo, l'unica possibilità di applicazione della nostra Arte è la spiacevole occasione di trovarci in un conflitto, in una situazione nella quale le opinioni sono divergenti. Chi mi attacca vorrebbe forse uccidermi... io non sono d'accordo: questo forse è il più antico, ma autentico, dei conflitti di interesse.

Ciò posto, dovrebbe essere naturale per un Aikidoka "stare sotto attacco" o in una situazione di tensione... che culmina, appunto nell'espressione pacifica dell'Aikido stesso.

Le tendenze naturali dell'uomo tuttavia sono altre... e nella fattispecie principalmente altre tre:

1 - subire passivamente un attacco, sperando che poi l'attaccante si stanchi e smetta;
2 - fuggire dall'aggressione, sperando che l'attaccante non abbia l'intenzione di lanciarsi all'inseguimento;
3 - attaccare, a propria volta, con più violenza di quella ricevuta... in modo da intimidire l'aggressore, convincendolo della sua inferiorità ed inducendolo a smettere almeno per paura che la situazione possa rovesciarsi a suo svantaggio.

Nel mondo degli animali gli esempi di questi atteggiamenti si sprecano:

1- il camaleonte, il riccio, il gambero... stanno fermi, aspettando che passi "la bufera";
2 - la gazzella scappa dalle fauci del leone, confidando nell'elevata capacità di correre;
3 - il gatto, il serpente, l'orso... si gonfiano o si ergono maggiormente durante la lotta, per intimidire l'avversario con la propria possenza e quindi presunta pericolosità.

E l'Aikidoka come si pone rispetto al sopraggiungere di un attacco?
Forse opta per una "via di mezzo": rifiuta di riceverlo passivamente, ma non fugge... sta sufficientemente vicino all'attacco stesso, ma non per contrattaccare più forte... è alla fine, se è sufficientemente abile, pone quiete al centro del conflitto, controllando la forza aggressiva... evitando di essere da essa leso ed evitando anche di ledere l'attaccante.

E' chiaro scopo di queste pagine, scritte solo da Aikidoka, utilizzare nello stesso modo le parole negli scambi sul Web. Come dichiarato all'inizio delle nostre attività (cfr. post "Etichetta" del 7/11/07), questo luogo virtuale è stato creato per proporre stimoli, confronti, condividere le proprie posizioni... ascoltare quelle degli altri allo scopo di un mutuo arricchimento. E' assolutamente vietata ogni forma di svalutazione reciproca, anche se si risultante da opinioni in disaccordo, punti di vista differente dal proprio.

Quest'oggi la redazione si è vista costretta a rimuovere un post che conteneva, in un turpiloquio notevole, solo giudizi gratuiti, non supportati da alcuna argomentazione. L'accesso ai lettori è per ora stato mantenuto libero, tenendo tuttavia presente che si renderà necessario l'intervento di un servizio di moderazione maggiore qualora l'immaturità di qualcuno tendesse all'unica cosa che non è consentita in questo spazio: la svalutazione.
Troviamo altre vie per esprimere la discordia, che come già detto, sta di per sè simpatica agli Aikidoka appassionati... anche perchè l'efficacia dei provvedimenti è in grado da sola, così come una buona tecnica richiede, di sedare immediatamente un tentativo poco felice di attacco.

"Aikido wa ichiban budo desu"
"l'Aikido è prima di tutto un'arte marziale"
soleva dire un famoso Maestro.

Gli Aikidoka, quindi, sappiano essere marzialmente "fermi", oltre che pacifisti... così come si è deciso qui di fare.

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